Le idee avranno potere. Ma bisognerà avere un’anima collettiva

L'Intelligenza Artificiale come alleata della creatività umana: un nuovo approccio per sfruttare appieno il potenziale innovativo e collaborativo.

di Redazione Luce!
19 ottobre 2024
Le idee avranno potere. Ma bisognerà avere un’anima collettiva

L'Intelligenza Artificiale come alleata della creatività umana: un nuovo approccio per sfruttare appieno il potenziale innovativo e collaborativo.

L’intelligenza artificiale può combattere la nostra creatività, sostituirla. Ma allora la domanda è: era vera creatività? Dovremmo guardare all’IA come ad un coach, un mentore, in maniera realistica, pratica. Come se avessimo accanto un amico o un’amica e chiederci: ‘Mi stai provocando? Forse sei qui per aiutarmi, per farmi salire di un gradino sulle mie possibilità’. Penso alle donne che non lavorano, che non hanno potere sull’economia familiare. Oggi forse possono riuscire con pochissimo. Non tutte, però tante possono veramente crearsi un qualcosa grazie all’AI. Sono strumenti che per chi ha un’idea la moltiplicano.

Quindi l’Intelligenza artificiale darà molto potere a chi ha idee. Penso anche ai giovani: un ragazzo che fa il muratore, però torna a casa e ha il sogno di scrivere un libro. Perché no? Grazie all’AI può farlo. Ora puoi realizzare nella vita delle cose a cui prima non riuscivi a star dietro con i tempi, portandoti infine a dire: volevo fare di più. Oggi hai la chance di poterlo fare, non ci sono più scuse.

Ho creato la Scientific Tech House per cercare di portare l’utilizzo delle tecnologie all’aumentare della umanità vera e propria. Questa è una nuova sfida e per vincere dobbiamo essere tanti. Non si fa più da soli. Dobbiamo essere uniti insieme. Di varie tipologie, di varie età, proprio per dare un’anima collettiva a questa intelligenza artificiale che non è una, ce ne sono tante.

E dobbiamo creare ponti tra passato e futuro. Ci sono cose che non servivano più e che oggi invece servono per stimolare, per farci usare il pensiero critico. Non dobbiamo più memorizzare niente, avremo ovunque macchine che lo fanno per noi. Quindi non ci serve più ‘sapere’ ma ci serve sapere come fare a sapere, cioè qual è il pensiero, qual è il processo logico, analitico, creativo che ci porta a fare la domanda giusta.