Slovacchia, 19enne di estrema destra spara davanti a un bar Lgbt, due morti. La presidente: "L'odio uccide"

di ILARIA VALLERINI
13 ottobre 2022
Il killer del bar lgbt a Bratislava

Il killer del bar lgbt a Bratislava

L'odio che serpeggia indisturbato tra le pieghe del web e che poi esplode nella realtà impugnando un'arma da fuoco. Il bilancio della sparatoria avvenuta la sera di mercoledì 12 ottobre all'esterno di un locale Lgbt di Bratislava, capitale della Slovacchia,  è di due morti (entrambi 20enni, uno lavorava al bar) e una donna ferita.  Al momento la polizia non ha fornito spiegazioni sul movente, tuttavia i media locali riferiscono che il presunto assassino, Juraj K. un giovane di 19 anni trovato morto la mattina successiva in una strada della città, in passato avrebbe pubblicato post antisemiti e omofobi sui social, e che si tratterebbe del figlio di un ex candidato di un partito politico dell'estrema destra slovacca. "Le parole possono diventare armi. L'odio uccide. In quanto politici, abbiamo l'obbligo di pesare ogni singola parola che diciamo, prima che sia troppo tardi", ha dichiarato la presidente Zuzana Čaputová, quando si è recata sulla scena del crimine con un mazzo di fiori.

I fiori nel punto della sparatoria di Bratislava (Reuters)

L'identikit del killer di bar Teplaren

Il giovane è stato identificato come Juraj K. e suo padre militerebbe per Vlasť (patria, in lingua slovacca), partito politico extraparlamentare di estrema destra. L'arma impiegata apparterrebbe effettivamente a suo padre e sarebbe stata regolarmente detenuta. In una sorte di "manifesto ideologico" di oltre 60 pagine, scritto nei giorni precedenti la sparatoria, Juraj K. parla dei "controllori" del mondo e di come dovrebbero essere combattuti, riferendosi in particolar modo agli ebrei. La sua tesi era che l'unico modo per porre fine al loro dominio fosse quello di ucciderli e per questo rivendica la legittimità dell'Olocausto. Non mancano, nel "manifesto", lodi esplicite a Brenton Tarrant, autore della strage nella moschea nella città neozelandese di Christchurch in cui nel marzo del 2019 morirono 51 persone. Juraj K. trasmise integralmente il video dell'attacco e si sarebbe ispirato proprio a quell'episodio per commettere il duplice omicidio.

Il gesto rivendicato sui social

Poche ore dopo l'attentato Juraj K. ha rivendicato il suo folle gesto su Twitter e sul forum di discussione 4chan. È qui che ha risposto anche ai post di alcuni utenti, confermando la sua identità e scattandosi una foto con una scarpa in testa. Un suo follower, infatti, poco prima gli aveva chiesto di ritrarsi in questo modo se fosse stato davvero lui a commettere il duplice omicidio al bar Teplaren. Intorno a mezzanotte, Juraj K. ha pubblicato due post sul suo account Twitter annunciando l'intenzione di suicidarsi. "Ci vediamo nell'aldilà", ha scritto. Per un po' ha continuato ad interagire con i suoi follower, poi tutte le comunicazioni con il giovane si sono interrotte.

Il killer Juraj K. del bar Lgbt a Bratislava

Presidente Caputova: "La politica dia l'esempio: stop all'omofobia"

"Ogni forma di estremismo è inaccettabile", ha detto il primo minsitro della Slovacchia, Eduard Heger, condannando duramente l'attacco. Nel frattempo, la presidente Caputova ha fatto appello ai politici slovacchi chiedendo di "interrompere la campagna d'odio che stanno portando avanti".  L'apparente crimine d'odio rinnova l'appello a arrestare qualsiasi comportamento o linguaggio omofobico in Slovacchia, un paese prettamente conservatore, dove per esempio le unioni tra persone omosessuali sono ancora proibite.