“Abusava di noi, ora vogliamo verità e giustizia” Due ex suore accusano padre Rupnik

“Cada il muro di gomma” è l’appello lanciato a Papa Francesco dalle due donne che, in conferenza stampa, hanno raccontato le violenze sessuali e psicologiche subite per anni dal loro padre spirituale. Il lato oscuro della Chiesa

di CHIARA CARAVELLI -
22 febbraio 2024
CONFERENZA STAMPA SU ABUSI SUBITI DA DUE EX SUORE DA PARTE DI PADRE MARKO RUPNIK

CONFERENZA STAMPA SU ABUSI SUBITI DA DUE EX SUORE DA PARTE DI PADRE MARKO RUPNIK

Una storia fatta di “abusi di coscienza, di potere, spirituali, psichici, fisici e spesso anche sessuali”. È quella che hanno denunciato due ex suore della Comunità di Loyola che hanno pubblicamente parlato degli abusi psichici e sessuali subiti dal sacerdote gesuita Marko Rupnik. Una delle due ha raccontato la sua personale esperienza, fin dai tempi in cui giovane studentessa di medicina a Roma conobbe Rupnik che era già considerato un padre spirituale di riferimento.

Il racconto delle violenze

“All'inizio – le sue parole – mi sono sentita disorientata, confusa perché Rupnik è entrato nel mio mondo spirituale deformando anche la mia relazione con il Signore, è entrato con l'autorità del padre spirituale, del confessore e anche come garante del carisma della nascente comunità”. Un rapporto che presto si sarebbe trasformato in “un vero abuso di coscienza” in cui dominavano “manipolazione e plagio perché Rupnik è in grado di manipolare molte persone attorno a sé creando una rete di contesto molto ampia, era un contesto abusante”.

RUPNIK_IVAN_MOSAICI
RUPNIK_IVAN_MOSAICI

Il Mee too 

Ma Rupnik non è nuovo ad accuse di questo tipo: già in passato, infatti, altre suore avevano confessato di essere state vittime di abusi da parte del sacerdote gesuita. Una sorta di ‘Me too’ all’interno della Chiesa, dove purtroppo i casi di violenze, soprattutto ai danni di minori, sono tanti. “Abbiamo raccontato la nostra storia, il nostro desiderio è che venga riconosciuta la verità, il torto che abbiamo subito, che ci sia data anche una visibilità perché noi siamo tante ma ci chiedono il silenzio, di scomparire in qualche modo, ci discreditano e non è più accettabile”, ha continuato la donna, che ha poi parlato di una ventina di suore vittime di abusi, consumati negli anni, all’interno della Comunità su un totale di circa 40 membri.

L’ex suora, nel suo racconto, ha ripercorso la storia fin dal principio. Da quando Rupnik, dopo una serie di approcci in veste di padre spirituale, era riuscito a plagiarla al punto da costringerla ad avere rapporti sessuali, anche a tre. "A un certo punto – prosegue il racconto – Rupnik mi disse che sentiva nella preghiera che il nostro rapporto non era esclusivo, ma doveva essere a immagine della Trinità, quindi dovevamo invitare un'altra sorella a vivere sessualmente con noi. Addirittura per convincermi a dei veri rapporti pornografici, cominciò a portarmi in due sale cinematografiche di Roma, sulla Salaria e sulla Nomentana, e si vedeva che lui era un habitué di questi posti”.

L’intervento del Papa

Sul caso del sacerdote sloveno, è intervenuto di recente anche papa Francesco, che ha chiesto al Dicastero per la dottrina della fede di esaminare la vicenda derogando alla prescrizione per consentire lo svolgimento di un processo. Ieri è stata la stessa sala stampa vaticana a ribadire che “negli scorsi mesi, a seguito dell'incarico ricevuto dal Papa a fine ottobre, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha contattato le istituzioni coinvolte a diverso titolo per ricevere tutte le informazioni disponibili relative al caso”.

CONFERENZA STAMPA SU ABUSI SUBITI DA DUE EX SUORE DA PARTE DI PADRE MARKO RUPNIK
CONFERENZA STAMPA SU ABUSI SUBITI DA DUE EX SUORE DA PARTE DI PADRE MARKO RUPNIK

Inoltre, sempre la sala stampa annuncia che "dopo avere allargato il raggio della ricerca a realtà non precedentemente contattate e avendo appena ricevuto gli ultimi elementi in risposta, si tratterà ora di studiare la documentazione acquisita per poter individuare quali procedure sarà possibile e utile implementare”.

Insomma, Rupnik potrebbe finire a processo nel foro canonico, anche se "il rischio della prescrizione c'è”, ha evidenziato l'avvocato delle due ex religiose, Laura Sgrò, dal momento che i fatti risalgono agli anni '80 e '90. Motivo per cui è ancora più importante che i racconti delle due donne vengano ascoltati. Affinché quel muro di omertà che da sempre circonda la Chiesa venga abbattuto.