Lo Stato messicano di Michoacán ha depenalizzato l’aborto fino alla 12esima settimana di gravidanza. Il voto al Congresso, l’11 ottobre, ha approvato la mozione con 27 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astensioni.
Il governatore Alfredo Ramírez Bedolla ha dichiarato che, con la ratifica di questa iniziativa, si risolve un tema fondamentale per le donne dello stato e si dà priorità alla tutela dei loro diritti fondamentali. In Messico, la situazione relativa all'interruzione volontaria della gravidanza varia notevolmente da uno stato all'altro.
Con l’approvazione della riforma il Michoacán si unisce ad altri 14 enti del Paese che hanno legalizzato la pratica dell’interruzione volontaria di gravidanza, mentre in altri continua ad essere criminalizzato e consentito solo per determinati motivi, come lo stupro, problemi di salute della madre e del feto, tra gli altri, nonostante una sentenza della Corte Suprema del 2021 ha dichiarato incostituzionale la sua criminalizzazione nel Paese.
D'altra parte, le reti associative segnalano che anche in questa occasione la sessione di voto è iniziata in ritardo perché alcuni gruppi pro-vita hanno bloccato l’accesso al distretto legislativo. Muniti di sciarpe e striscioni blu, i manifestanti hanno cercato di impedire l'ingresso dei deputati: in particolare “Pasos por la Vida” si è piazzato davanti ai locali dalle nove del mattino ma un’ora dopo un gruppo di donne hanno fatto irruzione sul posto e in mezzo alla strada hanno lanciato slogan a favore dell'iniziativa, mentre quelle contrarie hanno risposto utilizzando un mariachi e accompagnando gli operatori sanitari obiettori scesi in strada in un'altra mobilitazione.