"Intelligenza Artificiale. Etica e valori alla base"

Antonio Tajani affronta le questioni internazionali e l'intelligenza artificiale con un approccio etico e pragmatico. Il dibattito sulla pace e sul futuro del lavoro si intensifica.

di Redazione Luce!
19 ottobre 2024
"Intelligenza Artificiale. Etica e valori alla base"

Antonio Tajani è Ministro degli Affari Esteri e Vicepremier nel Governo Meloni

di Marco Principini

Il conflitto in Medio Oriente, la guerra in Ucraina, le tensioni in Asia, il ’Piano Mattei’ e i rapporti con i partner europei e mediterranei. L’agenda di Antonio Tajani è molto ricca e la posizione è quella solidamente europeista ed atlantica che storicamente contraddistingue il nostro Paese, con in più un accento a favore di una giusta pace laddove ci sono dei conflitti aperti. Il Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri è protagonista oggi al Festival di Luce!.

"Tutti quanti – ha detto Tajani al Foglio – vogliamo la pace. Sarebbe illogico non farlo. Dobbiamo sempre lasciare aperti gli spazi della diplomazia. Non siamo dei guerrafondai. Vogliamo che la guerra si concluda sia in Ucraina sia in Medio Oriente, cioè che ci sia un cessate il fuoco in Libano e che ci sia un cessate il fuoco a Gaza per dar vita a uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele. Non abbiamo mai cambiato posizione. Ma parlare per la pace, a favore della pace, non vuol dire chiedere la resa dell’Ucraina. È una cosa ben diversa. Parlare di pace non significa essere arrendevoli né schierarsi dalla parte diversa da quella da cui ci siamo sempre schierati".

Tra i temi caldi dell’agenda di politica estera italiana c’è anche quello dell’intelligenza artificiale, sulla quale Tajani ha storicamente una posizione di apertura, ma con chiari limiti. "L’intelligenza artificiale – osservò Tajani lo scorso novembre in un a covegno a Palazzo Wedekind, a Roma – è uno strumento utilissimo ma che ha limiti etici e morali. Non possiamo pensare di costruire l’uomo artificiale perché è contro il nostro modello di società che vede al centro la persona, non la macchina. La macchina deve servire alla persona. E quindi tutto ciò che può essere utilizzato come strumento al servizio dell’uomo bisogna utilizzarlo, per la scienza, per la ricerca, ma guai a pensare che l’uomo scompare anche dalla catena di montaggio in fabbrica e dal posto di lavoro perché c’è l’intelligenza artificiale, perché nessuno può sostituirsi all’uomo". "L’intelligenza artificiale – sottolineò – non ha l’anima, a differenza dell’essere umano non è eterna. Non possiamo pensare di sostituire l’eterno con il temporaneo. Anche qui ci devono essere delle regole morali, anche per la tutela del lavoro e tutela sociale perché noi non siamo nati per vivere da soli ma siamo parte di una società e la politica ha il dovere di tutelare il lavoro perché è il lavoro che rende libero l’uomo".

"Dobbiamo elaborare insieme un quadro normativo per fissare barriere etiche che possano affermare la centralità dell’essere umano e politiche che colgano i vantaggi mitigando i rischi: è anche l’impegno assunto dell’Italia a guida G7" ha detto recentemente il segretario generale della Farnesina, l’ambasciatore Riccardo Guariglia.

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto sul tema dell’intelligenza artificiale in occasione del suo discorso di fine anno. "Le nuove tecnologie – ha detto – si contraddistinguono per le loro dirompenti potenzialità e i loro effetti ambivalenti. Siamo di fronte a uno snodo fondamentale. I rapidissimi progressi dell’Intelligenza Artificiale incidono sempre più profondamente sugli individui, sulle attività umane, sulla nostra interazione con l’altro e con l’ambiente – ha proseguito Mattarella –Tuttavia, il tema è entrato soltanto di recente nel dibattito pubblico e il suo impatto sulla società è ancora ampiamente sottovalutato. È quindi quantomai opportuno che nella Comunità internazionale si sviluppi un dibattito aperto e inclusivo che approfondisca il nostro rapporto con innovazioni tanto straordinarie e con le modalità necessarie a governarle".