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Peppino Impastato divisivo? Il fratello Giovanni: “Lo è solo per i mafiosi”

L’opposizione degli studenti del liceo di Partinico all’intitolazione della scuola a Peppino Impastato tocca nel profondo il fratello Giovanni: “Parole inquietanti. Questi giovani non conoscono la sua storia e si lasciano influenzare. L’intitolazione è legale, la prefettura non ha motivi per negarla”

di TERESA SCARCELLA E CHIARA CARAVELLI -
16 marzo 2024
Giovanni  Impastato

Giovanni Impastato

Un personaggio “divisivo”. Così è stato definito Peppino Impastato dalla maggioranza degli studenti del liceo di Partinico, in provincia di Palermo, che si è espressa contro l’intitolazione dell’istituto proprio al giornalista e militante di Democrazia proletaria, ucciso da Cosa Nostra il 9 maggio del 1978.

Per i ragazzi Impastato, che al tempo aveva frequentato quel liceo, sarebbe un personaggio "divisivo” perché schierato politicamente. Gli studenti, inoltre, contestano l'iter che ha portato all’intitolazione della scuola alla vittima della mafia, conclusosi nei giorni scorsi dopo due anni. “Non si è tenuto conto delle nostre proposte” dicono i rappresentanti degli studenti che avevano chiesto che la scuola, che porta il nome di Santi Savarino, ex senatore della Democrazia cristiana, giornalista e scrittore che in epoca fascista aveva sottoscritto il manifesto della razza e aderito alle leggi razziali, fosse intitolata o all'ex sindaca della città Gigia Cannizzo o al giudice ucciso dalla Stidda ad Agrigento nel 1990, Rosario Livatino.

"Non abbiamo nulla contro Impastato – hanno detto i ragazzi – semplicemente non ci piace il metodo seguito”.

La reazione del fratello: “E’ inquietante”

La votazione degli studenti ha lasciato deluso e amareggiato il fratello di Peppino, Giovanni Impastato, che tra l’altro oggi pomeriggio sarà proprio a Partinico per un dibattito, organizzato prima che scoppiasse il caso, dal titolo emblematico: “A chi fanno ancora paura Felicia e Peppino Impastato?”.

"Che questa opposizione arrivi dai ragazzi deve farci riflettere. E’ inquietante. Credo siano strumentalizzati da un’amministrazione di centro destra che ha più volte ostacolato questa intitolazione. Alcuni di loro hanno ereditato un retaggio culturale secondo cui Peppino era un terrorista – ha commentato Giovanni Impastato – Sono rimasto male nel sentire che Peppino è divisivo. Mio fratello è molto apprezzato dai giovani, lo dimostrano le centinaia di ragazzi che ogni giorno riceviamo a Casa Memoria, ma evidentemente c’è qualcosa che non va. Mio fratello è divisivo solo per i mafiosi, per i fascisti, per i nazisti, e di questo ne sono orgoglioso. Le loro parole denotano che non conoscono Peppino, non conoscono la sua storia”.

Scuola da intitolare a Peppino Impastato, studenti contrari
Scuola da intitolare a Peppino Impastato, studenti contrari

La storia di un uomo che ha lottato in nome del pacifismo, ma soprattutto ha portato avanti una battaglia convinta e determinata contro la mafia. Dai microfoni di Radio Aut attaccava soprattutto Gaetano Badalamenti, (ribattezzato Tano seduto) uno dei maggiori boss di Cosa Nostra. Nel 1978 si candidò alle elezioni comunali con la lista ‘Democrazia proletaria’, ma nella notte tra l'8 e il 9 maggio venne ucciso dalla mafia. Il suo corpo venne ritrovato sui binari della ferrovia, completamente dilaniato. Lo avevano fatto esplodere per far credere che si trattasse di un gesto suicida ed effettivamente per un periodo ci sono riusciti. La notizia della sua morte, in un’Italia frastornata dall’uccisione di Aldo Moro, venne fatta passare come la tragica fine di un ‘bombarolo pazzo’. Nel 2002 Gaetano Badalamenti verrà condannato all’ergastolo come mandante di quell’omicidio. Due anni dopo, nel 2004, morirà in un penitenziario degli Stati Uniti.

Sulla pagina Instagram ufficiale in ricordo di Peppino Impastato si legge: “Stupefacente! Avrebbe esclamato pure Peppino se gli avessero detto che lui è considerato una personalità divisiva: esattamente quello che vogliamo! Rompere il torpore di una società invasa dal cancro mafioso, recidere ogni legame istituzionale ed economico. Separare nettamente il paese sano da quel blocco sociale criminale talmente ramificato e forte da tenere in vita l'ecosistema mafioso. Speriamo che i ragazzi del liceo di Partinico vogliano aprire un confronto con noi che tuteliamo la memoria di Peppino: ribadiamo che preferiamo un diniego a una obbediente accettazione dell'intitolazione, se questa non viene dal profondo delle coscienze".

Un punto di vista che, in molti, faticano davvero a comprendere. E che probabilmente non cambierà le sorti della scuola. “L’iter dell’intitolazione è legale – conclude Giovanni Impastato - manca l’ok della prefettura, che non ha motivo per non darlo. Non c’è alcuna questione di ordine pubblico”.