Takoua Ben Mohamed: “Io, tunisina di Roma non scuso più il razzismo”

La 33enne fumettista e graphic journalist, a Lucca Comics & Games presenta il nuovo libro “Non stuzzicate la musulmana” e le sue tavole sono esposte nella mostra Kalimatuna – le nostre parole di libertà, con Zainab Fasiki e Deena Mohamed

di MARIANNA GRAZI
2 novembre 2024

“Sono una romana de Roma, anzi Tunisina de’ Roma”. Se sentite queste parole ad occhi chiusi non avreste alcun dubbio che siano autentiche. E aprendoli? Vi trovereste di fronte una giovane donna nata in Tunisia 33 anni fa, con un tipico accento romanesco e l’hijab a coprirle la testa. Eppure Takoua Ben Mohamed è (anche) italiana, visto che nel nostro Paese è arrivata nel 1999 insieme alla madre e ai suoi fratelli, ritrovando qui il padre, esule politico scappato dalla dittatura del regime tunisino di Ben Ali. Quella dittatura di cui parla nel suo secondo libro, “La Rivoluzione dei Gelsomini”.

Fumettista, illustratrice, graphic journalist, a Lucca Comics è tra le protagoniste della mostra a Palazzo Ducale “Kalimatuna, le nostre parole di libertà” e spiega che la sua parola, quella che sente maggiormente come propria, è Identità. “Il tema dell’identità mi rappresenta tanto - spiega - e per me è importante esprimerlo attraverso questo personaggio. Io non rappresento un popolo, una cultura, una religione. Io rappresento solo me stessa. C’è chi si identifica e chi no, è una libertà personale, ma ho l’esigenza di raccontare me stessa, il mio io, perché alla fine nemmeno sotto il velo, noi donne musulmane, siamo tutte uguali”.

Takoua Ben Mohamed
Takoua Ben Mohamed

In mano ha una bambola con le sue fattezze, la stessa protagonista dei suoi lavori, che mescolano alla storia personale il racconto di una donna che ha voluto vedere e testimoniare coi propri occhi le guerre, i conflitti, le situazioni di criticità in giro per il mondo, proprio come una vera giornalista, ma utilizzando il mezzo del fumetto. A muoverla, più che l’ispirazione di qualcuno, “c’era proprio la voglia di entrare in un settore ancora prevalentemente maschile”.

Le donne sono state sottovalutate ma sono state loro, ad esempio, a portare il suo Paese a una parvenza di democrazia, dopo la fine della dittatura, “quelle donne che restavano a casa mentre i loro uomini, mariti, fratelli, padri e figli, finivano in carcere, torturati, esiliati o ammazzati dalla repressione. Sono state le donne a crescere una nuova generazione di bambini e bambine che hanno imparato il valore della loro identità, della libertà, dei diritti e hanno permesso che la Tunisia cambiasse volto. Peccato che da circa due anni, almeno dal mio punto di vista e da quello della mia famiglia, siamo tornati alla dittatura dopo 12 anni di tentata costruzione della democrazia. C’è da dire che non esiste un Paese completamente democratico, nemmeno il nostro (l’Italia) lo è”.

Ben Mohamed ha iniziato a fare illustrazioni e fumetti per “Raccontare il mondo che non si vede da questa sponda del Mediterraneo. In La rivoluzione dei Gelsomini racconto la mia infanzia sotto la dittatura, poi entra in gioco un altro, intitolato Sotto il velo, in cui la protagonista arriva in Italia dalla Tunisia e qui diventa adolescente. Qui costruisce la sua identità, sotto questo velo che fa tante paura alla società occidentale dopo l’11 settembre, c’è tutto un mondo”. Una ragazzina, normale che fa le stesse cose di qualsiasi altra adolescente “ma porta sto pezzo di stoffa in testa che fa tanta paura”, dice Takoua in perfetto romanesco.

Disponibile in libreria dal 1° novembre 2024, “‘Non stuzzicate la musulmana’ è una versione di ‘Sotto il velo’ più incazzata”, aggiunge ridendo. Spiega infatti che la protagonista è sempre la stessa, “che non è più carina e dolce nelle risposta ma molto arrabbiata e non ha filtri. Risponde in modo tagliente ai pregiudizi. Anzi alla discriminazione, al razzismo, perché io credo fortemente che i pregiudizi siano una cosa molto umana ma la scelta sta nel voler trasformare una sana curiosità in conoscenza o in una discriminazione. Resta sempre una scelta – prosegue – e in un mondo in cui i media e l’informazione sono accessibili a tutti, gratuitamente, dove è possibile davvero conoscere vari punti di vista, io non scuso più il razzismo, né la discriminazione, e invito anzi le persone a uscire dalla propria bolla per trasformare i pregiudizi in una sana curiosità”.