Sono entrati in campo come delle vere star al grido “benvenidos”. E' la bellissima storia dei richiedenti asilo, molti provenienti dal Mali, che, dopo un viaggio di circa 3000 km, sono stati accolti da una piccola città nella regione spagnola della Galizia.
L'idea del comune di Monterroso
Tutto è cominciato alla fine di agosto quando il comune di Monterroso, un paesino di circa 3600 abitanti, ha annunciato di voler ospitare 120 persone che erano fuggite dalla violenza e dall'instabilità politica. Per la prima volta, la cittadina avrebbe ospitato dei richiedenti asilo. E per questo tra le vie del comune spagnolo sono cominciati i primi malumori. "Abbiamo visto che alcuni in città stavano iniziando a stigmatizzarli. La gente stava diventando un po' nervosa", ha detto Balbino Martínez, presidente della squadra di calcio locale Sociedad Deportiva Monterroso. "Vogliamo aiutare questi rifugiati ma anche calmare l'atmosfera".
Le iniziative a favore dei richiedenti asilo
E in che modo? Il club di calcio si è messo subito in moto per consentire loro l'accesso alle strutture e ha lanciato anche una raccolta di indumenti. "Volevamo rendere le persone consapevoli che questi nuovi 120 cittadini stanno lasciando le loro case per sopravvivere, per cercare una vita migliore", ha detto Martínez. "Non sono criminali o persone cattive". Inoltre il club ha sottolineato come l'arrivo di dozzine di giovani, tutti desiderosi di lavorare, sia stata un'enorme opportunità in una regione che si stava costantemente svuotando.
L'opposizione dell'estrema destra spagnola
L'arrivo dei richiedenti asilo ha fatto notizia in tutta la Spagna, con l'estrema destra che ha cercato in tutti i modi di contrastare la solidarietà della cittadina. Anche il sindaco conservatore del paese, Eloy Pérez, era stato tra quelli che si sono opposti al loro arrivo, parlando di un numero "sproporzionato".
“Ci stanno dando l'esempio“
Dopo circa 10 giorni dall'arrivo, Martínez li ha descritti come desiderosi di integrarsi: “Queste sono persone che sono venute a lavorare, si stanno affrettando a imparare la lingua, ad adattarsi. Ci stanno dando l'esempio". Esempio che il paesino sta offrendo a tutte le altre città spagnole. Molte di loro, infatti, hanno aperto le porte ai richiedenti asilo che atterrano nelle Isole Canarie.
La musica come modo per collegare culture e paesi
Tra le tante iniziative lanciate dalla gente di Monterroso c'era anche quella di una festa, completa di danze e musica tradizionali della regione. “Volevamo mostrare loro che sono i benvenuti. La musica è un modo per collegare culture e paesi“, ha detto Tatiana De Azevedo, presidente dell'Associazione socioculturale Falcatrueiros de Monterroso, che lavora per preservare la musica e la cultura tradizionali della Galizia.
Insomma, una bellissima dimostrazione di come, nonostante le opposizioni politiche, si possa aiutare gli altri e di come quest'ultimi, grazie ai loro comportamenti, possano aiutare noi a sconfiggere tutti quei pregiudizi che innalzano barriere.