Si sente spesso dire che gli uomini non parlano tra loro, che i maschi non sanno condividere emozioni, paure, aspettative, ansie, speranze. Si sente anche dire che questa presunta caratteristica maschile potrebbe essere uno dei motivi per cui diventa più difficile decostruire la mascolinità tossica tipica della cultura patriarcale. I fondatori di Leadagious, però, rispondono in maniera concreta a queste supposizioni, creando un progetto capace di passare “dalle parole ai fatti, dalla dichiarazione d’intenti alla loro attuazione”.
A Milano nasce The Brave Boys Club, un circolo – per meglio dire una palestra – in cui gli uomini si mettono in gioco, si possono allenare a riconoscere e superare gli stereotipi, gli schemi culturali, le convinzioni limitanti e i privilegi radicati nella nostra società, parlando liberamente tra loro e confrontandosi.
Vietato l’ingresso alle donne… Perché? Lo abbiamo chiesto a Fabio Paracchini, co-founder di Leadagious e Leadership & Transitions Coach: “Ogni incontro parte da un aneddoto personale, da un ricordo o da una notizia per poi lasciare spazio a un confronto strutturato secondo le regole del group coaching: una sorta di ‘Maschilisti Anonimi’, insomma. Ecco perché l’ingresso al Brave Boys Club è categoricamente vietato alle donne. Non certo per continuare a escluderle e a discriminarle, casomai per fare loro un regalo ‘per interposta persona’: offrire agli uomini tutta la libertà di uno spazio sicuro, in cui potersi esprimere spontaneamente, senza censure e senza timori di apparire retrogradi o anche solo inopportuni, in cui confrontarsi e se necessario anche scontrarsi, purché in modo aperto e rispettoso. Gli incontri sono settimanali, durano due ore e fino a questo momento hanno registrato il tutto esaurito”.
L’intervista al co-fondatore
Perché far nascere questo progetto, e perché proprio adesso? “Perché è indubbio che gli uomini godano, per il solo fatto di essere uomini, di vantaggi negati alle donne. Invece di negarli o minimizzarli, gli uomini del Brave Boys Club li fanno emergere, li discutono e li affrontano insieme, per offrirsi a vicenda punti di vista che li aiutino a migliorare il rapporto con le donne della loro vita, dalle mogli alle colleghe, dalle amiche alle figlie".
Se potesse definirlo, chi è il “brave boy” nella vita di tutti i giorni? “È colui che ha il coraggio di uscire allo scoperto, di rompere l’omertà del branco, di prendere la parola anche quando è scomodo farlo – soprattutto quando è scomodo farlo! – perché si sa che tra uomini c’è un patto di solidarietà tacito, nascosto eppure solidissimo. Al Brave Boy non basta più dire #notallmen: è consapevole che non fare (cioè non fare del male, non fare battute sessiste, non fare discriminazioni in prima persona) non è più sufficiente, che limitarsi a non fare, insomma, è troppo poco. Per il Brave Boy è più utile che gli uomini passino al ‘fare’: far notare ad altri uomini quando sono inappropriati, per esempio, far riflettere gli altri uomini sull’impatto che una parola o un gesto possono avere su una donna che magari è l’unica donna in ascensore o nella sala riunioni, che magari è da sola per strada di notte o nel garage sotterraneo mal illuminato, che magari è a disagio a portare avanti la propria opinione perché viene continuamente interrotta o sminuita. Il Brave Boy è il maschio che – come recita il sito dedicato al progetto – si mette in dubbio, in crisi e in gioco per dare il proprio contributo al cambiamento della relazione esistente tra uomini e donne. Un cambiamento che sarà possibile solo quando gli uomini non lasceranno più che siano solo le donne a occuparsene in quanto ‘problema loro’”. Lei è co-fondatore di Leadagiuous, di cosa si tratta? “Leadagious è la leadership farm che ‘alleva’ e allena le persone ad assumersi la responsabilità dell’energia che sprigionano e diffondono con i propri pensieri, emozioni e azioni. Un maschio che si chiede se quello che pensa, prova e fa è appropriato, che non lascia correre, che prende posizione anche quando è scomodo farlo, è un maschio che si assume la responsabilità dell’energia che porta con sé e che vuole vedere negli altri maschi”.
Al progetto hanno creduto da subito il main partner WPP, il creative partner the6th e lo sponsor Warner Bros. Discovery. The Brave Boys Club si riunisce tutti i giovedì sera, dalle 20.30 alle 22.30, nella sede di Leadagious a Milano (in via Rivoli 4), davanti al Teatro Strehler. La partecipazione è gratuita e riservata a chiunque si identifichi come maschio. I posti sono limitati, quindi la prenotazione è obbligatoria. È possibile prenotare la propria presenza direttamente sul sito thebraveboysclub.com.