L’Intelligenza Artificiale, e più in generale le tecnologie, sono ottimi strumenti per superare stereotipi, discriminazioni e diseguaglianze, a partire da quelle di genere. Credo però che la collaborazione tra scienze sperimentali e scienze sociali debba essere impostata sin dall’inizio, by design, con l’obiettivo di interpretare al meglio opportunità e storture, usi appropriati o al contrario distorsivi dell’innovazione tecnico-scientifica.
Il progetto ENGINE, che coordino personalmente presso la Scuola Sant’Anna, è rivolto a giovani allievi, docenti e al personale tecnico-amministrativo e prevede, oltre ad una formazione di carattere teorico-politico, un utilizzo della realtà immersiva attraverso i visori.
Chi partecipa a questa esperienza può capire davvero, sperimentandolo coi propri occhi, come ci si sente nel momento in cui si è vittime di stalking o di catcalling, fenomeni ancora molto diffusi nella nostra società, di cui sono vittime soprattutto le donne e le ragazze più giovani. Abbiamo inserito questo modulo specificamente dedicato a violenza e discriminazioni anche nel pacchetto Sicurezza, obbligatorio per tutte le componenti della Scuola Sant’Anna.
Questo perché la sicurezza non è da intendersi solo come capacità di far fronte ad un’allarme bomba o ad un incendio, ma significa anche, come ricorda l’articolo 28 del Testo Unico sulla Sicurezza, lavorare in un ambiente libero da trattamenti diseguali, discriminazioni e violenze di ogni tipo. Questo progetto è la conferma di come la tecnologia, collaborando con le scienze sociali, può essere utilizzata per migliorare o provare a risolvere un problema, come quello della violenza di genere, che sappiamo affligge da tempo e costantemente le nostre società.