L’attivismo per una danza più inclusiva e le cause umanitarie

di RICCARDO JANNELLO -
16 settembre 2024

L'attivismo e l'impegno verso il prossimo

L’artista, infatti, perseguiva in prima persona progetti nei quali insegnava a superare le sfide che aveva dovuto affrontare lei e promuoveva la diversità nel balletto. Ispirata alla propria storia di vita, partecipava attivamente a cause umanitarie e soprattutto alla condizione degli orfani dei conflitti nel Continente Nero che assolutamente non vogliono diminuire. Una condizione che aveva vissuto in prima persona e che le aveva dato tanto da un punto di vista personale, e anche religioso: si era convertita all’ebraismo, ma in un suo pellegrinaggio a Gerusalemme – durante una tournée in Israele del Dance Theatre of Harlem – aveva indossato per pregare al Muro Occidentale un costume che unisce ebrei e musulmani, la Mano di Fatima.

D’altronde le rimanevano le cicatrici nel cuore delle sue vicende in Sierra Leone dove ancora piccina ha sentito sulla propria pelle il frastuono delle bombe.

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