L'estate è alle porte, e il clima nelle scuole (non solo la temperatura) è già molto caldo. Una nuova polemica sul dress code scolastico è scoppiata a Padova, dove, al liceo scientifico Eugenio Curiel, le studentesse e gli studenti hanno ricevuto una circolare dalla dirigente scolastica che li invita a "non indossare abiti balneari a scuola". La richiesta della dirigente a* ragazz* del liceo è quella di ricordarsi, nonostante il caldo e l'estate, di indossare un abbigliamento "consono" e appropriato al contesto scolastico. Immediatamente è scattata la protesta degli studenti e delle studentesse del liceo scientifico. "Che cosa significa abbigliamento consono?", si chiedono i ragazzi, secondo quanto riportato da Il Mattino di Padova e da Repubblica.
Tutto è iniziato lunedì scorso - riporta il Mattino di Padova - quando la dirigente scolastica del liceo scientifico Eugenio Curiel ha inviato una circolare con oggetto "Abbigliamento consono e adeguato al contesto" alle studentesse e agli studenti della scuola. In poche righe la preside ha invitato ragazze e ragazzi a "non indossare abiti più adatti all'ambiente balneare che a quello scolastico". La protesta degli studenti è scattata subito. Molti si sono chiesti che cosa voglia dire in sostanza "abbigliamento consono" e soprattutto cosa sarebbero quegli "abiti balneari" da non portare a scuola. In tanti hanno attaccato la dirigente scolastica e la decisione di inviare quella circolare. La preside e la scuola hanno un "senso del pudore come nel secolo scorso", protestano i ragazzi secondo quanto riportato da Repubblica. E ancora: "Perché una canottiera indossata da una ragazza non suscita lo stesso scalpore se indossata da un ragazzo?", si chiedono gli studenti. Anche su Twitter è immediatamente rimbalzata la notizia. Alcuni, soprattutto giovani, difendono la protesta degli studenti del liceo scientifico. Molti altri però sostengono che la dirigente scolastica abbia ragione. "La preside ha ragione - scrive C. su Twitter -, e sono certo che anche molte altre ragazze (se non la maggioranza) siano d'accordo". Un docente di italiano, si definisce così sui social, dice di dar ragione alla dirigente: "Il senso del pudore non è del secolo scorso. Il decoro si conviene in ogni epoca. Gli abiti balneari a scuola non vanno bene. La scuola non è un lido. L'educazione al rispetto dei luoghi è importante, senza fare i bacchettoni", commenta L. su Twitter. Alex Bazzaro, deputato della Lega, polemizza: "Gli abiti balneari no. La mascherina sì". Polemica a parte, va comunque tenuto in considerazione che non è la prima volta che una circolare del genere viene inviata agli studenti. Basta scrivere "abbigliamento consono e adeguato al contesto" su Google per rendersi conto che molti altri istituti hanno mandato una simile direttiva ai ragazzi. Quattro giorni fa l'Istituto Comprensivo di Monselice 'G. Zanellato', sempre a Padova, ha pubblicato una nota sul proprio sito in cui "si ricorda al personale, agli alunni e ai genitori che la scuola è un ambiente educativo e un luogo istituzionale che merita adeguato rispetto e ciò implica che ciascuno lo frequenti indossando un abbigliamento sobrio e decoroso, consono all'ambiente scolastico". E ancora, scrive il dirigente dell'Istituto di Padova: "Si precisa che non è consentito indossare, per i motivi su riportati, abiti che evochino tenute estive. Tutti sono invitati a mantenere in ogni momento della vita scolastica un comportamento serio, educato e corretto anche nell'abbigliamento". E a tal proposito, il dirigente cita l'articolo 5 del Regolamento d'Istituto: "Gli alunni devono presentarsi a scuola e in occasione delle uscite didattiche, vestiti in ordine e puliti; abiti e calzature devono essere decorosi e consoni all'ambiente scolastico ed extra scolastico. Un abbigliamento non rispondente ai presenti dettami può essere passibile di richiamo".