Michele era Veronica, ora invece è felice: "Per la prima volta mi sento libero"

Il 39enne umbro di adozione il prossimo mese dovrebbe ottenere il nulla osta sui nuovi documenti, dopo essersi sottoposto all'intervento di riassegnazione di sesso

di STEFANO CINAGLIA
14 novembre 2023
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Michele Ha scelto di metterci la faccia e il nome. Non tanto quello di elezione quanto il cosiddetto dead name (in questo caso Veronica), quello che viene scelto dai genitori a rispecchiare il sesso assegnato alla nascita. Una scelta per molti versi coraggiosa, non perché sbagli chi sceglie invece di nasconderlo, di 'farlo morire', quanto perché appunto le persone che, una volta completato tutto il percorso previsto dalla legge, tra supporto psicologico, intervento chirurgico, sentenze e cambio di generalità all'anagrafe, celano al pubblico quella che è stata la vita precedente sono la maggioranza. Lui, invece, ha deciso diversamente. E non c'è nulla di sbagliato nemmeno in questo.

L'intervento e la richiesta di modifica delle generalità

Da Veronica a Michele, in mezzo c’è una vita. Quella appunto di Michele, nome con cui viene già chiamato e che presto sarà ufficializzato, nato Veronica, con cui è ancora registrato all’anagrafe. Sembianze e comportamenti maschili in un corpo dagli organismi femminili. Un percorso già avviato da tempo, ieri il passaggio decisivo.
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Dopo l'intervento chirurgico di riassegnazione di sesso potrà ottenere la modifica delle generalità all’ufficio di stato civile

L’avvocato Alessandro Gentiletti, che assiste il 39enne originario di Torre del Greco ma da 30 anni a Terni, ha presentato al giudice civile Monica Velletti l'istanza per procedere all’intervento chirurgico di cambiamento del sesso e affinché sia disposta la modifica delle generalità all’ufficio di stato civile. Così, dopo la transizione fisica, anche sui documenti di identità l'uomo sarà riconosciuto come tale anche agli occhi esterni, non solo ai suoi e dei suoi affetti. "È quanto prevede la legge in casi del genere - spiega il legale -. Il mio assistito, come regolato dalla legge che risale agli anni Ottanta, ha svolto il percorso previsto al dipartimento di medicina dell’Università Federico II di Napoli, che ha accertato la disforia di genere (definita da Issalute.it: “Condizione caratterizzata da un’intensa e preesistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso”). Abbiamo quindi chiesto al giudice di poter procedere all’intervento e di disporre all’ufficiale di stato civile la correzione di nome e sesso". Tra un mese circa è atteso il nullaosta, ma intanto Michele si sta finalmente appropriando delle sua nuova, e soprattutto autentica, identità.

Veronica sta per diventare finalmente Michele

È il ternano stesso a raccontarlo, parlando del suo passato nel corpo di una giovane e bella ragazza che però non corrispondeva affatto a chi lui sentiva di essere. "Ero una modella, dai 15 ai 22 anni, 1.73 d’altezza - racconta Michele, 39 anni, umbro d'adozione, che dopo aver sbrigato tutte le formalità è pronto ad intraprendere la carriera di marittimo – .
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L'uomo racconta il suo passato da modella e la scelta di intraprendere il percorso di transizione fatta tre anni fa

Il percorso è iniziato tre anni fa. Ora ho raggiunto la felicità. Per la prima volta mi sento libero. Non è una situazione facile: ho sempre sognato di essere uomo e ho avuto il coraggio di fare delle scelte - spiega emozionato -. La mia famiglia è stata la mia ancora. Avevo 22 anni quando mi sono confidato con mia madre, che mi ha accettato e aiutato. Ho avuto relazioni solo con ragazze e mi sono sempre sentito eterosessuale. Se ce l’ho fatta io, possono farcela tutti", conclude.