A Roma una casa rifugio per vittime di omobitransfobia

Refuge Co-Housing Lgbt+ è la struttura di Co-Housing, gestita da Gay Center, destinata a giovani Lgbt+ vittime di violenza e discriminazione e/o migranti

22 ottobre 2024
lgbt

Casa rifugio per persone Lgbt+ vittime di violenza

“In Italia siamo ancora molto indietro per l'accoglienza delle vittime di omobitranfobia, che molto spesso sono vittime di violenza familiare e non hanno un posto sicuro dove stare, per questo come Municipio I di Roma, abbiamo deciso di dedicare questa casa sequestrata alla mafia per supportare la comunità Lgbt+”. Lo ha detto la presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi durante la sua visita alla casa confiscata alla criminalità e donata al Refuge Co-Housing Lgbt+.

"Questo servizio si aggiunge allo sportello di ascolto di via Angelo Emo: in questo modo il nostro Municipio mostra concretamente di essere in prima linea per i diritti” ha aggiunto l'assessora municipale alle Pari opportunità Claudia Santoloce.

Refuge Co-Housing Lgbt+ è la struttura di Co-Housing, gestita da Gay Center, destinata a giovani Lgbt+ vittime di violenza e discriminazione e/o migranti, per un progetto di piena inclusione per la prima volta nel centro storico di Roma. Il progetto ha il sostegno dei fondi 8x1000 dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e di Flying Tiger Copenaghen che ha co-finanziato le spese di ristrutturazione, mentre la struttura è un bene confiscato alla mafia che è stata assegnata grazie all'impegno del Municipio I del Comune di Roma.

La struttura, avviata questa estate ospita fino a tre persone in regime di semiautonomia che provengono da situazioni di violenza e discriminazioni. “Ogni anno - afferma Marina Marini, responsabile del Network Refuge Lgbt+ - attraverso il servizio della Gay Help Line 800 713 713, riceviamo centinaia di richieste di aiuto, prevalentemente giovani, che subiscono violenze all'interno delle proprie famiglie e necessitano di un luogo sicuro in cui rifugiarsi”. “Come membri della Soka Gakkai - aggiunge la vicepresidente dell'Istituto Buddista Italiano - siamo profondamente convinti che la vera dignità di ogni persona si realizzi solo con l'eliminazione di ogni forma di discriminazione e pregiudizio”.