Torpignattara, Roma. È nel quartiere più multietnico della Capitale che, nella tarda serata di domenica, un gruppo di persone ha aggredito prima verbalmente, poi fisicamente un gruppo di bambini e le rispettive famiglie. La colluttazione, che ha provocato tre feriti, è stata anticipata da una serie di dichiarazioni ed epiteti razzisti, alle quali sono seguite le violenze e, infine, la fuga degli aggressori, non sono ancora stati identificati.
“Siamo razzisti. C’è qualche problema?”. Avrebbero esordito così alcuni membri del gruppo, prima di scagliarsi contro il gruppo di indiani e bengalesi che si era ritrovato all’interno del Parco Sangalli, un luogo che ben testimonia quanto Torpignattara sia un vero e proprio melting pot di culture, tradizioni e costumi. Dalla lite per il pallone, poi, si è passati alle bottigliate e, di conseguenza, all’intervento delle forze dell’ordine, allertate dai passanti. Un fatto gravissimo, nel cuore di uno dei luoghi maggiormente frequentati da famiglie e minorenni che sfruttano lo spazio verde per trascorrere del tempo all’aria aperta.
La condanna dell’ANPI
Non hanno tardato ad arrivare le condanne della comunità politica e delle associazioni capitoline, scosse dalla violenza con la quale si è verificato questo attacco razzista. L’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, infatti, ha subito rilasciato una ferma presa di posizione sui fatti: “Esprimiamo la più grande indignazione e condanniamo fermamente le gravissime aggressioni razziste ai danni di bambini e di cittadini, avvenuti solo per il colore della pelle, perpetrate da un gruppo di ignobili squadristi che poi si è prontamente e vigliaccamente dileguato all'arrivo delle forze dell'ordine chiamate da cittadini indignati”.
L’aggressione, aggiungono, si è tenuta all’interno di un parco dedicato a Giordano Sangalli, un “giovanissimo partigiano di Torpignattara morto a 17 anni nella battaglia del Monte Tancia per restituire al Paese libertà e dignità dopo più di un ventennio di violenze e razzismo fascisti. Tutto ciò rende, se fosse possibile, i fatti ancora più aberranti”.
Dopodiché, è giunta dalla stessa associazione la richiesta di un intervento deciso da parte del ministro Piantedosi: “Chiediamo al ministro degli interni di agire per l'individuazione e la consegna alla Giustizia degli ignobili autori di questi gravissimi atti di violenza, e ci auguriamo siano applicate nei loro confronti anche le pene previste dalle leggi che puniscono il razzismo e non solo la violenza in sé”.
La richiesta delle aggravanti, secondo il comunicato, è strettamente correlata al “clima di odio e intolleranza che alimenta la violenza fascistoide nelle nostre città, frutto scientemente coltivato da chi sogna il ritorno dei mostri sconfitti ottanta anni fa dalla Resistenza dei partigiani e dalla Guerra di Liberazione dei Patrioti”. Un attacco, quello dell’associazione che si impegna a tenere viva l’eredità partigiana, che si è spinto anche sul piano politico nazionale: “È per queste ragioni che è fondamentale che la Società Civile e tutte le forze e associazioni democratiche e antifasciste si uniscano per vigilare e salvaguardare i nostri quartieri da episodi come questo, che si stanno riproponendo con frequenza sempre più preoccupante”.
I messaggi di solidarietà della comunità politica
“Come Pd di Roma aderiamo al presidio organizzato da Arci e Anpi di Roma, che si terrà oggi pomeriggio alle ore 19, al Parco Sangalli. Condanniamo senza riserve gli insulti razzisti rivolti ai bambini di origine indiana che giocavano a pallone e le violenze perpetrate da un gruppetto contro persone di origine straniera”, ha commentato il segretario del PD romano Enzo Foschi.
“A Torpignattara è accaduto un episodio grave, che ha visto protagonisti minori e adulti e che non si può sottovalutare. Sono sicura che Roma, democratica e accogliente, saprà essere più forte di chi alimenta questo clima d'odio”, ha aggiunto Cecilia D'Elia, senatrice ed esponente del PD capitolino.