L'estate, si sa, è tempo di vacanza. Almeno per chi può permettersi di far un viaggio, qualche giorno di ferie o almeno un semplice weekend di relax. Ma per le persone con disabilità non sono solo le risorse (di tempo ed economiche) a d essere determinanti. Perché se si parla sempre più spesso di
turismo accessibile, in Italia è tutt'altro che realtà e di passi avanti da fare ce ne sono tanti.
La classifica delle metropoli
Singapore, Shangai, New York, Las Vegas, Amsterdam e Parigi sono alcune delle
metropoli più accessibili al mondo, secondo un sondaggio realizzato da Class Cnbc che ha coinvolto quasi 4mila persone con disabilità motorie. La
classifica delle 10 città più accessibili del globo vede in testa Singapore, seguita da Shangai e Tokyo.
Singapore guida la classifica delle metropoli più accessibili dai turisti con disabilità
Nel decalogo ci sono anche
tre capitali europee: Amsterdam, Parigi e Londra. Tutte le metropoli citate dagli intervistati si contraddistinguono per la presenza di mezzi pubblici efficienti, di special service strutturati ad hoc come gli ascensori e soluzioni di abbattimento delle barriere architettoniche nelle strutture ricettive che garantiscono un soggiorno, oltre che un'esistenza, più sereni per tutti. E l'Italia?
Città italiane fuori dalla Top 10
Per il momento non fa altro che restare a guardare.
Fuori dalle migliori 10, l'Italia ha ancora diverse lacune che la rendono poco fruibile dai turisti con disabilità sia locali che stranieri, nonostante in generale nei primi quattro mesi del 2023
l’incremento delle visite sia stato del
43%, il doppio rispetto a Spagna (+25%) e Francia (+23%). Ma si tratta, evidentemente, di persone che non hanno difficoltà motori, le quali invece si trovano spesso discriminate a causa di barriere architettoniche e non solo. A volte la
discriminazione e il pregiudizio condizionano anche il soggiorno già avviato, ma questo è un altro discorso. Una possibile spiegazione a questa difficoltà di accesso alle mete vacanziere italiane può essere data dal fatto che il Belpaese conta
più di 13 milioni e mezzo di edifici, di cui oltre il 70% è stato costruito prima del 1980 e oltre il 50% prima del 1970, ovvero in periodi in cui, al momento della progettazione, non si pensava all'accessibilità.
Come risolvere il problema per il turismo
In Italia un problema per sono i tanti edifici presenti sul territorio e le barriere architettoniche conseguenti
Nel corso degli anni sono state promulgate varie leggi, come la
13/89, per disciplinare l'accessibilità e
l'abbattimento delle barriere architettoniche, compresi i luoghi pubblici. Ma una soluzione concreta, che vada al di là della carta, possono essere i
miniascensori funzionali, che aiutano a rendere accessibili edifici privi di ascensori, e
montascale di ultima generazione che, secondo gli esperti del settore, facilitano la libertà di movimento e l'accessibilità individuale. "Superare le barriere architettoniche equivale a
eliminare tutti quei limiti che non dovrebbero far parte della vita di un cittadino", afferma Lara Pollifrone, accessibility manager di
Kone Italia. "Siamo chiamati a innovarci quotidianamente - continua Pollifrone - soprattutto perché entro il 2050 nel mondo ci saranno
3,5 miliardi di persone bisognose di almeno un ausilio per compensare difficoltà motorie o di altro tipo dovute all'invecchiamento e a malattie croniche. L'accessibilità è un tema delicato che coinvolge tutti i principali settori operativi tra cui il turismo e, proprio per questo, deve essere offerta la massima efficienza possibile per superare le barriere architettoniche".