Torino, Mirko "Ha smesso di soffrire, ora è libero di giocare"

Il bambino di 7 anni, malato terminale, che aveva commosso l'Italia chiedendo di incontrare i suoi supereroi preferiti è morto all'ospedale Regina Margherita

di MARIANNA GRAZI -
25 giugno 2023
L'iniziativa SuperM sotto l'ospedale pediatrico di Torino, Regina Margherita, il 2 giugno scorso

L'iniziativa SuperM sotto l'ospedale pediatrico di Torino, Regina Margherita, il 2 giugno scorso

"Mirko ha cessato di soffrire e ora è finalmente libero di tornare a giocare sereno e senza sofferenza". A sette anni dovrebbe essere la normalità, giocare. E non vivere per settimane in un letto d'ospedale, costretto da una malattia che lo ha portato alla morte. Questo no, non è giusto. Non ce l'ha fatta il piccolo Mirko Delvai. E nelle parole del suo papà c'è tutta la disperazione di un genitore che ha assistito impotente allo spegnersi della vita in lui. Ma anche la speranza che quella morte tanto ingiusta abbia posto fine alle sue terribili sofferenze.

Mirko, il bambino di 7 anni malato terminale

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Operatori della ditta di edilizia acrobatica vestiti da supereroi si calano nella stanza di Mirko all'ospedale Regina Margherita, per l'iniziativa Super M.

Ad annunciare la triste notizia è stato il papà Alessio. "Mirko si è spento alle 22.46. Ha lottato e sorriso fino all'ultimo respiro - ha scritto sui social -. Che non sia vano questo ultimo anno. Vola angelo di papà". Il bambino è morto giovedì 23 giugno all'ospedale Regina Margherita di Torino il bambino di 7 anni, malato terminale di tumore, che poco tempo fa aveva commosso con l'ultimo suo desiderio: quello di vedere i suoi supereroi. "Ha lottato oltre un anno, andando oltre a molte prospettive e non perdendo mai il sorriso", ha aggiunto il padre ricordando "questo anno difficile ma che ha insegnato a molte persone cosa vuol dire lottare e sorridere, apprezzare le piccole cose e tutto ciò lo ha fatto un supereroe di soli 7 anni, Super M".

L'ultimo desiderio esaudito

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All'ultima desiderio del piccolo, affetto da Sarcoma di Ewing, hanno risposto centinaia di persone

Alla richiesta del piccolo di incontrare i suoi idoli dei fumetti, lo scorso 2 giugno avevano risposto in tanti, volontari di una onlus e singoli cittadini e tantissimi bambini, che si erano dati appuntamento sotto le finestre dell'ospedale pediatrico per fargli una sorpresa. Spiderman, Super Mario, Iron Man e tanti altri supereroi si erano presentati davanti alla struttura dove era ricoverato, per esaudire un ultimo desiderio così puro che aveva emozionato tutta l'Italia. All'iniziativa 'Super M', aveva partecipato la ditta Vertical, che aveva messo a disposizione a titolo gratuito sette suoi operatori specializzati in edilizia acrobatica, che erano calati con delle funi fino alla sua finestra, per salutare il piccolo paziente, portando doni (a lui e agli altri bambini del reparto) e l'affetto della piazza.
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Alcuni supereroi hanno incontrato il piccolo paziente durante l'iniziativa Super M.

La malattia e il lungo ricovero

I genitori avevano richiesto l'aiuto dei medici perché il figlio presentava evidenti problemi respiratori, e inizialmente i medici pensavano si trattasse di Covid. Poi però era arrivata la terribile diagnosi: un tumore aggressivo aveva colpito i suoi polmoni, il Sarcoma di Ewing. Una battaglia, quella del bambino e della sua famiglia, che era diventata la lotta di tanti. Il bimbo era ricoverato da un anno. "Ci voleva un miracolo ma il miracolo è stato quello di potergli far vivere una vita pseudo normale" ha spiegato papà Alessio. "L'unico sollievo - conclude - è che ora sappiamo che è di nuovo libero di giocare e fare il bambino come deve essere".
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Papà Alessio con il suo bambino in una foto in ospedale ad agosto 2022 (Facebook)

Il genitore ha voluto ringraziare i medici, gli infermieri, gli operatori socio-sanitari, "che lo hanno accompagnato nelle ultime ore". "Abbiamo provato in ogni modo a curarlo, purtroppo non c'è stato nulla da fare - ha spiegato Franca Fagioli, direttrice del reparto di Oncologia Pediatrica del Regina Margherita - nelle ultime ore non ha sofferto. In noi rimarranno impresse le immagini di quel giorno di festa e della felicità negli occhi di Mirko". "Abbiamo cercato di accompagnare lui e la famiglia in questo doloroso percorso aiutati da molti generosi e sensibili cittadini - ha aggiunto Fagioli - speriamo che la ricerca ci permetta di guarire sempre più bambini e adolescenti".