E' tornato in Calabria, sua terra di origine, per aprire un’attività e investire sul territorio. Il compagno lo ha seguito. La coppia vive a Longobardi, un paesino della costa tirrenica in provincia di Cosenza, dove stanno aprendo un b&b. L’accoglienza del luogo è stata impeccabile fino a qualche mese fa, quando a causa dell’ignoranza di soggetti isolati sono iniziati i problemi.
“E’ iniziato tutto a marzo. Con una lettera lasciata nella cassetta della posta e piena di insulti omofobi e minacce – raccontano ai media e ai microfoni della Rai –. Da quel momento la nostra vita è cambiata. Usciamo dal lavoro e ci chiudiamo in casa. Abbiamo paura che si vada oltre, che dalle parole si passi ai fatti”.
Dopo quella lettera sono seguiti volantini offensivi lanciati di fronte la casa dei genitori, mura esterne imbrattate, e poi ancora insulti omofobi per strada. “Non me lo spiego – prosegue – siamo stati accolti bene dal paese”.
Mentre la procura ha avviato un’indagine per risalire ai responsabile e dare un volto a queste dimostrazioni di odio, dalla loro parte si sono schierate associazioni del territorio e amministrazione. “Sono comportamenti che non riusciamo a giustificare per nessun motivo – ha commentato il sindaco di Longobardi – abbiamo l’amaro in bocca e tanta delusione, siamo contro ogni forma di violenza e discriminazione”.