"Essere una
ragazza madre non impedisce l'accesso
all'Eucarestia". Queste le parole del cardinale
Victor Manuel Fernàndez, prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, in una lettera, firmata anche da
Papa Francesco, in risposta ad una mail di monsignor
Ramòn Alfredo de la Cruz Baldera, vescovo di San Francisco de Macorìs (Repubblica Dominicana) riguardo alla preoccupazione per la decisione delle madri di figli avuti fuori dal matrimonio di astenersi dalla
comunione per paura: "Del rigorismo del clero e dei responsabili delle comunità".
Papa Francesco e i tabù ecclesiastici
Negli ultimi anni
Papa Francesco ha messo in discussione numerosi
dogmi della chiesa cattolica, dimostrando apertura riguardo a temi fino a poco tempo fa ritenuti veri e propri
tabù negli ambienti ecclesiastici. In una lettura sempre più moderna dei
precetti cattolici il pontefice chiarisce che le ragazze madri non solo possono, ma devono essere incoraggiate ad accedere
all'Eucarestia. Inoltre deve essere apprezzato e premiato il
coraggio di portare avanti le loro gravidanze e crescere da sole i propri figli.
Papa Francesco e Victor Manuel Fernàndez (Ansa)
La risposta alla lettera del vescovo di San Francisco de Macorìs
Victor Manuel
Fernàndez in risposta alla lettera di monsignor
de la Cruz Baldera comunica che: "Diverse lettere di laici ricevute dal Santo Padre ritornano sullo stesso tema. Si nota che in alcuni Paesi sia i sacerdoti che alcuni laici
impediscono, di fatto, alle madri che hanno avuto un figlio fuori dal matrimonio di accedere ai
sacramenti e persino di battezzare i loro figli".
Papa Francesco riguardo al valore e al significato della comunione ha precisato che:
“L’Eucarestia è la risposta di
Dio alla fame più profonda del cuore umano, alla fame di vita vera: in essa
Cristo stesso è realmente in mezzo a noi per nutrirci, consolarci e sostenerci nel cammino”. Per questo motivo secondo il pontefice: “Le donne che hanno scelto per la vita e conducono un’esistenza molto complessa a causa di tale scelta, dovrebbero essere incoraggiate ad accedere alla forza salvifica e consolatrice dei
Sacramenti". Jorge Mario Bergoglio si era già fatto portavoce, quando era cardinale di Buenos Aires, della causa delle
ragazze madri, alle quali era stato impedito di battezzare i propri figli, quando era cardinale di Buenos Aires: "Ci sono sacerdoti che non battezzano i figli delle ragazze single perché non sono stati concepiti nella santità del matrimonio. Questi sono gli
ipocriti di oggi. Quelli che hanno clericalizzato la Chiesa. Quelli che allontanano il popolo di Dio dalla salvezza. E quella povera ragazza, che avrebbe potuto rimandare al mittente il suo bambino, ma ha avuto il coraggio di metterlo al mondo, va peregrinando di parrocchia in parrocchia per farlo battezzare”.
Il pontefice Jorge Mario Bergoglio (Ansa)
Una Chiesa più flessibile e comprensiva
La lettera firmata dal
pontefice e dal cardinale
Fernàndez invita la comunità ecclesiastica a riflettere su questo tema e soprattutto ad impegnarsi perché questo tipo di discriminazioni non avvengano più: "Si deve lavorare pastoralmente nella Chiesa locale per far capire che il fatto di essere una
ragazza madre non impedisce l’accesso
all’Eucarestia. Come tutti gli altri cristiani, la confessione sacramentale dei peccati commessi permette loro di accostarsi alla comunione”. Infine
Papa Francesco conclude così la lettera: "Nelle difficili situazioni che vivono le persone più bisognose, la
Chiesa deve avere una cura speciale per comprendere, consolare, integrare, evitando di imporre loro una serie di norme come se fossero delle pietre, ottenendo con ciò l’effetto di farle sentire giudicate e abbandonate proprio da quella Madre che è chiamata a portare loro la misericordia di
Dio”.