Il congedo parentale alle famiglie LGBTQ+ entra in Baker & Hughes, gruppo Nuovo Pignone. L’azienda, che rappresenta il centro di eccellenza mondiale per le attività di ricerca, sviluppo e produzione di turbine a gas e compressori, pompe, valvole e servizi ad essi correlati, diventa così la prima multinazionale del settore metalmeccanico dove viene introdotto il congedo parentale per le famiglie LGBTQ+. La novità arriva col recente rinnovo del contratto integrativo che interessa circa 5.500 lavoratori del gruppo con siti a Firenze, Massa, Bari, Talamona e Vibo Valentia. "I luoghi di lavoro sono luoghi inclusivi - dichiara Daniele Calosi, coordinatore del gruppo Nuovo Pignone per la Fiom-Cgil nazionale -. Quando sindacato e imprese lavorano insieme ottengono risultati importanti che sono un passo avanti alla politica. Il risultato Baker & Hughes mi auguro faccia da apripista per altre realtà del settore". Il congedo parentale per le famiglie 'arcobaleno' nelle imprese è innovativo "ma se ci pensiamo bene cosa c'è di tanto innovativo? La famiglia è famiglia indipendentemente da chi la compone - dice ancora il sindacalista -. E questo non è solo il mio pensiero: l'integrativo è stato votato dal 64% dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno approvato l’ipotesi di accordo con più dell’86% di voti favorevoli. Inoltre, l'alta partecipazione al voto corrisponde all’alta partecipazione registrata alle assemblee che si sono svolte nei giorni scorsi, contemporaneamente in tutti e cinque gli stabilimenti del gruppo in Italia".
Il gruppo, che si era già dotato di bagni gender neutral o gender free, adesso estende i diritti genitoriali anche al cosiddetto genitore affettivo, purché convivente e appartenente al nucleo familiare. L’accordo introduce, poi, significativi miglioramenti sul fronte retributivo e miglioramenti sulla parte normativa ma anche l’introduzione della possibilità di ferie solidali. "Importante l'elemento di recupero salariale certo, a livello mensile di oltre 34 euro, per la ripresa del potere d’acquisto, a fronte della crescente inflazione: i 450 euro di superminimo collettivo non riassorbibile, spalmato su tredici mensilità, significa che quello il lavoratore se lo tiene per tutta la vita lavorativa e che nessuno se lo potrà mangiare - prosegue Calosi -. Inoltre, con questo accordo abbiamo ottenuto l’assunzione di 25 lavoratori e lavoratrici, che passeranno da contratto di somministrazione a contratto a tempo indeterminato in Nuovo Pignone".
Centrale nell’intesa anche il capitolo degli investimenti nel gruppo, attraverso una cabina di regia con le organizzazioni sindacali (Fiom, Fim e Uilm), una novità che vede per la prima volta il sindacato partecipare alle scelte d’indirizzo degli investimenti del gruppo. "Abbiamo ottenuto un ruolo da protagonisti nella verifica degli investimenti derivanti dai fondi PNRR - spiega Calosi -. Questi fondi nel quadriennio 2022-2026 ammonteranno a 500 milioni di euro. Dovranno avere delle ricadute sulla qualità del lavoro e sull’occupazione e, attraverso la cabina di regia costituita a livello aziendale, noi verificheremo che questo accada". La novità sul piano delle relazioni industriali "valorizza il sindacato e allo stesso tempo ci responsabilizza nella gestione delle molte complessità di transizione verso le nuove tecnologie. Una sfida, dove sicuramente il sindacato avrà sempre più un ruolo strategico per il futuro di un lavoro di qualità e che non lasci indietro nessuno" sostiene il coordinatore nazionale Cisl del Gruppo Baker & Hughes Nuovo Pignone Alessandro Beccastrini.