Ambra e Alessia: "La nostra battaglia contro il tumore"

Ora le due ragazze, di 25 e 28 anni, ex pazienti oncologiche, infondono speranza agli altri malati dalla loro pagina social

di ILARIA VALLERINI
2 luglio 2023
Ambra e Alessia hanno sconfitto insieme la malattia

Ambra e Alessia hanno sconfitto insieme la malattia

Da uno sguardo è nata una amicizia "fortissima". Perché al tempo delle mascherine gli occhi erano l'unico mezzo di comunicazione, soprattutto tra malati oncologici. "Quando l’ho vista per la prima volta ho pensato ’guarda che fortuna, lei ha finito’". Ma parlando esce fuori che Ambra aveva ancora i capelli perché in realtà "era solo all’inizio del lungo calvario per sconfiggere il tumore". "Io invece - racconta Alessia con un filo di voce - li avevo già persi e inizialmente l’ho invidiata per la sua bella chioma". Perché sì, il tumore ti cambia "non ti riconosci più allo specchio". E se sei negli anni migliori della vita, quelli della spensieratezza, "allora ti crolla il mondo addosso". Da quel primo sguardo Ambra Tomei e Alessia Risola si sono prese per mano e non si sono più lasciate: sono diventate amiche, confidenti, una la spalla dell’altra.
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Le due ragazze si sono conosciute grazie a uno sguardo sopra le mascherine scambiato in ospedale, quando erano entrambe pazienti oncologiche

Lo sguardo più sincero di chi "ti comprende completamente perché sta vivendo la tua stessa esperienza, condivide gli stessi timori e le stesse speranze".

"Quando sono tornata all'Università ho pianto di gioia"

Alessia oggi ha 25 anni, invece Ambra 28. Da quando sono uscite dal reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Pisa a dicembre 2021, una operata e l’altra a fine terapia (azzerando il contro alla rovescia, iniziato nella primavera del 2021, e rivedendo la luce fuori dal reparto), non si sono perse. Anzi. Spesso si incontrano (Alessia è di Lucca e Ambra di Torre del Lago), si chiamano tutti i giorni, ed entrambe sono tornate tra i banchi di scuola a insegnare ai bambini. "E’ stata dura - confessa Ambra -. Sono rientrata qualche mese dopo la fine della cura e non conoscevo né gli alunni né i miei colleghi. A scuola sorridevo, ma poi a casa stavo veramente male. Era ancora tutto troppo nuovo dopo un’esperienza così forte". Anche Alessia racconta il suo ritorno alla "normalità" come la chiama lei, tra lavoro e studio. "Ero in treno e stavo tornando all’Università a Firenze, dove frequento la facoltà di Scienze della formazione primaria, e sono scoppiata a piangere di gioia".
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Le due ragazze sono diventate amiche nel reparto di oncoematologia pediatrica di Pisa

"La nostra vita è cambiata ma almeno è vita"

"La malattia non finisce anche se il peggio è passato - aggiungono - abbiamo ancora dieci anni di visite di controllo davanti a noi. Ma almeno siamo vive. Anche se la vita è cambiata, inevitabilmente, è vita". A vent’anni, i giovani si sentono invincibili. "E’ proprio così, ma io vorrei prendere per mano i miei coetanei e portarli nel reparto, per comprendere e sradicare l'indifferenza". "C’è chi infatti non ha capito e non è rimasto - spiegano -. C’è chi invece è stato al nostro fianco prima, durante e dopo il tumore". Di sicuro "i giovani oggi possono fare qualcosa nel loro piccolo per aiutare. Per esempio andando a donare il sangue, un gesto che può aiutare il prossimo".

La pagina social Tumore Arcobaleno

Nel frattempo la coppia di amiche ha aperto una pagina su Facebook e Instagram chiamata “Tumore Arcobaleno“ a sostegno delle persone che si ammalano. "Quando eravamo malate – raccontano – vedevamo solamente notizie su associazioni alla memoria di persone che non ce l’hanno fatta (che comunque ci hanno dato un supporto importantissimo e per questo le ringraziamo) oppure pagine commemorative. In quel momento era veramente demoralizzante. Così abbiamo deciso di creare qualcosa di nuovo raccontando la nostra storia di speranza e offrendo una parola di conforto al prossimo". Le amiche, inoltre, hanno anche pubblicato il libro “Parole in circolo“ (Pacini Editore, 2022). Una raccolta di storie, poesie, illustrazioni per testimoniare la propria esperienza e quella di altri cinque amici-pazienti del reparto pisano.
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Parole in circolo, il libro di testimonianze dei pazienti di Oncoematologia pediatrica di Pisa

Il messaggio del presidente della Toscana Eugenio Giani

"Sono due giovani ragazze che si sono conosciute in cura nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell'ospedale di Pisa combattendo il tumore e unite dalla stessa passione, quella di Vivere!". E' questo l'inizio del messaggio del presidente della Toscana, Eugenio Giani, indirizzato alle due ragazze e postato sul suo profilo Facebook. "Grazie per la vostra testimonianza e grazie alle donne e uomini del nostro sistema sanitario pubblico della Toscana che ogni giorno si prendono cura di ciascuno di noi!". "Quando mi sono svegliata e sono entrata su Facebook non potevo crederci - racconta la 25enne -. Ho chiamato subito Ambra tirandola giù dal letto". "E' veramente una grande emozione - dicono le ragazze -. A questo punto ci farebbe molto piacere incontrare di persona il presidente Giani".