Insegnare non è un lavoro semplice. Soprattutto, non è un semplice lavoro. O almeno non dovrebbe essere così. Per alcuni insegnanti, purtroppo pochi, è prima di tutto una passione e quindi una missione. Sono loro i portabandiere della buona scuola. Sono quei docenti che riescono a fuggire dall’appiattimento sistemico e quindi, di conseguenza, non appiattiscono le menti dei loro studenti. Li osservano, veramente, li valorizzano. Non riempiono le loro teste di nozioni, ma alimentano la loro essenza.
Tra gli esponenti di questa scuola di pensiero c’è Enrico Galiano. Insegnante in una scuola di periferia di Pordenone, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che riempiono le città di poesie. Nel 2020 "Il Sole 24 Ore" lo ha inserito nella lista dei dieci insegnanti più influenti sul web. Con le sue lezioni divertenti e un po’ fuori dal comune, porta la scuola a teatro con il seguitissimo spettacolo "Eppure studiamo felici".
Il segreto di un buon insegnante per lui è: "Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti". Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per il mondo con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore. Il suo romanzo d’esordio, "Eppure cadiamo felici", è stato il libro rivelazione del 2017 e ha vinto il Premio internazionale Città di Como come migliore opera prima e il Premio cultura mediterranea. Oggi presenterà il suo ultimo libro "Una vita non basta".