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Parlamento europeo, svolta sull'aborto: sì all'inserimento nella Carta dei diritti

di ILARIA VALLERINI -
8 luglio 2022
Il Parlamento europeo dice sì all'inserimento del diritto all'aborto nella Carta dei diritti Ue

Il Parlamento europeo dice sì all'inserimento del diritto all'aborto nella Carta dei diritti Ue

Rinsaldare gli argini a protezione dei valori di democrazia, progresso e pace, per contenere il processo di involuzione in materia di diritti civili. A fronte della decisione della Corte Suprema Usa di abolire il diritto all'aborto, il Parlamento europeo, convocato in riunione plenaria a Strasburgo, ha dato il via libera alla risoluzione in cui l'Eurocamera chiede di inserire l'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Un forte gesto di condanna diretto oltreoceano dove è in atto una vera e propria "regressione in materia di diritti delle donne e di salute sessuale".  La risoluzione è stata approvata con 324 voti favorevoli, 115 contrari e 38 astenuti. Ad opporsi al provvedimento sono stati gli europarlamentari di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia.

Cosa prevede la risoluzione

"Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle proprie comunicazioni". Così recita l'articolo 7 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che nella risoluzione gli europarlamentari intendono modificare aggiungendo che "ogni persona ha diritto all'aborto sicuro e legale". Nella risoluzione, inoltre, si esprime piena solidarietà e sostegno alle donne negli Stati Uniti e a quanti sono coinvolti nella prestazione e nella promozione del diritto e dell'accesso all'assistenza legale e sicura all'aborto in circostanze così difficili, e chiedono al Congresso degli Usa di approvare un progetto di legge che tuteli l'aborto a livello federale. Ora è attesa la riunione del Consiglio europeo per convocare una Convenzione per la revisione dei trattati. Gli europarlamentari esprimono anche crescente preoccupazione per un possibile aumento del flusso di denaro per finanziare gruppi anti-genere e anti-scelta anche in Europa ed esortano i Paesi Ue a depenalizzare l'aborto, a eliminare e combattere le rimanenti restrizioni giuridiche, finanziarie, sociali e pratiche in alcuni Stati europei. I Paesi membri dovrebbero altresì garantire l'accesso a servizi di aborto sicuri, legali e gratuiti, a servizi di assistenza sanitaria prenatale e materna, alla pianificazione familiare volontaria, a servizi adatti ai giovani, nonché alla prevenzione, al trattamento e al sostegno nella lotta all'HIV, senza discriminazione alcuna. "La Commissione e gli Stati membri - concludono gli europarlamentari - dovrebbero intensificare il loro sostegno politico a favore dei difensori dei diritti umani e dei prestatori di assistenza sanitaria che lavorano per far progredire la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti".

Le proteste per il diritto all'aborto in Louisiana

Le reazioni

"Orgogliosa di aver presieduto la sessione plenaria durante la quale il Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione di condanna contro la decisione della Corte Suprema USA sul diritto all'aborto. L'aborto sicuro e legale è un diritto", scrive su Twitter la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno. Metre la dem Monica Cirinnà avverte: "I venti di regressione sui diritti delle donne restino lontani dall'Europa. Occorre vigilare e resistere: inseriamo il diritto nella Carta dei diritti Ue, per la libertà delle donne di decidere". Nonostante la vittoria schiacciante del sì, non sono mancati venti di protesta che hanno spirato dall'ala degli eurodeputati di destra. "La competenza sull’aborto è e rimane in capo alla sovranità dei singoli paesi. Da Roma a Bruxelles, la sinistra continua a strumentalizzare la crisi per imporre la propria agenda ideologica", ha tuonato tra gli altri la leghista Simona Baldassarre.

Il Tweet della vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno