Dopo aver trascorso 29 anni in prigione con l'
accusa di stupro, un uomo di New Orleans è oggi finalmente libero. A contribuire alla sua scarcerazione è stato l'ufficio del procuratore distrettuale locale, ma soprattutto la svolta è arrivata dalla
testimonianza della stessa vittima, che da 20 anni insiste sul fatto che non è lui l'uomo che l'ha violentata.
Lo stupro nel 1994 e la condanna
Patrick Brown, infatti, nel 1994 è stato condannato per aver violentato la figliastra di 6 anni, ma si è sempre dichiarato
non colpevole, a partire dal primo processo, in cui la piccola non aveva testimoniato ma erano stati gli adulti a riportare in udienza "ciò che credevano avesse detto", secondo un comunicato dell'ufficio del procuratore distrettuale della
Contea di Orleans. Nella nota si legge anche che dal 2002, la ragazza, ormai adolescente, ha chiesto ripetutamente a quello stesso ufficio di riesaminare il caso in questione e di perseguire l'effettivo colpevole, che non era il suo patrigno ma un altro uomo, mentre Brown stava scontando in carcere la sua pena pur essendo
innocente.
La rettifica del caso
Solo di recente la sezione dell'ufficio per i diritti civili di New Orleans ha aperto un'indagine sul caso di questa ragazza e ha scoperto che le prove confermavano il suo racconto. Immediatamente è stato chiesto al tribunale di
rettificare il procedimento, che risaliva ormai a quasi 30 anni fa.
Brown con l'ordine di scarcerazione (Guardian)
"Questa giovane vittima ha subito non solo il trauma profondo di una violenza sessuale su minore, ma ha anche dovuto sopportare la dolorosa consapevolezza di sapere che
l'uomo sbagliato è stato imprigionato per quasi tre decenni, mentre quello che ha compiuto lo stupro è rimasto in libertà", ha dichiarato la responsabile della divisione Emily Maw. "È un caso molto triste, ma speriamo che il (nuovo) processo porti un po' di pace alla donna e che lei, e il signor Brown, possano andare avanti insieme nella guarigione".
Brown è innocente: liberato dopo 29 anni
Lunedì scorso Patrick Brown è stato rilasciato dal carcere, subito dopo la sentenza emessa dalla corte distrettuale penale presieduta dal giudice Calvin Johnson, di annullare la sua condanna. La figliastra era presente e ha testimoniato in aula, secondo quanto si legge ancora nel comunicato e nei registri del tribunale. "Ascoltare e dare veramente
credito alle persone sopravvissute alle violenze sessuali è una priorità assoluta di questo ufficio", ha dichiarato il procuratore distrettuale della Contea di Orleans, Jason Williams. "È straziante sapere che questa donna è stata respinta e ignorata, per quanto scomoda fosse la sua verità, quando tutto ciò che voleva era che il vero colpevole fosse ritenuto responsabile e punito".
Il dipartimento per i diritti civili
È stato lo stesso Williams ad avviare il dipartimento per i diritti civili, anche per "esaminare i casi di ingiuste condanne e sentenze troppo severe", si legge sul sito web del suo ufficio. La divisione è intervenuta in
284 casi dal 2021, registrando, secondo l'ufficio del procuratore, un risparmio stimato di 266 milioni di dollari per i costi della detenzione a vita. La circoscrizione di Orleans ha
7,92 scagionati pro capite in più rispetto alla media nazionale - il tasso
ad personam più alto tra le contee statunitensi con più di 300.000 abitanti, secondo il
Registro nazionale dei proscioglimenti.
Un altro caso a New Orleans riguardava Sullivan Walter, liberato dopo 33 anni trascorsi ingiustamente in prigione per una condanna per stupro
Il Registro nazionale dei proscioglimenti (National Registry of Exonerations) ha rilevato 44 casi di questo tipo in tutto il Paese registrati fino al giugno 2022. Un dato che risente purtroppo ancora molto del
razzismo endemico che pervade da nord a sud, da est a ovest gli Stati Uniti. Un rapporto del 2022 del Registro afferma infatti che i cittadini neri americani innocenti hanno una
probabilità sette volte maggiore rispetto ai bianchi di essere condannati ingiustamente per reati gravi. "Essere progressisti e fare i conti con i peccati del passato influisce direttamente sulla
sicurezza pubblica di oggi", ha dichiarato in un comunicato il procuratore distrettuale. "Quando qualcuno viene condannato ingiustamente, non solo è un'ingiustizia per la persona a cui vengono rubati anni della sua vita, ma è un'ingiustizia per la vittima e per l'intera popolazione di New Orleans, perché il vero colpevole viene lasciato nella nostra comunità a fare del male ad altri".