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Home » Attualità » Oklahoma, aborto vietato dalla fecondazione. Varata la legge più restrittiva sull’interruzione di gravidanza

Oklahoma, aborto vietato dalla fecondazione. Varata la legge più restrittiva sull’interruzione di gravidanza

Il governatore repubblicano Kevin Stitt ha promulgato la legge HB 4327 che consente anche ai privati cittadini di citare in giudizio tutti coloro che eseguono o inducono un aborto. Le associazioni per i diritti delle donne annunciano ricorso in tribunale

Remy Morandi
26 Maggio 2022
aborto oklahoma

aborto oklahoma

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La Cnn la definisce “una delle restrizioni più severe di tutta la nazione“. E in effetti è così. Il governatore repubblicano dell’Oklahoma Kevin Stitt ha promulgato mercoledì 25 maggio una legge che vieta l’aborto a partire dalla fase di fecondazione e che consente ai privati cittadini di citare in giudizio tutti coloro che “consapevolmente” eseguono o inducono una interruzione di gravidanza “su una donna incinta”.

La legge HB 4327 è un chiaro tentativo dell’Oklahoma di rovesciare la storica sentenza Roe v. Wade del 1973 che legalizzò l’aborto a livello nazionale. Mercoledì sera, dopo il via libera alla HB 4327, un gruppo di attivisti difensori del diritto all’aborto ha dichiarato che avrebbe impugnato la legge in tribunale con l’obiettivo di bloccarla.

L’Oklahoma ha promulgato una delle leggi più restrittive sull’aborto, che vieta l’interruzione di gravidanza già a partire dalla fase di fecondazione

Oklahoma, che cosa prevede la legge contro l’aborto

In base alla legge HB 4327, gli aborti sono vietati in qualsiasi fase della gravidanza, con eccezioni per emergenze mediche o se la gravidanza è avvenuta in conseguenza di uno stupro, una violenza sessuale, un incesto. Ispirato da una legge approvata dal Texas a settembre, questo testo, già entrato in vigore in tutto lo Stato, apre le porte anche alle azioni legali avviate dai privati cittadini contro le persone sospettate di aver abortito o di aver indotto una interruzione di gravidanza sulle donne incinte.

La legge definisce la “fecondazione” come “la fusione di uno spermatozoo umano con un ovulo umano”. In base al testo promulgato, la definizione di aborto non comprende però “l’uso, la prescrizione, la fornitura o la vendita di pillole del giorno dopo, né qualsiasi tipo di contraccezione o contraccezione d’emergenza”.

La legge HB 4327 era stata approvata dal legislatore dell’Oklahoma pochi giorni fa tra le minacce al diritto all’aborto da parte della Corte Suprema, che, secondo un documento rivelato da Politico, sembra pronta a tornare indietro di 50 anni dala sua storica decisione di proteggere l’aborto. L’organizzazione Planne Parenthood, che difende il diritto all’aborto, aveva annunciato in questa occasione che avrebbe “citato in giudizio l’Oklahoma“. “Questo divieto deve essere fermato, insieme a tutti gli altri divieti che questo stato ha approvato nell’ultimo mese”, ha affermato Planned Parenthood su Twitter.

Il governatore repubblicano dell’Oklahoma Kevin Stitt, 49 anni, dopo aver promulgato la legge HB 4327: “Noi ci alzeremo sempre in piedi per la vita”

Il governatore repubblicano Stitt: “Sempre in piedi per la vita”

Dopo aver promulgato la legge, il governatore repubblicano dell’Oklahoma Kevin Stitt, 49 anni, ha commentato: “Ho promesso ai cittadini dell’Oklahoma che come governatore avrei firmato ogni atto di legislazione pro-vita che mi fosse capitato sulla scrivania e sono orgoglioso di mantenere questa promessa oggi. Dal momento in cui inizia la vita nella fase del concepimento, noi abbiamo la responsabilità come esseri umani di fare tutto il possibile per proteggere la vita di quel bambino e la vita della madre”, ha aggiunto Stitt sottolineando che “se altri Stati vogliono approvare leggi diverse, questo è un loro diritto, ma in Oklahoma ci alzeremo sempre in piedi per la vita”.

Il governatore repubblicano Stitt, prima della legge HB 4327, aveva già firmato quest’anno due controverse misure sull’aborto, inclusa una che già consentiva ai privati cittadini di intraprendere azioni legali contro “i fornitori di aborti”. Lo scorso aprile il governatore aveva firmato un divieto di aborto quasi totale che rendeva illegale l’esecuzione delle interruzioni di gravidanza nello Stato, eccezion fatta solo in caso di emergenza medica.

La legge contro l’aborto in Oklahoma riguarda anche le donne in fuga dal Texas che stanno cercando di interrompere la propria gravidanza

Perché la legge contro l’aborto in Oklahoma riguarda anche le donne del Texas

Da diversi mesi lo Stato dell’Oklahoma accoglie migliaia di donne che arrivano dal Texas – visti i divieti nel Paese – in cerca di abortire. Vista la situazione, i difensori del diritto all’aborto avvertono che le restrizioni dell’Oklahoma eliminerebbero l’accesso all’aborto in tutto il sud e sarebbero devastanti non solo per gli abitanti dell’Oklahoma, ma anche per tutte le donne che dal Texas cercano di interrompere la propria gravidanza nello Stato dell’Oklahoma.

“Stiamo assistendo all’inizio di un effetto domino che si diffonderà in tutto il sud degli Stati Uniti e nel Midwest”, ha dichiarato mercoledì sera Nancy Northup, presidente e ceo del Center for Reproductive Rights. “In questo momento, i pazienti in Oklahoma vengono gettati in uno stato di caos e paura. Quel caos si intensificherà solo quando anche gli stati circostanti interromperanno l’accesso all’aborto. Non smetteremo di combattere per il popolo dell’Oklahoma”, ha proseguito la presidente.

“Invece di lavorare per rendere le comunità più sicure, i politici dell’Oklahoma hanno messo al bando l’aborto come priorità, nonostante la Roe v. Wade sia ancora in piedi”, ha sottolineato Alexis McGill Johnson, presidente e ceo della Planned Parenthood Federation of America. “Per chiunque cerchi di abortire in Oklahoma e da altre parti: Planned Parenthood e i nostri partner stanno combattendo per voi. Useremo tutto ciò che abbiamo – ha concluso il presidente dell’associazione pro-aborto – per assicurarci che possiate ricevere le cure di cui avete bisogno. Sfideremo ogni divieto emanato in Oklahoma”.

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  • A una bambina di 10 anni, vittima di stupro in Ohio, è stato negato l’aborto, scatenando l’indignazione in rete. La notizia, che segue tristemente il caso dell’11enne brasiliana, arriva mentre molti Stati a guida repubblicana stanno abolendo i diritti riproduttivi dopo l’annullamento della sentenza Roe v. Wade da parte della Corte Suprema.

La dottoressa Caitlin Bernard, ostetrica-ginecologa di Indianapolis, lunedì scorso (il 27 giugno), tre giorni dopo la sentenza della Corte, ha ricevuto una telefonata da un medico che si occupa di abusi su minori in Ohio e che aveva in studio una bambina di 10 anni incinta di sei settimane e tre giorni, e quindi non idonea a ricevere un aborto nello Stato, secondo quanto riportato da The Indianapolis Star. 

In Indiana non è ancora entrato in vigore il divieto che blocca le igv dopo le sei settimane di gravidanza (quando secondo i legislatori ci sarebbe già battito cardiaco), per cui la bambina si è potuta recare dal dottor Bernard per l’intervento. Altre informazioni sul caso della bambina non sono note, probabilmente a causa della sua giovanissima età. 

Il medico ha dichiarato allo Star che “è difficile immaginare che tra poche settimane non saremo più in grado di fornire queste cure“. Inoltre, la piccola non ha potuto abortire perché lo Stato vieta la procedura dopo le sei settimane, quando può essere rilevata l’attività cardiaca del feto. Anche altri Stati a guida repubblicana hanno vietato l’aborto a quel punto, sostenendo che la vita del nascituro possa essere rilevata entro tale periodo. Tuttavia, questi divieti all’interruzione di gravidanza per il “battito cardiaco fetale” sono stati criticati da esperti medici, molti dei quali sostengono che non esiste ancora un battito cardiaco a sei settimane. Piuttosto, i dottori possono rilevare un battito nella regione in cui si formerà il cuore e inoltre, molte donne e ragazze non sanno di essere incinte a quel punto.

Secondo i critici, il caso della bimba in Ohio testimonia l’impatto devastante della decisione della Corte Suprema, che costringerà altre bambine vittime di stupro a portare a termine la gravidanza. 

#lucenews  #aborto #roevwade #dirittoallaborto
  • Un’onda multiforme, dalle mille voci diverse. 🌈

Il Pride Month, il mese dell’orgoglio Lgbtqia+ che tradizionalmente si celebra a giugno, porta ogni anno una vera e propria marea multicolore in tutto il mondo. 

Migliaia di persone che manifestano identità di genere, espressioni di genere o orientamenti sessuali diversi scendono in strada, nelle piazze, portando avanti le istanze della comunità, rivendicando tra cui, forse il più importante, quello di essere e amare chi si vuole. 
Tutti, tutte e tutt* riunit* convenzionalmente sotto un’unica bandiera, quella arcobaleno, simbolo di riconoscimento anche politico per le persone Lgbtqia+. 

Ma se anche la Pride Flag cambia colore, diventando sempre più inclusiva, ogni soggettività ha adottato col tempo dei simboli per potersi identificare e dimostrare unità, orgoglio e i propri valori, oltre che riconoscersi. 

Scorri la gallery per scoprire tutte (o quasi) le bandire del Pride ✨

E tu? In quale ti riconosci? 🏳️‍🌈

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  • La notizia del matrimonio, giovedì 30 giugno, ha destato scalpore, diventando immediatamente virale, rimbalzando sui siti web e sui social, fino ai quotidiani.

Paola Turci e Francesca Pascale si sposeranno domani, sabato 2 luglio, nella splendida cornice di Montalcino. Ma se i bagliori dello scoop non si sono ancora spenti, quello che si è acceso dopo che l’informazione è diventata di dominio pubblico è anche il fuoco dell’omofobia. Ancora e ancora.
E meno male che il mese del Pride, dell’orgoglio e delle rivendicazioni della comunità Lgbtq+ si è appena concluso (anche se manca ancora Milano tra gli eventi in calendario).

La cantautrice ha infatti ricevuto e denunciato insulti omofobi che le sono stati rivoluti dopo l’annuncio del matrimonio. Stanotte, nella sue storie di Instagram, l’artista ha pubblicato un messaggio ricevuto da un profilo di una guest house piemontese: “Lesbicona che schifo!!“, recita lo squallido post, che la cantante ha mostrato, commentando: “Ignoranza, omofobia, cattiveria e infelicità in una sola frase“.

Immediati i commenti di condanna per il gesto che hanno sommerso il profilo social da cui risulta partito l’insulto. L’indignazione generale non basta però a cancellare il fatto: due donne, anche famose, che scelgono l’amore non sono ancora tollerate. Assurdo? Certo.

È inammissibile che l’odio prevalga ancora sulla gioia, che una persona, un gruppo di individui, una comunità perfino non accettino che due donne celebrino la loro felicità. Cosa, queste nozze, toglierebbero loro?

Per fortuna sul web si moltiplicano invece i messaggi di felicitazioni per la coppia, che avrebbe voluto tenere riservata la notizia dell’unione civile, mantenendo sull’evento la stessa privacy con cui finora ha protetto la relazione, rivelata nell’estate del 2020 dal settimanale “Oggi" che pubblicò lo scatto di un bacio tra le due donne durante una vacanza in barca.

Perché l’amore, in effetti, andrebbe sempre celebrato e non insultato. Che sia quello tra un uomo e una donna, due donne, due uomini, due persone…
L’amore è amore, chiama felicità, non odio.

Di Marianna Grazi ✍

#lucenews #lucelanazione #paolaturci #pridemonth #matrimonio #unionecivile
La Cnn la definisce "una delle restrizioni più severe di tutta la nazione". E in effetti è così. Il governatore repubblicano dell'Oklahoma Kevin Stitt ha promulgato mercoledì 25 maggio una legge che vieta l'aborto a partire dalla fase di fecondazione e che consente ai privati cittadini di citare in giudizio tutti coloro che "consapevolmente" eseguono o inducono una interruzione di gravidanza "su una donna incinta". La legge HB 4327 è un chiaro tentativo dell'Oklahoma di rovesciare la storica sentenza Roe v. Wade del 1973 che legalizzò l'aborto a livello nazionale. Mercoledì sera, dopo il via libera alla HB 4327, un gruppo di attivisti difensori del diritto all'aborto ha dichiarato che avrebbe impugnato la legge in tribunale con l'obiettivo di bloccarla.
L'Oklahoma ha promulgato una delle leggi più restrittive sull'aborto, che vieta l'interruzione di gravidanza già a partire dalla fase di fecondazione

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In base alla legge HB 4327, gli aborti sono vietati in qualsiasi fase della gravidanza, con eccezioni per emergenze mediche o se la gravidanza è avvenuta in conseguenza di uno stupro, una violenza sessuale, un incesto. Ispirato da una legge approvata dal Texas a settembre, questo testo, già entrato in vigore in tutto lo Stato, apre le porte anche alle azioni legali avviate dai privati cittadini contro le persone sospettate di aver abortito o di aver indotto una interruzione di gravidanza sulle donne incinte. La legge definisce la "fecondazione" come "la fusione di uno spermatozoo umano con un ovulo umano". In base al testo promulgato, la definizione di aborto non comprende però "l'uso, la prescrizione, la fornitura o la vendita di pillole del giorno dopo, né qualsiasi tipo di contraccezione o contraccezione d'emergenza". La legge HB 4327 era stata approvata dal legislatore dell'Oklahoma pochi giorni fa tra le minacce al diritto all'aborto da parte della Corte Suprema, che, secondo un documento rivelato da Politico, sembra pronta a tornare indietro di 50 anni dala sua storica decisione di proteggere l'aborto. L'organizzazione Planne Parenthood, che difende il diritto all'aborto, aveva annunciato in questa occasione che avrebbe "citato in giudizio l'Oklahoma". "Questo divieto deve essere fermato, insieme a tutti gli altri divieti che questo stato ha approvato nell'ultimo mese", ha affermato Planned Parenthood su Twitter.
Il governatore repubblicano dell'Oklahoma Kevin Stitt, 49 anni, dopo aver promulgato la legge HB 4327: "Noi ci alzeremo sempre in piedi per la vita"

Il governatore repubblicano Stitt: "Sempre in piedi per la vita"

Dopo aver promulgato la legge, il governatore repubblicano dell'Oklahoma Kevin Stitt, 49 anni, ha commentato: "Ho promesso ai cittadini dell'Oklahoma che come governatore avrei firmato ogni atto di legislazione pro-vita che mi fosse capitato sulla scrivania e sono orgoglioso di mantenere questa promessa oggi. Dal momento in cui inizia la vita nella fase del concepimento, noi abbiamo la responsabilità come esseri umani di fare tutto il possibile per proteggere la vita di quel bambino e la vita della madre", ha aggiunto Stitt sottolineando che "se altri Stati vogliono approvare leggi diverse, questo è un loro diritto, ma in Oklahoma ci alzeremo sempre in piedi per la vita". Il governatore repubblicano Stitt, prima della legge HB 4327, aveva già firmato quest'anno due controverse misure sull'aborto, inclusa una che già consentiva ai privati cittadini di intraprendere azioni legali contro "i fornitori di aborti". Lo scorso aprile il governatore aveva firmato un divieto di aborto quasi totale che rendeva illegale l'esecuzione delle interruzioni di gravidanza nello Stato, eccezion fatta solo in caso di emergenza medica.
La legge contro l'aborto in Oklahoma riguarda anche le donne in fuga dal Texas che stanno cercando di interrompere la propria gravidanza

Perché la legge contro l'aborto in Oklahoma riguarda anche le donne del Texas

Da diversi mesi lo Stato dell'Oklahoma accoglie migliaia di donne che arrivano dal Texas - visti i divieti nel Paese - in cerca di abortire. Vista la situazione, i difensori del diritto all'aborto avvertono che le restrizioni dell'Oklahoma eliminerebbero l'accesso all'aborto in tutto il sud e sarebbero devastanti non solo per gli abitanti dell'Oklahoma, ma anche per tutte le donne che dal Texas cercano di interrompere la propria gravidanza nello Stato dell'Oklahoma. "Stiamo assistendo all'inizio di un effetto domino che si diffonderà in tutto il sud degli Stati Uniti e nel Midwest", ha dichiarato mercoledì sera Nancy Northup, presidente e ceo del Center for Reproductive Rights. "In questo momento, i pazienti in Oklahoma vengono gettati in uno stato di caos e paura. Quel caos si intensificherà solo quando anche gli stati circostanti interromperanno l'accesso all'aborto. Non smetteremo di combattere per il popolo dell'Oklahoma", ha proseguito la presidente. "Invece di lavorare per rendere le comunità più sicure, i politici dell'Oklahoma hanno messo al bando l'aborto come priorità, nonostante la Roe v. Wade sia ancora in piedi", ha sottolineato Alexis McGill Johnson, presidente e ceo della Planned Parenthood Federation of America. "Per chiunque cerchi di abortire in Oklahoma e da altre parti: Planned Parenthood e i nostri partner stanno combattendo per voi. Useremo tutto ciò che abbiamo - ha concluso il presidente dell'associazione pro-aborto - per assicurarci che possiate ricevere le cure di cui avete bisogno. Sfideremo ogni divieto emanato in Oklahoma".
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