Le “voci oltre le mura” sono quelle di chi riesce a far arrivare il proprio messaggio al di là delle sbarre di una prigione, delle barriere di un regime oppressivo che tenta in ogni modo di silenziare chi si oppone e rivendica i propri diritti fondamentali. Voci che arrivano anche in Italia, superando i confini geografici e politici, risuonando in una sorta di sorellanza a distanza, nella nostra società.
Si intitolava proprio “Le voci oltre le mura” l’iniziativa che si è svolta ieri alla Casa delle Donne in Trastevere a Roma, che aveva l’obiettivo di creare un ponte tra il nostro Paese e l’Iran, attraverso dei momenti di riflessione condivisi e aperti al pubblico.
L’evento partiva appunto dalle testimonianze delle attiviste detenute nella Repubblica Islamica, ed era organizzata dal collettivo “Donne in Cammino”, la Casa Internazionale delle Donne, in collaborazione con l'Associazione Donne Libere Iraniane, proprio per fare da megafono alle prigioniere nelle carceri iraniane.
La denuncia della “disumanità” di quei luoghi di detenzione e terrore, dei capi d’accusa pianificati nei confronti delle attiviste e delle donne in generale, delle torture e violenze patite, si trasforma in una forma di resistenza contro le autorità che varca le mura delle carceri attraverso i loro diari e le loro voci.
La serata nel giardino della “Casa Internazionale delle Donne” è iniziata con il Coro multiculturale “Madamadoré” diretto da Sara Modigliani, seguito dall'intervento di Zahra Toufigh Asri (Associazione Donne Libere Iraniane) e la performance delle Donne in Cammino che ha letto le memorie delle detenute iraniane, tratte dai “Diari dal carcere” di Sepideh Gholian e “Più ci rinchiudono, più diventiamo forti” di Narges Mohammadi (Premio Nobel per la Pace del 2023).
Al termine dell'evento è stata lanciata la campagna di mobilitazione per la liberazione di Sharifeh Mohammadi, attivista Iraniana per i diritti dei lavoratori, arrestata il 5 dicembre 2023 e condannata a morte dal Tribunale Rivoluzionario Islamico di Rasht, nel nord dell’Iran.