"Chi ferisce una sola donna profana Dio". Più chiaro di così,
Papa Francesco non poteva essere. Oggi, durante la consueta
Messa di Capodanno in San Pietro, davanti a settemila fedeli, ha posto l’accento sull’importanza delle donne nella società e nella cristianità. E sulla necessità di rispettarle. "Ogni società ha bisogno di accogliere il dono della donna, di ogni donna. Di rispettarla, custodirla, valorizzarla. Sapendo che chi ferisce una sola donna profana Dio, nato da donna. Il mondo ha bisogno di
guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell'odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono".
Il discorso di inizio anno di Papa Francesco
Il primo giorno dell’anno è anche la
Giornata mondiale della pace, istituita nel 1968 da Papa Paolo VI. E Papa Francesco, nell’invocare un cammino – sempre più difficile – verso la pace, ha parlato nuovamente di donne. "Il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani", ha detto. Non è la prima volta che Bergoglio mostra una
grande attenzione verso tematiche femminili, e verso la figura della donna. Già nel discorso di Capodanno 2020 aveva detto: "Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna. Se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra – aveva detto Francesco – ci stia a cuore la dignità di ogni donna". E aveva parlato di donne umiliate nella maternità e sul posto di lavoro "perché l’unica crescita che interessa è quella economica". Un discorso molto diretto e molto innovativo. Poi, all’epoca, il Covid travolse tutto, e pensammo ad altro. Ma Bergoglio aveva già parlato di donne, in un paese in cui c’è un
femminicidio ogni 72 ore, in cui le donne si laureano di più, ma sono ancora sottoccupate e sottopagate. In cui molte donne muoiono in quel tratto di mare che divide l’Africa dall’Europa.
Papa Francesco durante una cerimonia ecclesiastica
L'attenzione per la vita delle donne
Nel marzo scorso, ricevendo in Vaticano i membri della fondazione Centesimus Annus, aveva detto: "Ogni persona va rispettata nella sua dignità e nei suoi diritti fondamentali: istruzione, lavoro, libertà di espressione, e così via". E aveva proseguito: "Questo vale in modo particolare per le donne, più facilmente soggette a violenze e soprusi. Da tanto tempo la donna è il
primo materiale di scarto. Non possiamo tacere di fronte a questa piaga del nostro tempo: la donna è usata. Ti pagano di meno perché sei donna; guai a farti vedere con la pancia perché non ti danno lavoro o ti mandano a casa". "
Non lasciamo senza voce le donne vittime di abuso, sfruttamento, emarginazione e pressioni indebite", aveva proseguito. "Facciamoci voce del loro dolore e denunciamo con forza le ingiustizie a cui sono soggette, spesso in contesti che le privano di ogni possibilità di difesa e di riscatto. Ma diamo anche spazio alla loro azione, naturalmente e potentemente sensibile e orientata alla tutela della vita in ogni stato, età e condizione". Una presa di posizione chiara, netta, laddove altri pontefici si erano distinti per il silenzio.
L'appello per la pace
Un nuovo messaggio e
appello di pace il Papa oggi lo ha anche riservato per i
popoli martoriati di Ucraina e Medio Oriente, devastati dalla guerra: "Non dimentichiamo Ucraina, Palestina e Israele che sono in guerra, preghiamo perché arrivi la pace. La Vergine Maria, la Santa Madre di Dio sostenga chiunque si fa operatore di pace in ogni giorno del nuovo anno. Portate pace, portate pace in tutto il mondo. E non dimenticatevi di pregare per me, buon pranzo e arrivederci", la chiusura canonica ormai da 10 anni a questa parte del Santo Padre.