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Home » Attualità » In Ucraina si valuta la possibilità di legalizzare il matrimonio omosessuale

In Ucraina si valuta la possibilità di legalizzare il matrimonio omosessuale

Una petizione online ha già raggiunto abbastanza firme da indurre il presidente Zelensky a prenderla in considerazione

Marianna Grazi
20 Luglio 2022
matrimonio omosessuale ucraina

Due uomini si baciano durante il Pride di Kiev, 2019

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Da mesi martoriata dalla guerra, che non accenna a fermare la sua scia di morte e distruzione, in Ucraina avanza però anche la richiesta di legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Come abbiamo già sottolineato più volta, l’invasione delle truppe russe nella nazione rappresenta una minaccia particolarmente grave per la comunità Lgbtq+, visto la –mai celata– linea politica omofoba e contraria a tutto ciò che non rientri nell’eteronormatività del presidente Putin.

Una ragione che ha spinto un’attivista, Anastasia Andriivna Sovenko, a lanciare una petizione online per rendere legali i matrimoni omosessuali nel bel mezzo della guerra, perché, come scrive nella pagine web dedicata: “In questo momento, ogni giorno può essere l’ultimo. Consenti alle persone dello stesso sesso di avere l’opportunità di creare una famiglia e avere un documento ufficiale che lo dimostri. Hanno bisogno degli stessi diritti delle coppie tradizionali“. Sono oltre 28mila le firme già raccolte, abbastanza da spingere il presidente ucraino a prenderla in considerazione. Tra pochi giorni, quattro per la precisione, per Zelensky scadrà anche il termine per rispondere alla richiesta.

La petizione: “Vogliamo gli stessi diritti delle coppie etero”

Veronika Limina
Veronika Limina che lavora per una ong che promuove la parità di diritti nell’esercito, ha organizzato un campo di addestramento prima della guerra per volontari Lgbt

L’omosessualità non è illegale in Ucraina, ma i matrimoni e le unioni civili tra persone dello stesso sesso non sono riconosciuti. Questo ha causato particolari problemi alle persone Lgbt+ che si sono arruolate nell’esercito dopo l’invasione della Russia. Ad esempio, secondo la legge ucraina, se una persona che ha una relazione omosessuale muore, il suo partner non può ‘richiedere’ il suo corpo o seppellirlo. Un’organizzazione per i diritti Lgbt+ ha descritto la petizione come un “momento importante” per i membri della comunità. “È importante che le persone Lgbtq abbiano il diritto di vedere il proprio partner, di prendere il suo corpo dall’obitorio e di chiedere un risarcimento se necessario”, ha dichiarato alla Bbc Oksana Solonska, responsabile del Kyiv Pride per le comunicazioni con i media. “Tutte le coppie sposate hanno questi diritti. Speriamo davvero che il matrimonio tra persone dello stesso sesso venga legalizzato, così le persone potranno prendersi cura l’una dell’altra“, ha aggiunto.

Omosessualità in Ucraina, tra riconoscimenti e passi avanti da fare

In Ucraina le petizioni che raccolgono più di 25.000 firme vengono automaticamente prese in considerazione dal presidente. Tuttavia, questo non garantisce alcuna modifica alla legge attuale e non è chiaro se Zelensky si muoverà per legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Sebbene negli ultimi anni siano stati compiuti alcuni sforzi per proteggere le persone Lgbt nel Paese – come la legge antidiscriminazione introdotta nel 2015 – la comunità ha continuato a subire omofobia, intolleranza e violenza.

attacco omofobo Kiev
Attiviste transgender soccorse dai paramedici dopo un attacco da parte di militanti di estrema destra a Kiev nel 2018

Nel 2013, nonostante le proteste, a Kiev si è tenuta la prima marcia ufficiale del Pride, che avrebbe dovuto svolgersi l’anno precedente, ma che era stata annullata dopo che un gruppo di skinheads aveva minacciato i partecipanti. Nel 2018, inoltre, alcuni attivisti sono stati attaccati da militanti di estrema destra durante una manifestazione transgender. Ma nonostante i rischi, la parata dell’orgoglio è diventato un momento atteso e sempre più popolare, tanto che l’anno scorso più di 7.000 persone hanno partecipato alla marcia nella capitale, secondo le stime degli organizzatori. Secondo un sondaggio condotto a maggio dall’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, negli ultimi 6 anni il numero di persone che hanno una “visione negativa” della comunità Lgbt è diminuito dal 60,4% al 38,2%. Circa il 12% delle persone ha un atteggiamento positivo – in aumento rispetto al 3% – e circa il 44% si è detto indifferente.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Da mesi martoriata dalla guerra, che non accenna a fermare la sua scia di morte e distruzione, in Ucraina avanza però anche la richiesta di legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Come abbiamo già sottolineato più volta, l'invasione delle truppe russe nella nazione rappresenta una minaccia particolarmente grave per la comunità Lgbtq+, visto la –mai celata– linea politica omofoba e contraria a tutto ciò che non rientri nell'eteronormatività del presidente Putin. Una ragione che ha spinto un'attivista, Anastasia Andriivna Sovenko, a lanciare una petizione online per rendere legali i matrimoni omosessuali nel bel mezzo della guerra, perché, come scrive nella pagine web dedicata: "In questo momento, ogni giorno può essere l'ultimo. Consenti alle persone dello stesso sesso di avere l'opportunità di creare una famiglia e avere un documento ufficiale che lo dimostri. Hanno bisogno degli stessi diritti delle coppie tradizionali". Sono oltre 28mila le firme già raccolte, abbastanza da spingere il presidente ucraino a prenderla in considerazione. Tra pochi giorni, quattro per la precisione, per Zelensky scadrà anche il termine per rispondere alla richiesta.

La petizione: "Vogliamo gli stessi diritti delle coppie etero"

Veronika Limina
Veronika Limina che lavora per una ong che promuove la parità di diritti nell’esercito, ha organizzato un campo di addestramento prima della guerra per volontari Lgbt
L'omosessualità non è illegale in Ucraina, ma i matrimoni e le unioni civili tra persone dello stesso sesso non sono riconosciuti. Questo ha causato particolari problemi alle persone Lgbt+ che si sono arruolate nell'esercito dopo l'invasione della Russia. Ad esempio, secondo la legge ucraina, se una persona che ha una relazione omosessuale muore, il suo partner non può 'richiedere' il suo corpo o seppellirlo. Un'organizzazione per i diritti Lgbt+ ha descritto la petizione come un "momento importante" per i membri della comunità. "È importante che le persone Lgbtq abbiano il diritto di vedere il proprio partner, di prendere il suo corpo dall'obitorio e di chiedere un risarcimento se necessario", ha dichiarato alla Bbc Oksana Solonska, responsabile del Kyiv Pride per le comunicazioni con i media. "Tutte le coppie sposate hanno questi diritti. Speriamo davvero che il matrimonio tra persone dello stesso sesso venga legalizzato, così le persone potranno prendersi cura l'una dell'altra", ha aggiunto.

Omosessualità in Ucraina, tra riconoscimenti e passi avanti da fare

In Ucraina le petizioni che raccolgono più di 25.000 firme vengono automaticamente prese in considerazione dal presidente. Tuttavia, questo non garantisce alcuna modifica alla legge attuale e non è chiaro se Zelensky si muoverà per legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Sebbene negli ultimi anni siano stati compiuti alcuni sforzi per proteggere le persone Lgbt nel Paese – come la legge antidiscriminazione introdotta nel 2015 – la comunità ha continuato a subire omofobia, intolleranza e violenza.
attacco omofobo Kiev
Attiviste transgender soccorse dai paramedici dopo un attacco da parte di militanti di estrema destra a Kiev nel 2018
Nel 2013, nonostante le proteste, a Kiev si è tenuta la prima marcia ufficiale del Pride, che avrebbe dovuto svolgersi l'anno precedente, ma che era stata annullata dopo che un gruppo di skinheads aveva minacciato i partecipanti. Nel 2018, inoltre, alcuni attivisti sono stati attaccati da militanti di estrema destra durante una manifestazione transgender. Ma nonostante i rischi, la parata dell'orgoglio è diventato un momento atteso e sempre più popolare, tanto che l'anno scorso più di 7.000 persone hanno partecipato alla marcia nella capitale, secondo le stime degli organizzatori. Secondo un sondaggio condotto a maggio dall'Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, negli ultimi 6 anni il numero di persone che hanno una "visione negativa" della comunità Lgbt è diminuito dal 60,4% al 38,2%. Circa il 12% delle persone ha un atteggiamento positivo - in aumento rispetto al 3% - e circa il 44% si è detto indifferente.
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