“Non riuscivo a dire no”: così i giovani hanno rapporti sessuali obbligati

Per il 30% di loro la gelosia è una dimostrazione d’amore, così come il controllo della geolocalizzazione o dell’abbigliamento sono accettabili. I dati raccolti da Differenza Donna raccontano una generazione poco formata e informata

di Redazione Luce!
22 novembre 2024

I dati della ricerca "Giovani Voci per Relazioni Libere" condotta da Differenza Donna

Tossicità, possessività, violenza, mancanza di rispetto. Cosa e quanto ne sanno veramente i giovani? A vedere i dati raccolti dalla ricerca di Differenza Donna, che gestisce il numero antiviolenza 1522, veramente e spaventosamente poco. 

Il 30% dei giovani crede che la gelosia sia una dimostrazione d'amore, percentuale che sale al 45% tra i 14-15enni, mentre il 19% considera la geolocalizzazione accettabile. Il 39% dice di aver subito violenza, con picchi tra le persone non binarie (55%) e le ragazze (43%). I responsabili delle violenze sono nell' 87% conoscenti, nel 30% familiari, nel 29,5% amici, nel 27,2% partner o ex partner. Solo l'1% dei ragazzi si rivolge ai Centri Antiviolenza; il 25% non parla con nessuno.

La ricerca “Giovani Voci per Relazioni Libere”, è stata condotta da Differenza Donna tra ragazzi e ragazze tra i 14 e i 21 anni. E’ emerso che tra le principali forme di violenza subite ci sono: lo stalking (33%), la violenza verbale (30,5%), psicologica (26,7%), fisica (14,4%), sessuale (11,6%). Secondo la ricerca il controllo su abbigliamento, uscite, geolocalizzazione e accesso ai messaggi è diffuso, specialmente tra i più giovani: il 16% minimizza il controllo sull'abbigliamento, il 61% ha subito controllo sulle uscite, con il 18% che lo subisce “sempre”. La geolocalizzazione viene infatti considerata accettabile dal 19%. Quanto ai ruoli di genere, il 21% dei giovani li percepisce come biologici; la percentuale è più alta tra i maschi (25%) e i giovani tra 15-19 anni (24%). Dal rapporto emerge, inoltre, che la mascolinità è associata a “forza e potere” con una percezioni critica di “tossicità” da parte di alcune ragazze; mentre la femminilità è in evoluzione, con aggiunta di tratti come coraggio e determinazione.

Se non fosse abbastanza, ci sono altri dati più agghiaccianti e sono quelli specifici sulla violenza sessuale. Il 18% afferma di aver vissuto rapporti sessuali “obbligati” e tra i motivi principali ci sono: la difficoltà a dire di no (39%) o il mancato rispetto del consenso (14%). Sempre in tema di sessualità l'87% conosce i metodi contraccettivi, ma il dato scende al 76% tra i 14-15enni. Solo il 60% conosce i consultori e il 17% vi ha fatto accesso. Quanto alla diffusione della violenza, ragazze e persone non binarie sono le più consapevoli con 70% e 90%, mentre la percentuale scende al 50 per i maschi ed il 16% “sottostima gravemente il problema”.

Della violenza di genere, il 90% ne ha discusso a scuola, ma le modalità sono frammentarie, il 72% conosce i Centri Antiviolenza e l'85% il numero 1522. Contro la violenza di genere solo il 33% ritiene che le leggi siano efficaci e la percezione negativa cresce con l'età.

Ad essersi sentite obbligate a partecipare ad un rapporto sessuale, sono soprattutto le ragazze con il 69% e le persone non binarie (70%) La percezione di obbligatorietà cresce con l'età, soprattutto sopra i 19 anni, dove solo il 55% delle ragazze e il 76% dei ragazzi risponde di non aver mai vissuto questa situazione. Quando la domanda viene riformulata chiedendo se abbiano mai compiuto o subito un atto sessuale “anche quando non volevano”, il numero di risposte affermative sale al 21% per il campione generale, al 24% per le ragazze e addirittura al 67% per le persone non binarie sopra i 19 anni. I motivi più citati per queste esperienze non desiderate includono: “Mi dispiaceva dire di no” (39%) “In un primo momento avevo acconsentito” (21%) “Ho detto no, ma non sono stata/o ascoltata/o” (14%) “Non volevo sembrare non all'altezza” (9%) “Sono stata/o costretta/o con la forza” (6%) “Avevo bevuto / Ero sotto l'effetto di sostanze”. (3%)