In Ucraina nessun luogo è sicuro per i bambini: le immagini dei piccoli pazienti oncologici in strada

Questa mattina un attacco missilistico russo ha colpito varie zone della capitale Kiev, tra cui l’ospedale pediatrico altamente specializzato Okhmatdyt. Tanti i bimbi feriti o rimasti uccisi

di Redazione Luce!
8 luglio 2024
I piccoli pazienti oncologici dell’Okhmatdyt

I piccoli pazienti oncologici dell’Okhmatdyt

L’infanzia interrotta dei bambini in Ucraina. Dove non serve una malattia per mettere in pericolo le giovani vite di chi già lotta ogni giorno contro nemici ben più imprevedibili e difficilmente curabili. "Non non sembra esserci fine all'orrore”, sottolinea la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell.

Ci sono immagini che non possono lasciare indifferenti. Quella fila di bambini e bambine, gran parte dei quali con la testa rasata a causa delle cure, seduti sul ciglio della strada, alcuni in braccio alle loro madri, altri su sedie rimediate dove possibile, dopo l’attacco missilistico che oggi ha colpito il loro ospedale, non può far distogliere lo sguardo, nonostante l’orrore. 

Tutti indossano una mascherina, alcuni hanno di fronte le flebo. Perché la malattia non aspetta e quell’assenza di capelli, quel sottile tubicino collegato al loro corpo sono il segno della loro quotidianità con il cancro. Quell’immagine, come quella del piccolo ferito e coperto di polvere in in braccio a una donna, anche lei con visibili macchie di sangue, sono le testimonianze visive – perché a volte basta vedere, non servono parole – dell'attacco che oggi ha colpito un ospedale pediatrico della capitale ucraina Kyiv, l’Okhmatdyt, condivisa su X dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.

Nelle altre foto, un infermiere con la tuta sporca di sangue ha le mani tra i capelli, in un'altra una donna tiene in braccio un ragazzino portandolo via dalle macerie del raid. “Questo è il vero volto della Russia. Questa è la vera risposta di Putin a tutte le missioni e proposte di pace – scrive nel post –. Questo attacco barbaro invita ancora una volta il mondo intero, tutti i leader e i paesi a fornire all'Ucraina ulteriori sistemi di difesa aerea e munizioni il prima possibile. Patrioti e armi aggiuntivi. Esorto i partner a prendere decisioni senza indugio”, conclude Kuleba.

Un bimbo ferito nell'attacco missilistico russo all'ospedale pediatrico di Kiev
Un bimbo ferito nell'attacco missilistico russo all'ospedale pediatrico di Kiev

Non c’è luogo sicuro in Ucraina per i bambini

La condanna internazionale è stata unanime, alla vista di quelle foto. Mentre gli operatori delle ong presenti nella Capitale hanno immediatamente avviato la macchina dei soccorsi. “Sono sconcertata dalle notizie che arrivano oggi dall'Ucraina, secondo cui almeno 150 persone sarebbero rimaste uccise o ferite e un ospedale pediatrico sarebbe stato gravemente danneggiato a Kiev, durante un'ondata di attacchi missilistici in tutto il Paese”, scrive in una nota la direttrice Russell. “La raffica di missili è caduta in città come Kiev, Dnipro, Kryvyi Rih, Sloviansk e Kramatorsk. Non conosciamo ancora il numero di bambini uccisi o feriti in questi attacchi. Il mio cuore è rivolto a tutti coloro che hanno perso qualcuno”.

Riguardo poi al caso specifico dell'ospedale di Okhmatdyt, il più grande centro medico per bambini del Paese, parla di “un altro brutale promemoria del fatto che in Ucraina nessun luogo è sicuro per i bambini. Gli ospedali dovrebbero essere dei rifugi sicuri e, secondo il diritto internazionale, godono di un livello di protezione speciale. I civili, compresi i bambini e le strutture e i servizi su cui fanno affidamento, devono essere sempre protetti – aggiunge –. A quasi tre anni dall'escalation della guerra in Ucraina, non sembra esserci fine all'orrore che i bambini e le loro famiglie sono costretti a sopportare".

L'attacco all'ospedale pediatrico a Kiev (Unicef)
L'attacco all'ospedale pediatrico a Kiev (Unicef)

Il racconto dell’operatore italiano

Stefano Antichi, capo missione per Terres des Hommes in Ucraina racconta all'ANSA il grave attacco di oggi su Kiev, con 40 missili lanciati sulla capitale ucraina: “Alle 10 abbiamo sentito il botto, l'esplosione più grossa, le mura dell'ufficio hanno tremato”. L'ufficio dell'Ong infatti è a un chilometro dall'ospedale pediatrico di Okhmatdyt. “Eravamo molto spaventati, ci eravamo rifugiati nello shelter e abbiamo letto che hanno colpito l'ospedale pediatrico che è uno dei più grandi ospedali pediatrici dell'Ucraina”, continua. A Okhmatdyt ci lavorano alcune ong italiane e anche Terres des Hommes l'anno scorso aveva portato alcuni macchinari e medicinali rari. L'ospedale pediatrico colpito è altamente specializzato ed è uno dei pochi con i reparti oncologici e con la dialisi. “Ci siamo fiondati subito con il mio team all'ospedale, abbiamo portato dell'acqua, delle mascherine e dei guanti”.

Antichi racconta le immagini impressionanti che si è trovato davanti: “Ho fatto diversi contesti di guerra ma siamo rimasti scioccati da un ospedale completamente distrutto da un missile. Abbiamo visto delle immagini bruttissime di bambini in chemioterapia, senza capelli, trasportati da un'altra parte, bambini sopra delle barelle, poi naturalmente c'erano gli infermieri e i militari che stavano scavando per capire se ci fossero ancora dei bambini e delle persone sotto le macerie. Quello che ha scosso tutti è che non è sembrato un errore – ha concluso – è stato proprio preso in pieno un ospedale pediatrico, la traiettoria del missile era perpendicolare . È forse la situazione più brutta che ho vissuto in Ucraina”.