La 'stanza dell'ascolto' per le donne che vogliono abortire apre a Torino: sarà gestita dai pro vita

Lo sportello, voluto fortemente dall'assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone e finanziato con soldi pubblici, ha aperto all'ospedale Sant'Anna, primo polo in Italia per numero di nascite e per interruzioni volontarie di gravidanza

di CHIARA CARAVELLI
10 settembre 2024
gravidanza

Interruzione di gravidanza, a Torino apre la "stanza dell'ascolto" e sarà gestita dai pro vita

Quella che prima era solo una proposta, alla fine è diventata realtà. All’ospedale pubblico Sant’Anna di Torino ha infatti aperto la ‘Stanza dell’ascolto’, uno sportello per le donne che vogliono interrompere una gravidanza gestito dalla federazione regionale del Movimento per la vita, un’associazione antiabortista di ispirazione cattolica vicina alla destra. Fin dalla proposta e dalla firma della convenzione tra il Movimento per la Vita e l’Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, lo sportello è stato oggetto di forti critiche provenienti soprattutto dalle associazioni femministe e per i diritti civili che hanno definito “inaccettabile” la scelta.

La ‘Stanza dell’ascolto’ – alla quale le donne possono accedere volontariamente o essendo indirizzate dal personale sanitario dell’ospedale – è stata fortemente voluta da Maurizio Marrone, assessore alle Politiche sociali nella giunta di centrodestra guidata dal governatore del Piemonte, Alberto Cirio. Per Marrone, l’idea è quella di "offrire un supporto concreto, la vicinanza alle donne in gravidanza, contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurle alla interruzione della gravidanza”.

Si tratta, ha detto l’assessore al taglio del nastro, di "un punto al quale potranno rivolgersi le donne e le coppie che, liberamente e volontariamente, vedendo le locandine affisse nelle bacheche o chiedendo informazioni al personale sanitario, desiderano farsi aiutare nel vedere garantito il diritto ad avere i loro figli con progetti di sostegno, come quelli finanziati dal fondo Vita nascente”.

I numeri dell’ospedale

La scelta di creare la ‘Stanza dell’ascolto’ proprio al Sant’Anna è ben mirata: l’ospedale torinese è infatti primo in Italia per numero di parti, con quasi 6.600 tra bambini e bambine nati nel 2022. Ed è anche il nosocomio nel quale si effettuano il maggior numero di interruzioni volontarie di gravidanza, nel 2021 sono state 2.500.

La polemica

L’apertura dello sportello ha fatto e fa tuttora discutere. Sulla vicenda è intervenuta anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, durante la Festa dell’Unità nel capoluogo torinese: “Sui diritti delle donne non tollereremo alcun passo indietro. Lo dico a Torino più che altrove: sul corpo delle donne decidono le donne” contestando la “tanta retorica del governo sulla famiglia”. Contro la decisione di aprire la stanza dell’ascolto, nell’ottobre dello scorso anno, la Cgil e il movimento femminista ‘Se non ora quando?’ avevano presentato un ricorso al Tar per violazione dei principi della legge 194: “Ora che la stanza è diventata operativa – ha spiegato il sindacato – attendiamo che il Tribunale amministrativo si pronunci. Metteremo in campo tutte le iniziative necessarie a contrastare la cultura oscurantista della Regione Piemonte, insieme a tutte le associazioni e forze politiche disponibili a contrastarla”.