Ondate di calore: in Italia sempre più frequenti. I rischi per la salute e l'ambiente

A causa del cambiamento climatico le temperature salgono e l'afa si fa sentire, mettendo a rischio anche il benessere delle persone

di DOMENICO GUARINO -
4 agosto 2022
CALDO INTENSO E AFA

CALDO INTENSO E AFA

Forte irraggiamento solare, temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità: sono le ondate di calore, che gli italiani conoscono bene perché da qualche tempo risultano sempre più frequenti, rendendo soprattutto le nostre città dei veri e propri forni spesso nemmeno ventilati. 'Merito', si fa per dire, del cambiamento climatico, che ha comportato un aumento delle temperature medie, con un’intensificazione dei periodi di forte caldo. Come sottolinea la European environmental agency (Eea), tra il 2012 e il 2021 le temperature medie nei Paesi dell'Unione europea si sono attestate infatti a quasi 2° C al di sopra dei livelli pre-industriali. In particolare a partire dagli anni '70, l'aumento della temperatura è stato pari a circa 0,2° C ogni decennio.

Il caldo intenso in Italia: cos'è cambiato negli ultimi anni

afa caldo

Le ondate di calore in Italia sono sempre più frequenti

Per quanto concerne l’Italia, a risultare maggiormente colpite sono state le regioni del meridione e in particolare la Calabria che ha registrato registrato 28 periodi di caldo intenso nel 2021, il dato più elevato dal 2011, l'anno in cui è iniziato il rilevamento. Cifre elevate si registrano anche in Puglia (25 periodi), Campania (24,5), Abruzzo e Basilicata (24). L’anomalia più marcata rispetto al valore climatico del periodo 1971-2000 si è registrata a Perugia (+2,1° C) e a Roma (+2). Mentre sono solo 6 i comuni (Genova, Potenza, L’Aquila, Ancona, Bari e Palermo) in cui la differenza è stata inferiore a 1 grado centigrado. Comunque tutti i centri monitorati, senza eccezioni, hanno registrato anomalie. In generale, si è passati da 10 a 19 periodi di caldo nelle isole e da 8 a 25 nel sud. Mentre nel nord del Paese si è registrato un graduale calo e i valori del centro sono rimasti sostanzialmente invariati. Ma è importante sottolineare, dicono gli analisti di Open Polis che hanno esaminato i dati, che “anche se a livello nazionale c'è stato un calo - l'indice è passato da un valore pari a 20 nel 2012 a uno di 14 nel 2021 - si tratta di una diminuzione relativa, in quanto il valore costituisce sempre un'anomalia rispetto al periodo climatologico di riferimento (1981-2010). Inoltre, meno periodi di calore non indicano una minore incidenza di calore in generale: si potrebbe infatti trattare di periodi più intensi o più lunghi!". È bene sottolineare infine, che, al netto delle considerazioni di carattere meteo-ambientale e climatico, le ondate di calore determinano una condizione dannosa per la salute ed il benessere di tutti noi. Oltre alle insolazioni causate dall’esposizione prolungata a radiazioni solari intense, infatti, il caldo eccessivo causa stress, malessere, l’aggravamento delle condizioni patologiche preesistenti, oltre a  anche crampi, edemi, congestioni e disidratazione. Senza contare gli effetti  sulla pressione arteriosa.