Portogallo, scoppia il #Metoo del jazz

Anche in questo caso è partito tutto da una denuncia, per far esplodere un vero e proprio caso. Raccolte circa 80 accuse, dallo stalking alla violenza sessuale, che coinvolgono 18 personalità

14 novembre 2024
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Il post della dj Liliana Cunha (Instagram)

È iniziato con una denuncia contro anonimi pubblicata nelle reti sociali e ha provocato un effetto valanga che è ora un vero e proprio nuovo caso nazionale di #metoo che sta scuotendo il mondo del jazz portoghese. La prima è stata la dj Liliana Cunha (in arte Tágide) ad accusare di violenza sessuale il pianista João Pedro Coelho, 31 anni, studi a Lisbona e Amsterdam, una delle grandi speranze del sempre ricco panorama del jazz in Portogallo, che ha prontamente replicato con gli stessi mezzi (social) dichiarandosi innocente. 

Ma il punto è che subito dopo sono venute fuori altre storie che coinvolgono altre persone. In pochi giorni sono state raccolte decine di denunce, cui ha fatto seguito una protesta notturna alle porte di un bar con musica dal vivo, dove il pianista sopra citato avrebbe dovuto esibirsi con il suo quartetto. L'apertura di canali di segnalazione via e-mail, di fatto, ha già portato a un'ottantina di atti d'accusa contro 18 personalità appartenenti soprattutto all'industria musicale. I reati vanno dalle molestie sessuali su minori allo stupro, dallo stalking allo “stealthing (ovvero il mancato uso del preservativo senza il consenso del partner).

Di tutte queste denunce, quelle formalizzate presso la Procura o la Polizia giudiziaria riguardano solo tre nomi. Uno di questi è proprio quello del giovane pianista, che tuttavia ha pubblicamente negato ogni addebito, mentre un altro degli indagati è un professore della nota scuola di musica dell'Hot Clube, storico jazz club di Lisbona, da cui il docente era già stato sospeso.