qui l'intervista). Richiesta rifiutata, perché, ha spiegato la dirigente scolastica Adriana Piccigallo, "la scuola non è pronta, ma non è un no definitivo, serve tempo per effettuare i giusti passaggi negli organi collegiali". Per carriera alias si intende la possibilità, per le persone transgender o che hanno avviato un percorso di disforia di genere, di avere sui documenti scolastici il nome di "elezione", che sostituisce il nome anagrafico presente sui documenti d'identità. La vicenda però non è rimasta chiusa tra le mura scolastiche perché Geremia ha scelto di uscire dall'ombra e ha avuto il coraggio di raccontare e di raccontarsi: "Molte persone mi hanno scritto dicendo che anche loro necessitano della carriera alias, ma che non hanno avuto il mio stesso coraggio. Questa è una battaglia che voglio vincere e voglio vincerla per me e per i ragazzi che sono nella mia situazione e anche per quelli che verranno. Dobbiamo cambiare la società, dare diritti a chi ancora non ne ha. Probabilmente non tutti capiscono quanto sia importante per noi, ma ne va della nostra salute mentale e della felicità". Lui non è da solo in questa battaglia. Ha dalla sua parte gli amici, i compagni di scuola e tanti professori che non hanno apprezzato la scelta della preside. Tanto che quando hanno letto l'accaduto sulle pagine del quotidiano "La Nazione", le chat dei docenti sono esplose: "La dirigente ha fatto tutto da sola, altro che scuola che 'non è pronta', è lei che ha agito senza consultarci", dice un docente infuriato. E un'altra aggiunge: "Io sono favorevole alla carriera alias e 'pronta' a sostenerla, semmai se c'è qualcosa che mi 'turba' (e non poco) è che altri ritengano di conoscere le mie opinioni senza che io sia mai stata coinvolta in una discussione in merito".
C'è anche la carriera alias negata a uno studente transgender all'origine dell'occupazione decisa un paio di giorni fa dagli studenti del liceo scientifico "Ulisse Dini" di Pisa, uno degli istituti nella top ten nazionale dei migliori licei italiani. È la storia di Geremia nato Patrizia (nome di fantasia per non renderlo identificabile), 17 anni, che nei mesi scorsi insieme ai genitori ha chiesto alla preside l'avviamento di una carriera come studente e non più come studentessa (