Mancava solo quella che veniva considerata una formalità per concludere l’iter di approvazione del matrimonio egualitario in Thailandia. E proprio ieri re Maha Vajiralongkorn, anche conosciuto come Rama X, ha apposto la firma sui documenti che il 22 gennaio 2025 renderanno la legge effettiva, facendo sì che la nazione indocinese diventi il primo stato del sud-est asiatico a garantire questo diritto.
Il testo di legge prevede che vengano sostituiti tutti i riferimenti di genere nel corso delle trascrizioni nei documenti ufficiali, utilizzando termini neutri al fine di non impedire a persone dello stesso sesso di godere delle stesse possibilità che, ad oggi, sono garantite unicamente alle coppie eterosessuali. Il cambio della terminologia riguarderà anche numerose parole riguardanti diritti civili ed economici all’interno dello statuto thailandese, e garantirà alle coppie il diritto di eredità e di adozione.
Una legislazione tanto atipica quanto avanzata per il contesto nel quale si inserisce la Thailandia, denso di pressioni religiose e culturali che non hanno portato nessun altro paese a intraprendere lo stesso percorso legislativo. In tutto il continente asiatico, solo il Nepal e Taiwan garantiscono i matrimoni egualitari, rendendo la Thailandia una vera e propria mosca bianca nella regione del sud-est.
L’iter di approvazione della legge
Nel marzo dello scorso anno, la proposta di legge era stata presentata e approvata alla Camera bassa thailandese con uno storico voto di 400 favorevoli e 10 contrari. La norma, successivamente, aveva ottenuto votazione favorevole anche al Senato, lasciando unicamente l’onere della firma al re. Dopo che quest’ultimo passaggio, considerato una formalità, è stato soddisfatto, la legge è pronta per entrare in vigore il 22 gennaio 2025. Una data storica non solo per la popolazione locale, ma anche per tutto il continente asiatico nel quale, ad oggi, questo diritto è tutto fuorché diffuso ampiamente.
Le reazioni della comunità Lgbtq+
Fin dal momento della presentazione della proposta di legge in Parlamento, la comunità Lgbtq+ thailandese ha rilasciato dichiarazioni di estrema soddisfazione per l’attenzione dimostrata dalla classe politica nazionale. L’ex Primo ministro Srettha Thavisin, schieratosi fin da subito a support dell’iniziativa, ha dichiarato: “Equità e uguaglianza sono diventati valori concreti nella società thailandese Anche la parità di genere sarà finalmente accettata del tutto. Congratulazioni!”.
Come riportato dalla BCC, anche l’attivista e fondatrice del Pride di Bangkok, Ann Chumaporn, si è detta estremamente soddisfatta per il risultato raggiunto: “Oggi non acquisiamo solo i nostri nomi scritti in un certificato matrimoniale, ma stiamo scrivendo una pagina di storia che ci dice che l’amore non ha mai posto restrizioni verso chi siamo nati per essere”.