Papa: “L’aborto omicidio”. Sulle contestazioni per il ruolo delle donne accusa “femminismo esagerato”

Il Pontefice di ritorno dal viaggio in Belgio ha risposto alla dura lettera degli studenti dell’Università Cattolica, spiegando che “La Chiesa è donnna”. E ha ribadito il no del Vaticano all’interruzione volontaria di gravidanza: “I medici che la praticano sono sicari”

di CHIARA CARAVELLI -
29 settembre 2024
Papa Francesco è rientrato a Roma

Il Papa ha concluso viaggio apostolico in Lussemburgo e in Belgio

Non sono evidentemente bastate le contestazioni ricevute ieri in Belgio per i discorsi rivolti alle donne né le manifestazioni in Italia e non solo in occasione della Giornata internazionale per l'aborto sicuro e libero. No, Papa Francesco torna ancora oggi ad attaccare la pratica e a prendersela, pur indirettamente in questo caso, proprio con le donne che vogliono affermare i propri diritti sul loro corpo.

Papa Francesco: “L’aborto è omicidio”

“Le donne hanno diritto alla vita, la vita loro e la vita dei figli”. Così il Pontefice ha risposto ad una domanda sull’aborto nella conferenza stampa in volo da Bruxelles a Roma, di ritorno dal viaggio apostolico in Lussemburgo e Belgio. “Un aborto è un omicidio”, “si uccide un essere umano”, “i medici che si prestano a questo sono, permettetemi la parola, sicari” accusa “E su questo non si può discutere”.

“Un’altra cosa sono i metodi anticoncezionali – precisa però Bergoglio –. Sono un'altra cosa. Non confondere”. Ma sull'interruzione volontaria di gravidanza ha ribadito “non si può discutere, scusami – ha detto rivolto alla giornalista che ha posto la domanda – ma è la verità”.

E, ancora a Bruxelles, il Papa aveva anche reso omaggio alla tomba di re Baldovino che nel 1990 si dimise alcuni giorni per non firmare la legge sull'aborto. Francesco ne ha elogiato il coraggio perché scelse di "lasciare il suo posto da Re per non firmare una legge omicida" e ha esortato i belgi a guardare a lui in questo momento in cui “si fanno strada leggi criminali”, auspicando che proceda la sua causa di beatificazione.

Insomma per il Santo Padre la risposta è unica e sempre la stessa: totale contrarietà. Uno smacco della Chiesa ai diritti riproduttivi femminili? Più che altro la totale difesa della vita che nella tradizione cattolica millenaria non apre le porte ad alcuna alternativa. 

Le contestazioni all’Università Cattolica 

E pensare che “La Chiesa è donna, non è maschio” aveva detto il Papa solo venerdì, ospite all'Universitè Catholique di Louvain, in Belgio, rispondendo ad una lettera letta dai giovani studenti, in occasione della visita per i 600 anni dell’istituzione. Una secca replica all’accusa mossa dalla comunità accademica attraverso i suoi rappresentanti. Nella lettera si sottolineava infatti, senza tanti giri di parole che “le donne sono invisibili” nella Chiesa quando sono proprio loro a portarne sulle spalle il peso più grande.

“Donna è accoglienza feconda, cura, dedizione vitale”, aveva detto il Papa. Ha ammesso "ingiustizie" e "pregiudizi ideologici" ma ha anche chiarito che "bisogna ritrovare il punto di partenza: chi è la donna e chi è la Chiesa. La Chiesa è il popolo di Dio, non un'azienda multinazionale”.

++ Il Papa, abusi sono una vergogna, chiediamo perdono ++
Papa Francesco in visita in Belgio passa tra la folla a Leuven dopo la visita alla Katholieke Universiteit (ANSA/CIRO FUSCO)

Per niente soddisfatte dalle parole del Pontefice, all'uscita di questo, mentre tanta gente lo salutava e applaudiva, alcune studentesse hanno organizzato un vero e proprio volantinaggio. La nota, diramata alla stampa internazionale, non è firmata e  sembra quindi rappresentare la visione generale dell’università cattolica, tra l'altro guidata da una donna, Francoise Smets. La replica è durissima: si esprimono “disapprovazione” e “disaccordo” per queste parole che definisce “incomprensibili”. L'ateneo afferma di essere una realtà “inclusiva” impegnata a “combattere il sessismo e la violenza sessuale” e sottolinea che ognuno deve avere il suo ruolo nella società “al di là del genere o dell'orientamento sessuale”. E quindi hanno fatto appello alla Chiesa affinché “segua lo stesso cammino senza discriminazione”.

Il ministero delle donne 

E ancora era stato il Rettore dell'ateneo di Lovanio, (la sede antica di lingua olandese, mentre oggi la visita era nella sede francofona di Louvain-La-Neuve), Luc Sels, il giorno prima a porre la questione del ruolo della donna nella Chiesa, compreso il sacerdozio, e una maggiore apertura al mondo Lgbt. "La Chiesa non potrebbe essere una comunità più accogliente se ci fosse un ruolo importante per le donne, incluso il sacerdozio?", aveva chiesto. Peccato che la risposta non abbia ottenuto i risultati sperati, ma anzi abbia riacceso gli animi di chi crede che siano ormai ben più che maturi i tempi perché anche l’istituzione Chiesa Cattolica si aggiorni al presente. 

“La donna è uguale all’uomo, anzi, nella vita della Chiesa la donna è superiore, perché la Chiesa è donna”. Così Papa Francesco ha commentato, nel corso della conferenza stampa sul volo di rientro dal Belgio, il documento di forte critica anche alle sue posizioni sull'argomento redatto da alcune donne al termine del suo incontro all'università di Lovanio. “C’è un grande teologo che ha fatto studi su questo: chi è più grande, il ministero petrino o il ministero mariano? È più grande il ministero mariano perché è un ministero di unità che coinvolge, l’altro è ministero di conduzione. La maternalità della Chiesa è una maternalità di donna” ha spiegato.

Ma “Un femminismo esagerato – ha concluso il Papa – che vuol dire che la donna sia maschilista non funziona. Una cosa è il maschilismo che non va, una cosa è il femminismo che non va”.