La direttrice di Sollicciano: “Transessuali in carcere? Spero non tornino”. Polemica in Comune

Antonella Tuoni in commissione a Palazzo Vecchio parla dei guai della struttura: “Nessun pregiudizio, ma sono la tipologia di detenuti più complicata da gestire”

di EMANUELE BALDI
8 ottobre 2024

Firenze, 8 ottobre 2024 – “A Sollicciano spero che i detenuti transessuali non ritornino”. A dirlo è stata la direttrice del penitenziario fiorentino, Antonella Tuoni, nel corso della commissione d’inchiesta in Palazzo Vecchio che si è tenuta ieri. Una posizione che ha sollevato alcune polemiche. “Non è che non li vogliamo a prescindere – ha specificato poi Tuoni –, ma già la gestione della popolazione carceraria a Sollicciano è molto difficile, e avere detenuti transessuali potrebbe peggiore la situazione, perché hanno amplificati i problemi delle donne e degli uomini. Sono la tipologia di più complicata da gestire”.

Nessun pregiudizio, tiene a sottolineare Tuoni, ma una questione di strumenti e spazi adeguati per accogliere una ’categoria’ di “reclusi che già in passato hanno creato molti problemi”.

La direttrice del carcere di Sollicciano Antonella Tuoni
La direttrice del carcere di Sollicciano Antonella Tuoni

“Interessante l’affermazione della direttrice sulla sezione che c’era per persone transessuali – commenta polemicamente Dmitrij Palagi di Spc – Ci ha detto che si adopererà perché non tornino” perché “Sollicciano avrebbe già diversi problemi ed è bene che si investa sull’articolazione per la tutela della salute mentale, dati i tanti problemi”.

“Le persone transessuali – prosegue – sono considerate una “tipologia particolarmente complicata” ed è bene che non ci siano altre complicazioni. Non è una posizione che condividiamo. I problemi di salute mentale sono diffusi dentro e fuori dal carcere. Chi ha patologie dovrebbe star fuori da Sollicciano”.

In commissione si è discusso anche delle condizioni della struttura. Stavolta, secondo Tuoni, sia il penitenziario che la sua responsabile si trovano in mezzo a un paradosso. In luglio la direttrice è stata multata dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per le condizioni degradanti con l’intimazione a mettere a posto le cose nell’arco di 90 giorni. Quando ormai la scadenza si approssima, ultimo giorno libero il 23 ottobre, però i lavori di bonifica e recupero sono fermi per un singolare intoppo nell’appalto riguardante la progettazione.

Questione sovraffollamento. Sollicciano dovrebbe ospitare al massimo 497 detenuti, ora sono 514. Ma la situazione è ben peggiore dello scarto che non sembra così eccessivo. “Non siamo affatto in linea come si potrebbe credere – avverte la direttrice – perché all’appello mancano 223 posti letto e quindi la capienza si riduce notevolmente, lasciando una percentuale importante di sovraffollamento visto che allo stato attuale sono chiuse due sezioni giudiziarie, una sezione femminile e sono inagibili diverse camere”.