Firenze, 8 ottobre 2024 – “A Sollicciano spero che i detenuti transessuali non ritornino”. A dirlo è stata la direttrice del penitenziario fiorentino, Antonella Tuoni, nel corso della commissione d’inchiesta in Palazzo Vecchio che si è tenuta ieri. Una posizione che ha sollevato alcune polemiche. “Non è che non li vogliamo a prescindere – ha specificato poi Tuoni –, ma già la gestione della popolazione carceraria a Sollicciano è molto difficile, e avere detenuti transessuali potrebbe peggiore la situazione, perché hanno amplificati i problemi delle donne e degli uomini. Sono la tipologia di più complicata da gestire”.
Nessun pregiudizio, tiene a sottolineare Tuoni, ma una questione di strumenti e spazi adeguati per accogliere una ’categoria’ di “reclusi che già in passato hanno creato molti problemi”.
“Interessante l’affermazione della direttrice sulla sezione che c’era per persone transessuali – commenta polemicamente Dmitrij Palagi di Spc – Ci ha detto che si adopererà perché non tornino” perché “Sollicciano avrebbe già diversi problemi ed è bene che si investa sull’articolazione per la tutela della salute mentale, dati i tanti problemi”.
“Le persone transessuali – prosegue – sono considerate una “tipologia particolarmente complicata” ed è bene che non ci siano altre complicazioni. Non è una posizione che condividiamo. I problemi di salute mentale sono diffusi dentro e fuori dal carcere. Chi ha patologie dovrebbe star fuori da Sollicciano”.
In commissione si è discusso anche delle condizioni della struttura. Stavolta, secondo Tuoni, sia il penitenziario che la sua responsabile si trovano in mezzo a un paradosso. In luglio la direttrice è stata multata dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per le condizioni degradanti con l’intimazione a mettere a posto le cose nell’arco di 90 giorni. Quando ormai la scadenza si approssima, ultimo giorno libero il 23 ottobre, però i lavori di bonifica e recupero sono fermi per un singolare intoppo nell’appalto riguardante la progettazione.
Questione sovraffollamento. Sollicciano dovrebbe ospitare al massimo 497 detenuti, ora sono 514. Ma la situazione è ben peggiore dello scarto che non sembra così eccessivo. “Non siamo affatto in linea come si potrebbe credere – avverte la direttrice – perché all’appello mancano 223 posti letto e quindi la capienza si riduce notevolmente, lasciando una percentuale importante di sovraffollamento visto che allo stato attuale sono chiuse due sezioni giudiziarie, una sezione femminile e sono inagibili diverse camere”.