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Home » Attualità » Usa, aborto negato a una bambina di 10 anni vittima di stupro. L’indignazione sul web

Usa, aborto negato a una bambina di 10 anni vittima di stupro. L’indignazione sul web

Dopo il caso dell'11enne brasiliana anche negli Stati Uniti negata l'interruzione di gravidanza ad una giovanissima

Marianna Grazi
4 Luglio 2022
Ohio, bambina stuprata aborto negato

Ohio, bambina di 10 anni stuprata: aborto negato

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A una bambina di 10 anni, vittima di stupro in Ohio, è stato negato l’aborto, scatenando l’indignazione in rete. La notizia, che segue tristemente il caso dell’11enne brasiliana, arriva mentre molti Stati a guida repubblicana stanno abolendo i diritti riproduttivi dopo l’annullamento della sentenza Roe v. Wade da parte della Corte Suprema.

La vicenda della bambina stuprata che non può abortire

Ohio, una bambina di 10 anni vittima di stupro si è sentita negare l’aborto

La dottoressa Caitlin Bernard, ostetrica-ginecologa di Indianapolis, lunedì scorso (il 27 giugno), tre giorni dopo la sentenza della Corte, ha ricevuto una telefonata da un medico che si occupa di abusi su minori in Ohio e che aveva in studio una bambina di 10 anni incinta di sei settimane e tre giorni, e quindi non idonea a ricevere un aborto nello Stato, secondo quanto riportato da The Indianapolis Star. In Indiana non è ancora entrato in vigore il divieto che blocca le igv dopo le sei settimane di gravidanza (quando secondo i legislatori ci sarebbe già battito cardiaco), per cui la bambina si è potuto recare dal dottor Bernard per l’intervento. Altre informazioni sul caso della bambina non sono note, probabilmente a causa della sua giovanissima età. Il medico ha dichiarato allo Star che “è difficile immaginare che tra poche settimane non saremo più in grado di fornire queste cure“. Infatti anche i politici repubblicani dell’Indiana stanno spingendo affinché lo Stato applichi le proprie restrizioni all’aborto, il che potrebbe costringere le donne che vogliono sottoporsi alla procedura medica a viaggiare ancora più lontano per riceverla.

Il divieto di aborto dopo sei settimane: le critiche

vittima-stupro-aborto
La bambina non ha potuto accedere all’aborto in Ohio perché era 3 giorni oltre le sei settimane di gravidanza

La piccola non ha potuto abortire perché lo Stato vieta la procedura dopo le sei settimane, quando può essere rilevata l’attività cardiaca del feto. Anche altri Stati a guida repubblicana hanno vietato l’aborto a quel punto, sostenendo che la vita del nascituro possa essere rilevata entro tale periodo. Tuttavia, questi divieti all’interruzione di gravidanza per il “battito cardiaco fetale” sono stati criticati da esperti medici, molti dei quali sostengono che non esiste ancora un battito cardiaco a sei settimane. Piuttosto, i dottori possono rilevare un battito nella regione in cui si formerà il cuore e inoltre, molte donne e ragazze non sanno di essere incinte a quel punto.

Un caso che ne anticipa tanti: gli Stati Uniti del dopo-Roe fanno paura

Secondo i critici, il caso della bimba in Ohio testimonia l’impatto devastante della decisione della Corte Suprema, che costringerà altre bambine vittime di stupro a portare a termine la gravidanza. In seguito alla decisione della principale giuria americana, in molti Stati sono entrate in vigore le “trigger laws” (leggi grilletto) che vietano l’aborto approvate prima o in previsione della sentenza, vietando in sostanza la procedura in ampie zone del Paese, mentre i democratici stanno rafforzando le protezioni di questo diritto femminile.

Il procuratore generale della Carolina del Nord, Josh Stein, un democratico che ha criticato la decisione della Corte Suprema, ha definito “folli” le leggi che vietano alla bambina di abortire. “A una bambina di 10 anni vittima di abusi è stato negato l’aborto in OH perché era incinta di 3 giorni oltre le 6 settimane. È una follia. Ha 10 anni!“, ha twittato venerdì sera.

GOP: Maybe she should use protection if she didn’t want to get pregnant.
D: she was raped
GOP: *switches talk track* what was she wearing?
D: she’s 10.
GOP: *checks notes* this is a blessing from God

MONSTERS https://t.co/HdP0gcFf26

— Sheena (@MomSheenanigans) July 2, 2022


L’utente Twitter @MomSheenanigans ha scritto: “GOP: Forse avrebbe dovuto usare una protezione se non voleva rimanere incinta. D: è stata stuprata GOP: *cambia discorso* cosa indossava? D: ha 10 anni. GOP: *controlla gli appunti* questa è una benedizione di Dio. MOSTRI“.
“Vittimizzare la vittima. Vittimizzare i suoi genitori. Come diavolo è possibile costringere una bambina di 10 anni, sopravvissuta a uno stupro, a portare in grembo la prole dello stupratore e privare la famiglia della scelta di risparmiare al suo corpo e alla sua mente i traumi subiti?! Ha 10 anni! L’aborto è un diritto umano!” ha scritto @LittleMamaKin.

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 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
A una bambina di 10 anni, vittima di stupro in Ohio, è stato negato l'aborto, scatenando l'indignazione in rete. La notizia, che segue tristemente il caso dell'11enne brasiliana, arriva mentre molti Stati a guida repubblicana stanno abolendo i diritti riproduttivi dopo l'annullamento della sentenza Roe v. Wade da parte della Corte Suprema.

La vicenda della bambina stuprata che non può abortire

Ohio, una bambina di 10 anni vittima di stupro si è sentita negare l'aborto
La dottoressa Caitlin Bernard, ostetrica-ginecologa di Indianapolis, lunedì scorso (il 27 giugno), tre giorni dopo la sentenza della Corte, ha ricevuto una telefonata da un medico che si occupa di abusi su minori in Ohio e che aveva in studio una bambina di 10 anni incinta di sei settimane e tre giorni, e quindi non idonea a ricevere un aborto nello Stato, secondo quanto riportato da The Indianapolis Star. In Indiana non è ancora entrato in vigore il divieto che blocca le igv dopo le sei settimane di gravidanza (quando secondo i legislatori ci sarebbe già battito cardiaco), per cui la bambina si è potuto recare dal dottor Bernard per l'intervento. Altre informazioni sul caso della bambina non sono note, probabilmente a causa della sua giovanissima età. Il medico ha dichiarato allo Star che "è difficile immaginare che tra poche settimane non saremo più in grado di fornire queste cure". Infatti anche i politici repubblicani dell'Indiana stanno spingendo affinché lo Stato applichi le proprie restrizioni all'aborto, il che potrebbe costringere le donne che vogliono sottoporsi alla procedura medica a viaggiare ancora più lontano per riceverla.

Il divieto di aborto dopo sei settimane: le critiche

vittima-stupro-aborto
La bambina non ha potuto accedere all'aborto in Ohio perché era 3 giorni oltre le sei settimane di gravidanza
La piccola non ha potuto abortire perché lo Stato vieta la procedura dopo le sei settimane, quando può essere rilevata l'attività cardiaca del feto. Anche altri Stati a guida repubblicana hanno vietato l'aborto a quel punto, sostenendo che la vita del nascituro possa essere rilevata entro tale periodo. Tuttavia, questi divieti all'interruzione di gravidanza per il "battito cardiaco fetale" sono stati criticati da esperti medici, molti dei quali sostengono che non esiste ancora un battito cardiaco a sei settimane. Piuttosto, i dottori possono rilevare un battito nella regione in cui si formerà il cuore e inoltre, molte donne e ragazze non sanno di essere incinte a quel punto.

Un caso che ne anticipa tanti: gli Stati Uniti del dopo-Roe fanno paura

Secondo i critici, il caso della bimba in Ohio testimonia l'impatto devastante della decisione della Corte Suprema, che costringerà altre bambine vittime di stupro a portare a termine la gravidanza. In seguito alla decisione della principale giuria americana, in molti Stati sono entrate in vigore le "trigger laws" (leggi grilletto) che vietano l'aborto approvate prima o in previsione della sentenza, vietando in sostanza la procedura in ampie zone del Paese, mentre i democratici stanno rafforzando le protezioni di questo diritto femminile. Il procuratore generale della Carolina del Nord, Josh Stein, un democratico che ha criticato la decisione della Corte Suprema, ha definito "folli" le leggi che vietano alla bambina di abortire. "A una bambina di 10 anni vittima di abusi è stato negato l'aborto in OH perché era incinta di 3 giorni oltre le 6 settimane. È una follia. Ha 10 anni!", ha twittato venerdì sera.

GOP: Maybe she should use protection if she didn't want to get pregnant. D: she was raped GOP: *switches talk track* what was she wearing? D: she's 10. GOP: *checks notes* this is a blessing from God

MONSTERS https://t.co/HdP0gcFf26 — Sheena (@MomSheenanigans) July 2, 2022
L'utente Twitter @MomSheenanigans ha scritto: "GOP: Forse avrebbe dovuto usare una protezione se non voleva rimanere incinta. D: è stata stuprata GOP: *cambia discorso* cosa indossava? D: ha 10 anni. GOP: *controlla gli appunti* questa è una benedizione di Dio. MOSTRI". "Vittimizzare la vittima. Vittimizzare i suoi genitori. Come diavolo è possibile costringere una bambina di 10 anni, sopravvissuta a uno stupro, a portare in grembo la prole dello stupratore e privare la famiglia della scelta di risparmiare al suo corpo e alla sua mente i traumi subiti?! Ha 10 anni! L'aborto è un diritto umano!" ha scritto @LittleMamaKin.
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