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Le eroine dei fumetti? Sono una cosa seria. La storia del femminismo attraverso le strisce

di SOFIA FRANCIONI -
16 giugno 2022
Eroine nel fumetto

Eroine nel fumetto

Sia da eroine che da autrici, nel mondo del fumetto le donne hanno trovato il loro spazio a fatica. Nei primi 150 di storia del fumetto, prima che comparisse Wonder Woman nel 1941, non c'è mai stato posto per il protagonismo femminile. Ma oggi, da Eva Kant a Solange, alcune eroine hanno conquistato la loro parte nel firmamento d'inchiostro e da allora ispirano nuove donne, le rappresentano e oggi secondo la fondazione Global Thinking Foundation sono pronte a educare contro la violenza economica di genere. Glt Foundation, in tour con l’esposizione itinerante Libere di…VIVERE (la cui prossima tappa è prevista a Bellagio dal 17 al 19 giugno) ha scelto di partire proprio dalle loro storie, mise, grafiche e ruoli per educare gli studenti e la cittadinanza alla prevenzione della violenza economica di genere, sviluppando per le scuole un metodo didattico targato Libere di...VIVERE. Un giovane progetto che Elisabetta Priano, responsabile progetti didattici goal 4 & young 612 di Glt Foundantion, racconta a Luce!. 

Elisabetta Priano, responsabile progetti didattici goal 4 & young di Glt Foundantion

Perché partire da Mafalda, Solange o Eva Kant per parlare di violenza economica e violenza di genere a scuola?  "Per ottimi motivi. Il primo è che i ragazzi quando si parla di fumetti si destano immediatamente. Il secondo è che attraverso le eroine possiamo far capire il lungo percorso, fatto di ondate, della storia dei diritti delle donne. Abbiamo scelto come problema la violenza economica perché è una tipica arma di genere che gli uomini usano storicamente contro le donne e di cui oggi, dopo tante conquiste, abbiamo il lusso di poterci occupare". Quando nasce questo metodo? "Almeno due anni fa. Abbiamo appena concluso il secondo anno di pratica nelle scuole". E da dove nasce? "Dalla didattica Eas o dell'Episodio dell'Apprendimento Situato: una metodologia ormai diffusa che permette di rompere lo schema della classica lezione frontale e di far diventare gli studenti attori della loro stessa preparazione. La violenza economica è un tema difficile da approcciare, che tocca tante famiglie, gli stessi ragazzi ed era necessario interessarli da subito". Spiegare la storia del femminismo tramite il fumetto: ad esempio, Wonder Woman quale ondata del femminismo rappresenterebbe?  "La prima. Wonder Woman è la prima eroina donna. Nasce nel 1941, mentre il fumetto inizia a farsi strada a cavallo fra Settecento e Ottocento. Nei primi 150 anni di storia del fumetto non c'è mai una donna protagonista. Un vuoto che è stato colmato per l'intelligenza e la sensibilità dello psicologo William Marston, che negli anni Quaranta consigliò alla casa editrice americana di Batman e Superman, la National Allied Publications, di puntare su un'eroina femminile. E così durante la II guerra mondiale compare Wonder Woman con la sua fisicità di donna forte, con indosso i colori della bandiera americana. Coraggiosa, ispirante e probabilmente simbolo di tutte le donne che, durante la seconda guerra mondiale, avevano preso nelle attività produttive il posto degli uomini. Ma per essere un'eroina e di successo, era necessario dotare Wonder Woman di super poteri, che spariranno con la sua erede ideale".

Eva Kant debutta nel 1963, dalle penne di Angela e Luciana Giussani

Chi? "Eva Kant, meglio conosciuta come la compagna di Diabolik. Un'eroina che non ha super poteri, ma è una ladra. In vent'anni da Wonder Woman a Eva Kant avviene una rivoluzione: l'eroina femminile diventa umana, la sua iconografia più contemporanea nei capelli e nel look, ma resta comunque un personaggio secondario: un'eroina all'ombra di un uomo". Poi la storia del femminismo in chi si compie? "In Valentina: una donna emancipata, una protagonista completa. Nasce anche lei come compagna di, ma il suo personaggio è talmente dirompente nelle novità che lei sola si afferma come l'immortale Valentina: economicamente indipendente, con un lavoro, un'età, una personalità definita e una carta d'identità".

Valentina di Guido Crepax nasce nel 1963

La Mafalda di Quino, invece? "Mafalda ha aiutato soprattutto le ragazze ad autodeterminarsi, a diventare indipendenti. Con la sua silhouette ha inoltre interrotto la sequenza di eroine belle. Quino ci ha infatti mostrato una bambina consapevole, dal grande senso critico e dalla profonda capacità di ragionamento. Dopo di lei, nel nostro metodo didattico, proponiamo infine Solange che incarna tutte le qualità della donna moderna: politicamente schierata, viaggiatrice, sicura e per di più nera".