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Home » Attualità » Ucraina, proposta di matrimonio al checkpoint. Il soldato finge di fermare la fidanzata al posto di blocco e poi le chiede di sposarlo

Ucraina, proposta di matrimonio al checkpoint. Il soldato finge di fermare la fidanzata al posto di blocco e poi le chiede di sposarlo

A Fastiv, una città vicino Kiev, un'auto viene fermata da alcuni militari ucraini per dei controlli. Ma in verità tutto era stato organizzato da un soldato per chiedere la mano alla fidanzata. Il video

Remy Morandi
9 Marzo 2022
La proposta di matrimonio al checkpoint in Ucraina

La proposta di matrimonio al checkpoint in Ucraina

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C’è spazio per l’amore in guerra? In Ucraina, più precisamente a Fastiv, una città a 60 chilometri da Kiev, un soldato ha fatto una proposta di matrimonio alla sua fidanzata, dopo averla fermata a un posto di blocco. Il video della sorpresa al checkpoint è stato condiviso molte volte sui social. Eccolo:

 

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Un post condiviso da Luce! (@luce.news)

Il video inizia con il momento del fermo al checkpoint dell’automobile sulla quale stava viaggiando la ragazza che poi ha ricevuto la proposta di matrimonio dal soldato ucraino. Alle quattro persone che erano nella macchina viene ordinato di divaricare le gambe e di appoggiare le braccia sopra il tettuccio dell’auto. Mentre i militari iniziano a perquisire i quattro, un soldato chiede: “Di chi è l’auto?”. L’uomo in piedi davanti al finestrino del conducente risponde: “È mia”. “Ispezione!, ispezione completa!“, grida un soldato. Altri militari si avvicinano all’automobile. La tensione sale. “Dove state andando?”, chiede un soldato ai quattro. Nessuno risponde. Poi un’altra domanda dei militari: “Perché la macchina è così sporca?”. Anche questa volta non risponde nessuno. Allora un soldato grida: “Prendiamo questa macchina per fargli una perquisizione completa”.

La proposta di matrimonio del soldato ucraino in un checkpoint vicino a Kiev

Arriva il momento di svelare la sorpresa. “Vai con la proposta, Olivkov!“, dice un soldato ucraino. Parte la musica. Qualcuno mette una canzone romantica di sottofondo. Un militare in ginocchio, mentre finge di perquisire la donna alla destra del conducente, le prende la gamba sinistra e la fa voltare. La donna si gira, e nonostante il passamontagna dell’uomo, riconosce il militare, il suo fidanzato. La ragazza grida dall’emozione, si copre il volto con le mani. Il militare si abbassa il passamontagna. Mentre le altre persone della macchina e gli altri militari ucraini iniziano a ridere, a fischiare di gioia e a mettersi in cerchio intorno ai due, l’uomo in ginocchio mostra l’anello alla donna. Lei si emoziona. Lui si alza in piedi e porge alla fidanzata anche un mazzo di fiori che teneva nascosto dietro la schiena. La ragazza prende i fiori, il fidanzato le mette l’anello al dito. I due si guardano, ridono, e poi si abbracciano. Tutti esultano e gridano dalla gioia e dall’emozione. I due fidanzati si baciano e ballano sulle note della canzone. Poi la ragazza grida guardando il cielo: “Sì!!” e poi riabbraccia il fidanzato. Scatta l’applauso dei militari ucraini. Un soldato fa una battuta ai due, tutti si mettono a ridere.

Il matrimonio dei due soldati ucraini in un checkpoint a Kiev

Light prevails over darkness. In the midst of the brutal war, Ukrainian 🇺🇦 volunteer defenders Valery and Lesya got married. pic.twitter.com/D06DglrIxw

— Avi Kaner ابراهيم אבי (@AviKaner) March 7, 2022

Non è la prima volta che due ucraini si sposano nonostante la guerra. Pochi giorni fa sempre in un posto di blocco vicino a Kiev due soldati si sono scambiati le fedi alla presenza del sindaco della capitale, Vitalij Klyčko. Lesya e Valery, entrambi in mimetica e con l’elmetto in testa, si sono sposati in mezzo ai soldati ucraini, che hanno dedicato alla coppia una canzone d’amore. La neo-sposa, con un bouquet in mano, sorride divertita. Il neo-sposo, con un bicchiere in mano, ascolta la canzone e sorride a sua volta. Finisce il brano, e parte l’applauso dei militari. Il video finisce con i due neo-sposi che si guardano, felici in volto. Sì, anche in guerra c’è spazio per l’amore.

Il matrimonio di due soldati ucraini, Lesya e Valery, in un checkpoint a Kiev

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
C'è spazio per l'amore in guerra? In Ucraina, più precisamente a Fastiv, una città a 60 chilometri da Kiev, un soldato ha fatto una proposta di matrimonio alla sua fidanzata, dopo averla fermata a un posto di blocco. Il video della sorpresa al checkpoint è stato condiviso molte volte sui social. Eccolo:
 
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La proposta di matrimonio del soldato ucraino in un checkpoint vicino a Kiev
Arriva il momento di svelare la sorpresa. "Vai con la proposta, Olivkov!", dice un soldato ucraino. Parte la musica. Qualcuno mette una canzone romantica di sottofondo. Un militare in ginocchio, mentre finge di perquisire la donna alla destra del conducente, le prende la gamba sinistra e la fa voltare. La donna si gira, e nonostante il passamontagna dell'uomo, riconosce il militare, il suo fidanzato. La ragazza grida dall'emozione, si copre il volto con le mani. Il militare si abbassa il passamontagna. Mentre le altre persone della macchina e gli altri militari ucraini iniziano a ridere, a fischiare di gioia e a mettersi in cerchio intorno ai due, l'uomo in ginocchio mostra l'anello alla donna. Lei si emoziona. Lui si alza in piedi e porge alla fidanzata anche un mazzo di fiori che teneva nascosto dietro la schiena. La ragazza prende i fiori, il fidanzato le mette l'anello al dito. I due si guardano, ridono, e poi si abbracciano. Tutti esultano e gridano dalla gioia e dall'emozione. I due fidanzati si baciano e ballano sulle note della canzone. Poi la ragazza grida guardando il cielo: "Sì!!" e poi riabbraccia il fidanzato. Scatta l'applauso dei militari ucraini. Un soldato fa una battuta ai due, tutti si mettono a ridere.

Il matrimonio dei due soldati ucraini in un checkpoint a Kiev

Light prevails over darkness. In the midst of the brutal war, Ukrainian 🇺🇦 volunteer defenders Valery and Lesya got married. pic.twitter.com/D06DglrIxw

— Avi Kaner ابراهيم אבי (@AviKaner) March 7, 2022
Non è la prima volta che due ucraini si sposano nonostante la guerra. Pochi giorni fa sempre in un posto di blocco vicino a Kiev due soldati si sono scambiati le fedi alla presenza del sindaco della capitale, Vitalij Klyčko. Lesya e Valery, entrambi in mimetica e con l'elmetto in testa, si sono sposati in mezzo ai soldati ucraini, che hanno dedicato alla coppia una canzone d'amore. La neo-sposa, con un bouquet in mano, sorride divertita. Il neo-sposo, con un bicchiere in mano, ascolta la canzone e sorride a sua volta. Finisce il brano, e parte l'applauso dei militari. Il video finisce con i due neo-sposi che si guardano, felici in volto. Sì, anche in guerra c'è spazio per l'amore.
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