“Mio padre, Luca Barbareschi, mi ha sempre considerato un artista di serie b”. E lei ha fatto di tutto per contraddirlo, non per fargli cambiare idea ma per affermarsi come persona, come artista libera da quel fardello familiare ingombrante.
Scatenata ai microfoni de La Zanzara sui Radio24, “La Dusty” Angelica Barbareschi è la figlia dell’attore, regista ed ex politico, racconta la sua ribellione a quel cognome pesante (che definisce addirittura “di m**da”) che porta. E che, rispetto ad altri casi di figli e figlie d’arte, non l’ha affatto avvantaggiata, ma anzi se possibile è stato un ulteriore ostacolo.
Nata da uno dei numerosi matrimoni del padre, quello con Patrizia Fachini, non è nuova a dure esternazioni contro quest’ultimo. Un rapporto complicato già da quando l’artista era piccola: sui social ha raccontato un episodio in particolare, quando “A 8 anni i carabinieri venivamo a prendermi a casa mentre urlavo per non andare da lui”.
A La Zanzara la 31enne racconta quindi che per trovare la sua libertà si è lanciata nel mondo dei freak show, bondage, dominazione, cabaret e burlesque: “Godo nel vedere la reazione della gente quando mi infilo gli aghi nel collo”. Estrema, sprezzante dei giudizi altrui, ribelle. “È stato difficile crescere nell’ombra di mio padre quindi ho provato a costruirmi la mia strada – dice in trasmissione –. Lui Ha tanti figli e tanti rapporti da dover mantenere. Per tanti anni quello che faccio oggi è stato criticato, da entrambi i miei genitori che volevano che facessi l’attrice, un po’ mi hanno emarginato come artista di serie b”.
In particolare il suo discorso si rivolge a papà Barbareschi con il quale ammette “Non ci sentiamo molto, abbiamo idee molto diverse ma per me questo è uscire dagli schemi, è libertà”. "Ho iniziato a 16 anni, non mi ha allontanato ma mi sentivo oppressa e grazie al freak show, agli spettacoli di bondage, cabaret, burlesque ho trovato la mia strada”, spiega. “Mio padre non mi ha mai visto live durante i miei spettacoli né conosce il mio fidanzato, che pratica fachirismo estremo facendo spettacoli molto particolari. Se lo conoscesse – aggiunge – penserebbe di avere davanti un pazzo, meglio così”. Nel frattempo Angelica Barbareschi si sfila degli aghi dal collo, con noncuranza, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Passa quindi a parlare dei suoi spettacoli, e lo fa senza peli sulla lingua: “Sul palco faccio la dominatrice, frusto i culi degli schiavi, ma quello che mi diverte di più è usare la gente come portacenere umano, gli butto la cenere addosso o in bocca e se richiesto gli spengo anche la sigaretta addosso. Devo dire che questa cosa me la sono fatta fare anche io”. Sembra, anzi è, divertita nel dirlo, noncurante del moralismo che si imbarazza solo a sentir parlare di queste cose, figuriamoci ad ammettere che ci siano persone disposte anzi vogliose di farle.
“La pratica che più mi piace è il ‘wax-show’, in sostanza ti fai versare la cera calda addosso” continua. Una pratica estrema, estremissima. Ma alla domanda se questo le provochi piacere fisico risponde sincera che “Il mio godimento è quello di vedere le reazioni delle persone nel vedere queste performance che rappresentano anche una pratica erotica molto eccitante e richiesta nei club bondage”.