Una scuola su tre ha bisogno di interventi di manutenzione urgenti (1 su 2 al Sud e nelle isole), solo il 50% ha tutte le garanzie (ossia i certificati) di sicurezza, poco più di 1 su 2 dispone di reti cablate e Wi-Fi. E ancora, solo il 19,7% dispone di un servizio di mobilità collettiva come lo scuolabus e una palestra su quattro necessita di manutenzione urgente. Sono i dati, per molti versi drammatici, che emergono dal nuovo report nazionale Ecosistema Scuola di Legambiente, giunto alla XXIV edizione e presentato oggi a Napoli, presso la chiesa dei cristallini, nel rione Sanità.
Un’emergenza, secondo Legambiente “ormai cronica, che non migliora, nonostante nel 2023 a livello nazionale siano stati stanziati maggiori fondi per la manutenzione straordinaria (media per singolo edificio), 42mila euro, rispetto a quelli medi degli ultimi 5 anni, 36mila euro”.
Tra le altre cose continua a permanere un forte gap tra quanto viene stanziato e quanto le amministrazioni riescono effettivamente a spendere (nel 2023 42.022 € stanziati in media per edificio ne sono stati spesi 23.821 €).
Il report
Il report raccoglie i dati 2023 di 100 comuni capoluogo su 113 e riguarda 7.024 edifici scolastici, tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, frequentati da oltre un milione e 300mila studenti. Anche sul fronte delle mense la situazione che si registra è molto difficile. Non tanto per il dato assoluto (76,7% di edifici con mensa a livello nazionale) quanto per quello relativo al Sud ( 54,3%) e alle Isole (41,2%), mentre al Nord e al Centro la media sale rispettivamente al 92,2% e all’80,9%. Preoccupa poi la poca attenzione alla sostenibilità, nel 64,9% delle mense vengono impiegate stoviglie monouso.
Sostenibilità
Sempre sul tema della sostenibilità, il report registra come solo il 20,9% degli edifici scolastici utilizza fonti di energia rinnovabile, con un picco al Nord (24,3%) e un minimo nelle Isole (14,1%). E solo il 16,4% delle scuole ha visto realizzati interventi di efficientamento negli ultimi 5 anni e di tutti gli edifici scolastici, solo il 6,7 % si trova in classe A.
A fronte di tutti questi dati preoccupanti, ce ne sono per fortuna alcuni positivi. Secondo il report Aosta, Cesena, Trento, Verbania le città capoluogo che dichiarano di avere tutti gli edifici con certificato di agibilità e di prevenzione incendi oltre ad essere dotati di accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche. Brindisi, Fermo, Parma le città con tutti gli edifici scolastici che usufruiscono del servizio scuolabus.
Cesena, Cosenza, Crotone, Lecco, Pordenone le città con la maggior presenza di scuole servite da pedibus. Aosta, Ascoli Piceno, Bologna, Genova, Mantova, Pordenone, Reggio Emila le sole città che hanno attivato il servizio di bicibus, seppure rivolto a un numero esiguo di scuole.
Sul fronte efficientemente energetico, Brescia, Siena, Pordenone, Varese, Gorizia, Modena, Firenze, Rovigo, Bergamo, le città che sono intervenute sul maggior numero di edifici scolastici per l’efficientamento energetico.
Cosa fare
Per superare l’impasse e tentare di colmare i gap, soprattutto territoriali, Legambiente lancia alcune idee. Il primo intervento importante da mettere in campo, dice l’associazione ambientalista, è attivare da parte degli Enti Locali processi di amministrazione condivisa sulla base di patti educativi di Comunità. A seguire tra gli interventi prioritari per Legambiente occorre ampliare la funzione dell’anagrafe scolastica rendendo trasparenti le informazioni sullo stato di avanzamento degli interventi per l’edilizia scolastica e relativi finanziamenti, creare una struttura di governance per facilitare accesso e gestione dei fondi per l’edilizia scolastica da parte degli Enti Locali e garantire il funzionamento dell’Osservatorio.
Per l’associazione ambientalista è anche importante replicare le buone pratiche attive sul territorio, come quella avviata, ad esempio, dal Comune di Bologna sulla mobilità scolastica sostenibile e sicura, dal Comune di Livorno dove nel 2023 è stata realizzato un nuovo polo educativo e innovativo, o da Nuoro e Milano che partecipano al programma Schoolfood4Change dedicato a percorsi formativi sull’alimentazione corretta. E poi in Campania, c’è il forte connubio tra scuole e associazioni come quello messo in campo con il percorso formativo che ha preso avvio nella scuola di I grado dell’ICA Ristori di Napoli per favorire crescita sociale e riqualificazione urbana.