Da un lato, a Gaza, ci sono oltre oltre 32.000 persone palestinesi morte e circa 75mila ferite, costretti in condizioni drammatiche di fame, mancanza di acqua, di elettricità, di mezzi per sopravvivere. Dall'altra ci sono centinaia ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, di cui non si hanno notizie da mesi.
La guerra in Medio Oriente continua a mietere vittime, continua a distruggere esistenze. Da un lato (soprattutto, perché è innegabile la sproporzione tra il genocidio che si sta compiendo a Gaza e quello che invece accade nello stato di Israele) e dall’altro.
La protesta di Ziv Abud a Tel Aviv
Questa volta la notizia riguarda una ragazza israeliana, Ziv Abud, che ha indossato un abito da sposa e si è presentata oggi a Tel Aviv, di fronte agli occhi stupiti dei passanti. No, non era il giorno del suo matrimonio: in quella che è ormai nota come la “Piazza degli ostaggi”, vestita di giallo, invece che col candido e tradizionale bianco, la giovane con un cartello in mano, ha messo in atto la sua protesta personale per esprimere la propria solidarietà con gli oltre 130 israeliani tenuti ancora prigionieri a Gaza dall’organizzazione terroristica.
Fra questi, ha spiegato la ragazza, c'è anche il suo fidanzato Eliya Cohen. “Progettavamo di sposarci, ma da 168 giorni siamo separati”, ha aggiunto. Sull'abito Ziv Abud ha applicato alcune catene, un cuore infranto e anche le immagini di diversi ostaggi. Nel post pubblicato sul suo account social Abud invita le persone a fermarsi a vedere quella sua manifestazione pubblica, a riflettere, a non dimenticare quelle persone in ostaggio.
Manifestazioni contro la guerra anche in Israele
La sua iniziativa ha avuto molto risalto sui media locali, anche perché si inserisce nel contesto già agitato di questi giorni, con gli scontri tra la polizia e popolazione israeliana, che hanno a più riprese protestato contro la gestione della guerra nella Striscia di Gaza da parte del governo di Benjamin Netanyahu. A migliaia, infatti, nei giorni scorsi sono scesi in piazza per chiedere il cessate il fuoco e l’immediato rilascio degli ostaggi ancora in vita, e alcuni manifestanti si sono scontrati con le forze di sicurezza, che ha utilizzato gli idranti per disperdere la folla.
Più pacifica, invece, la folla che si è riunita il 21 marzo al Muro Occidentale di Gerusalemme per recitare la preghiera dello Shema Yisrael, e la manifestazione in abito da sposa della stessa giovane Ziv, avvenuta mentre una delegazione israeliana di alto livello è partita per Doha per dare impulso ai negoziati indiretti con Hamas per uno scambio di prigionieri.