Roccella, contestata a Torino la ministra in una giornata densa di polemiche. Dalla fiera della fertilità di Milano al Salone del Libro di Torino i temi del
corpo delle donne, dell’
aborto, dell’
utero in affitto e della
famiglia provocano proteste e polemiche politiche. Con la ministra della Famiglia
Eugenia Roccella contestata a Torino dalle femministe di
Non una di meno e da
Extinction Rebellion proprio nelle stesse ore in cui a Milano ha aperto le porte al pubblico, tra proteste bipartisan,
Wish for a Baby la fiera della fertilità, la prima in Italia di questo tipo. A mobilitarsi questa mattina nel capoluogo lombardo sotto la pioggia, a pochi metri da dove si svolge l’evento, sono stati
Lega e Fratelli d’Italia ma anche le
associazioni di femministe e quelle in
difesa della famiglia, tutti contrari alla fiera che, secondo loro, pubblicizzerebbe, anche se non in maniera diretta, l’
utero in affitto che in Italia è vietato.
Contestata la ministra alla Famiglia Eugenia Roccella
Alcuni manifestanti protestano contro il ministro della famiglia Eugenia Roccella al salone internazionale del libro di Torino, 20 maggio 2023
Al
Salone del Libro di Torino la ministra alla Famiglia
Eugenia Roccella è stata duramente contestata al grido di ‘sul mio corpo decido io' e ‘fuori lo Stato dalle mie mutande' in riferimento al diritto all’aborto. Appena ha iniziato a parlare del suo libro
Una famiglia radicale gli attivisti hanno dato il via alle proteste fino a quando Roccella ha chiesto un confronto pubblico, invitando chi protestava a spiegare le proprie ragioni. Una portavoce è quindi salita sul palco per leggere un comunicato. "Lottate contro l’utero in affitto insieme a noi - ha replicato la ministra rivolta ai ragazzi - contro la mercificazione del corpo delle donne, lottate contro un mercato razzista dove i figli delle donne nere costano meno di quelle bianche". Il direttore del Salone del Libro,
Nicola Lagioia, ha parlato di contestazione legittima in democrazia e ha invitato le due parti a trovare un modo di dialogare tra loro ma è stato a sua volta contestato dalla deputata di Fratelli d’Italia,
Augusta Montaruli, che gli ha urlato, "vergogna, come fai a dire che questa è una manifestazione pacifica?". Lagioia "sta gestendo male la presenza di persone che non la pensano come lui - ha concluso Montaruli - e noi faremo il rullo dei tamburi quando se ne andrà". Dopo ore di stallo a causa delle proteste è saltata la presentazione del libro della ministra a cui sono arrivati molteplici attestati di solidarietà come quello del ministro della Cultura.
Le reazioni
Secondo
Gennaro Sangiuliano "è inaccettabile e gravissimo l’atto di intolleranza avvenuto al Salone del Libro". "Massima solidarietà" anche da parte del ministro del Made in Italy
Adolfo Urso perché a Roccella "è stato impedito di esprimere il proprio pensiero in quello che dovrebbe essere il luogo che esalta la libertà di espressione". Secondo il presidente del Senato
Ignazio La Russa "ci troviamo di fronte all’ennesimo atto antidemocratico". Per
Licia Ronzulli, capogruppo al Senato di Forza Italia, si è trattato di "un episodio di squadrismo". Solidarietà alla ministra anche dalla Lega: "il nostro governo non si fa intimidire e va avanti".
Sono 20 gli attivisti del movimento ambientalista e del collettivo femminista che sono stati
riconosciuti e denunciati dalla Digos di Torino per violenza privata per la contestazione che di fatto ha bloccato la presentazione del libro.
Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità
Il commento della ministra
"Mi ha colpito, e sinceramente mi addolora, che delle donne abbiano impedito ad altre donne di parlare, presentando un libro che parla molto di donne e di femminismo, e che avrebbe stupito quelle ragazze, se lo avessero letto", scrive in un post su Facebook la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità,
Eugenia Roccella, ricordando quanto le è accaduto sabato 20 maggio al Salone del Libro a Torino. "Oggi avevo in programma una cosa a cui, per i paladini dei ‘diritti', evidentemente - ricorda nel post - non ho diritto: andare a Torino al Salone del Libro per presentare un libro. Il mio. Presso lo stand della Regione Piemonte, insieme all’assessore Maurizio Marrone e all’avvocato Annamaria Bernardini de Pace. Come è andata a finire probabilmente lo sapete tutti. Quello che mi ha colpito, però, non è soltanto la totale chiusura al confronto, al quale io mi ero detta fin da subito disponibile invitando sul palco i contestatori per poter interloquire con loro. Mentre al Salone del Libro (il ‘Saloon’ del libro secondo la definizione di Dagospia) andava in scena quella contestazione in nome del transfemminismo, a un’ora di treno di distanza, a Milano, si inaugurava la fiera ‘
Wish for a baby, fra le proteste di femministe più consapevoli che hanno ben chiara la minaccia che per le donne rappresenta la legittimazione dell’utero in affitto.
Il ministro Roccella al convegno di Farmindustria ’Per una nuova primavera demografica’
Ma quando ho invitato quelle ragazze a battersi con noi, per la libertà del corpo delle donne, contro l’utero in affitto, mi è stato risposto un no aggressivo e perentorio, perché comprare ovociti da un catalogo e affittare uteri di donne povere evidentemente non è considerato un problema".... In nome dell'antifascismo si è respinto il tentativo di un confronto al grido di ‘del dialogo ce ne freghiamo' È il fatto che il direttore del Salone del Libro, di fronte all’impossibilità di presentare un libro, non abbia preso una posizione forte e chiara a tutela della libertà di espressione. Non mi ha colpito invece, perché non mi aspettavo nulla di diverso, lo sproloquio di
Roberto Saviano secondo il quale io sarei andata al Salone del Libro a ‘provocare', perché ‘l’utero in affitto non va demonizzato'. Certo, ho provocato: volevo persino dialogare!", conclude Roccella
Movimento Pro Life a Roma
E mentre a Torino c’era la protesta contro Roccella, a Roma in difesa della famiglia, della vita, contro l’aborto e l’utero in affitto sono scesi in piazza gli attivisti del movimento
Pro Life, famiglie, cittadini ma anche sacerdoti e suore, nella manifestazione dal titolo ‘Scegliamo la vita'. In corteo si sono visti cartelli come ‘Aborto uguale bimbi e bimbe morti', ‘Meglio in braccio che sulla coscienza', ‘Abolire la 194’.