Le due mamme in “Peppa Pig”, popolare cartone animato per bimbi, scatenano la polemica e irrompono nella campagna elettorale. A puntare attenzioni e critiche sullo stilizzato maialino rosa Pro Vita Famiglia onlus e Fratelli d’Italia che sono insorti (preventivamente) per una puntata – andata in onda in Gran Bretagna su Channel 5 - in cui veniva presentata una famiglia con due mamme.
“È intollerabile usare cartoni animati in salsa Lgbtqia+ per influenzare la mente dei bambini e normalizzare situazioni che si fondano sull’ideologia gender. Per questo il primo episodio di Peppa Pig trasmesso in UK con la presenza di ‘due mamme lesbiche’ è di una gravità assoluta” sostiene la Onlus spiegando che “due donne possono dotarsi di un figlio solo acquistando gameti umani e praticando la fecondazione artificiale, violando il diritto del figlio di crescere con suo papà. I cartoni animati devono divertire ed educare i più piccoli, non confonderli con la presenza di elementi politicamente corretti”. La Onlus, facendosi carico delle “migliaia di genitori italiani inferociti” chiede alla Rai, che acquista i diritti sulle serie, “di non trasmettere l’episodio in questione su nessun canale o piattaforma web”, dichiara Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, lanciando poi una petizione online.
Una posizione fatta propria anche dal partito di Giorgia Meloni che con Federico Mollicone, responsabile cultura di Fratelli d'Italia, tuona: “È inaccettabile la scelta degli autori del cartone animato Peppa Pig di inserire un personaggio con due mamme”. Mollicone aggiunge: “Ancora una volta il politicamente corretto ha colpito e a farne le spese sono i nostri figli. Ma i bambini non possono essere solo bambini? Come ha dimostrato recentemente Giorgia Meloni siamo e saremo sempre in prima linea contro le discriminazioni, ma non possiamo accettare l'indottrinamento gender. Per questo chiediamo alla Rai che acquista i diritti sulle serie di Peppa Pig in Italia col canone di tutti gli italiani, di non trasmettere l'episodio in questione su nessun canale o piattaforma web”. Del celebre maialino se ne occupa direttamente anche la leader di Fdi, Giorgia Meloni: “Peppa Pig è un cartone che guardano mediamente bambini di tre anni. Sono materie che dovrebbero maneggiare le famiglie. Questo ho sempre pensato e questo continuo a pensare. Altrimenti si rischia di voler per forza imporre concetti che è un po' presto per metabolizzare. Non ci sono le famose fobie che qualcuno ritiene”.
La polemica è entrata a gamba tesa in tutta la campagna elettorale. Per il deputato Alessandro Zan, ironicamente, Fdi ha scoperto un nuovo avversario, “un nuovo nemico che assedia la nazione: Peppa Pig”. Affonda nel sarcasmo la posizione di Più Europa che vede in Peppa Pig “uno spettro che si aggira per l'Italia” mettendo il “Paese in pericolo”. E chissà cosa accadrà quando in Fdi - si chiedono da + Eu - “verranno a sapere che le famiglie omogenitoriali esistono non solo nei cartoni animati, ma nella realtà”. Che “le famiglie arcobaleno esistano, e che gli si debbano essere riconosciuti tutti i diritti”, avverte invece Nicola Fratoianni dell'Alleanza Verdi-Sinistra, la destra se ne deve fare una ragione dicendosi pronto a suggerire “a Meloni di eliminare Qui Quo Qua, i tre nipotini che crescono con Paperino. Oppure Masha, che cresce addirittura con Orso”. Il segretario Dem Enrico Letta, sempre rivolgendosi alla Meloni, tuona: “Ma quindi Peppa Pig va censurata e il video della donna violentata a Piacenza va rilanciato senza limiti?”.