Russia, cambio di sesso vietato: la Duma approva la legge

Il divieto agli interventi chirurgici di riassegnazione del genere è l'ultimo esempio della repressione dei diritti Lgbtq+ di Vladimir Putin

di MARIANNA GRAZI -
14 luglio 2023
Russia approva legge che vieta interventi cambio sesso

Russia approva legge che vieta interventi cambio sesso

In Russia la Duma (Camera bassa) ha approvato in terza e ultima lettura l'ampia proposta di legge che vieta il cambio di sesso. Avrebbero votato a favore tutti i 386 deputati presenti in aula. Lo riporta l'agenzia di stampa statale Ria Novosti. La nuova norma è solo l'ultima iniziativa legislativa parte di un giro di vite contro i diritti Lgbtq+ voluto dal presidente Vladimir Putin.

No al cambio di sesso chirurgico e legale

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Tutti i 386 deputati presenti alla Duma hanno votato a favore della proposta che vieta il cambio di sesso, approvata in terza e ultima lettura

Per entrare in vigore la proposta deve essere ancora approvata dal Senato e firmata dal presidente russo. Il disegno di legge impedisce alle cittadine e ai cittadini russi di modificare il proprio sesso sui documenti d'identità ufficiali sulla base di certificati medici di cambio di genere, cosa che era legale dal 1997. Agli operatori sanitari sarà vietato "eseguire interventi volti a cambiare il sesso di una persona", comprese operazioni chirurgiche e la prescrizione di terapie ormonali. Nella seconda lettura, approvata giovedì, i deputati hanno aggiunto altre disposizioni per vietare alle persone transgender di adottare o dare in affidamento bambini e per annullare i loro matrimoni se uno dei due coniugi cambia successivamente sesso.

La norma vieta di cambiare sesso anagrafico sui documenti d'identità e al personale sanitario di effettuare interventi chirurgici e prescrivere trattamenti ormonali (Ansa)

Il parere dei medici

Secondo i medici e i sostenitori dei diritti dei trans* se venisse approvato in via definitiva anche alla Camera alta russa il divieto rischierebbe di creare un mercato nero dei sostituti ormonali e porterebbe ad un aumento dei tentativi di suicidio tra i giovani che non possono accedere alle cure mediche. "Per i bambini e gli adolescenti questa situazione appare drammaticamente senza speranza", aveva dichiarato Elle Solomina, una donna transgender russa che vive in Georgia, prima che la Duma riprendesse l'esame della norma questa settimana. "Non potranno ricevere alcun aiuto".
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Attivisti e medici si dicono preoccupati per il giro di vite attuato in Russia, che potrebbe portare a un aumento del numero di suicidi tra i giovani (Ansa)

Il divieto segna l'ultima fase di una riduzione dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisex e transgender in Russia. Il presidente Putin ha ripetuto più volte che gli stili di vita Lgbtq+ sono contrari ai valori tradizionali russi e che la loro accettazione da parte dell'Occidente è una prova di decadenza morale.

I diritti Lgbtq+ sotto attacco

A dicembre Putin ha firmato una nuova legge che proibisce anche tra gli adulti "la promozione" di quelle che vengono definite "relazioni sessuali non tradizionali", vietando di fatto qualsiasi espressione pubblica della vita omosessuale, in pubblico e online, o in film, libri o pubblicità. Il mese scorso, invece, il deputato del partito di maggioranza Russia Unita, Pyotr Tolstoy, aveva affermato che la proposta riguardava "l'erezione di una barriera alla penetrazione dell'ideologia occidentale contraria alla famiglia".
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Manifestanti per i diritti degli omosessuali manifestano contro le posizioni anti-gay della Russia davanti a Downing Street a Londra (Ansa)

E lo speaker della Camera bassa, Vyacheslav Volodin, ha definito la chirurgia per l'affermazione del genere una "strada per la degenerazione della nazione", scrivendo venerdì sull'app di messaggistica Telegram che la legge "protegge i nostri cittadini (e) bambini". Secondo molti osservatori la misura legislativa che vieta di cambiare sesso è una naturale prosecuzione della precedente, ossia di una norma che rende potenzialmente impossibile ogni manifestazione pubblica in difesa dei diritti delle minoranze sessuali e che è stata bocciata dalla Corte di Strasburgo perché discriminatoria e perché lede il diritto alla libertà d'espressione.