Si può morire a 17 anni? La risposta ovviamente è no, ma forse il ragazzo, originario dello Sri Lanka, che ha ucciso a coltellate
Michelle Maria Causo, la ragazza romana trovata morta in un carrello della spesa vicino a un cassonetto nel quartiere
Primavalle, questo non lo sapeva. Ed è proprio da qui che allora la nostra riflessione si amplia. Cosa ha spinto il minorenne a compiere questo gesto così orribile? Come ha fatto a stabilire di avere il
diritto di portare via una vita? Come ha scelto di associare la
morte alla giovane? Tante domande che purtroppo non avranno mai risposte.
Cosa significa vivere?
Quando muore una persona giovane, anche nell'umano più distratto, la riflessione si fa più profonda alla
ricerca di un senso, di un perché di un avvenimento così doloroso e così, apparentemente, contrario alla natura delle cose e della logica che vorrebbe vedere gli esseri nascere, divenire adulti, invecchiare e solo infine morire.
Roma, il corpo della giovane vittima viene portato via
Invece alcuni di noi sono chiamati prima ad
abbandonare la vita, prima che il loro volto si sia cosparso di rughe, prima di aver conosciuto i propri nipoti e ancora prima di poter aver coltivato l'orto. Tante volte abbiamo detto che non si può comprendere la morte, se non si comprende la vita solo sapendo rispondere alla domanda:
"Cos’è il vivere?". E' un passaggio di luce sul cammino esistenziale della morte.
La morte come un evento banale
Ad oggi però la morte è diventata
un evento banale, anzi non è nemmeno un evento, non lascia traccia, è un fatto che si può provocare e poi continuare a vivere come se nulla fosse successo. Anche l'
uccidere è diventato insignificante. Insomma quello che più spaventa è la
banalità che circonda questo termine. Non è possibile privare di valore un accadimento che, indipendentemente da come lo si intenda, rimane comunque un punto interrogativo, un limite. La morte è la fine del tempo, almeno di questo tempo della città della Terra. Allora qualunque sia la soluzione che ciascuno può dare in base alle fedi, in base alle convinzioni, la morte è un fatto che deve sempre suscitare un grande interrogativo. Anzi creare una
condizione di ansia. Ma non è di questo che l'umano si interessa. Egli è preso dai propri bisogni e quelli persegue. La morte sembra essere un inciampo, un accidente e non la naturale conclusione di un ciclo di vita, breve o lungo che sia stato. Ed è proprio sulla banalità di questo evento che bisogna insistere visto che in troppi casi, il
ciclo di vita di tanti giovani è stato troppo breve.
Michelle Maria Causo, la ragazza romana trovata morta in un carrello della spesa vicino a un cassonetto nel quartiere Primavalle (Agi)
La vicenda di Primavalle
Al momento, il ragazzo è
accusato di omicidio ed è sottoposto a fermo di polizia giudiziaria da parte dei poliziotti della Squadra Mobile di Roma.
Il cadavere di Michelle Maria Causo è stato ritrovato in un sacco nero dentro un carrello della spesa posizionato vicino a un cassonetto in via Stefano Borgia. Non sembrerebbe un delitto d'amore visto che i due, secondo quanto accertato al momento,
non erano fidanzati e la giovane non era incinta. A chiamare il 112 è stato un cittadino che avrebbe visto un giovane portare fuori da un condominio un carrello con del sangue che sgocciolava. "C'erano tre pattuglie davanti al fornaio. Non ci credevo. Pensavo che si fossero fermati a fare dei panini. E invece è venuta una signora che passava ci ha detto che avevano trovato una
ragazza morta con delle scie di sangue", ricorda una barista che lavora vicino a dove è stato ritrovato il cadavere della 16enne. "Era in classe con me, era
una ragazza tranquilla, forse un po' agitata, ma come ognuno di noi. Era la classica ragazza di periferia", le parole di uno dei compagni di classe. Sul posto, infatti sono arrivati molti degli amici di scuola, insieme ad alcuni genitori. "Abbiamo saputo della notizia ma inizialmente non sapevano chi fosse.
Poi la terribile scoperta", ricorda un'altra signora, mamma di una ragazza.
Chi era
Di Michelle Maria Causo restano alcuni video su
Tik Tok e poche foto su
Instagram, non più recenti del 2017, in cui era ancora una bambina. Capelli lunghi neri, viso pulito, sguardo imbronciato, come quello di tanti adolescenti. Le informazioni sulla
17enne uccisa a Roma e gettata in un cassonetto, si contano sulle dita di una mano. Frequentava il liceo psicopedagogico Vittorio Gassman, in zona Primavalle. Era amata dai suoi amici che ora la piangono e portano fiori e peluche lì nella strada dove è stata trovata morta, in
via Stefano Borgia, nel suo quartiere.