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Home » Lifestyle » Andréa Furet, la prima ragazza transgender candidata al titolo di Miss Francia

Andréa Furet, la prima ragazza transgender candidata al titolo di Miss Francia

Attrice 19enne, nota per il suo ruolo nel film "Il est elle" (È lei), è una delle 12 finaliste dell'elezione di Miss Parigi (su 158 concorrenti). Se vincerà la fascia il 19 giugno, potrà concorrere per il titolo di Miss Île-de-France, e quindi poi gareggiare per la corona di reginetta nazionale

Marianna Grazi
22 Maggio 2022
Andéa Furet-transgender-Miss France

Andéa Furet potrebbe essere la prima candidata transgender al titolo di Miss France

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Si chiama Andréa Furet, ha 19 anni, e potrebbe presto diventare la prima candidata transgender al titolo di Miss Francia. Alexia Laroche-Joubert lo ha annunciato a dicembre ai microfoni di Sud Radio, poco dopo aver assunto la presidenza della società che organizza la kermesse da Sylvie Tellier: “Non c’è alcun problema” se una persona “di stato civile femminile” vuole partecipare. Il concorso di bellezza ha aperto così la strada a una maggiore pluralità di candidate, dimostrandosi all’avanguardia sull’inclusione. Questo è almeno ciò che suggerisce intanto la partecipazione dell’attrice a Miss Parigi 2022. Dalla sua creazione nel 1920, il famoso “concorso di bellezza” non ha mai accolto una candidata transgender. Ma quest’anno le cose potrebbero cambiare.

Andrea Furet
Andréa Furet, 19 anni, potrebbe essere la prima candidata transgender al concorso di bellezza Miss Francia

Chi è Andréa Furet

Andréa Furet è nata l’11 giugno 2002, come maschio. Intorno ai 13-14 anni, interrogandosi sulla sua sessualità racconta che si sentiva “più attratta dagli uomini ma non si identificava affatto con un omosessuale”. A 15 anni scoprì la parola “transidentità”: “È stato come un click”, un risveglio, una rivelazione, che però ha tenuto nascosta per oltre un anno e mezzo. Nel 2019, a 17 anni, ha fatto coming out con sua madre e suo padre tramite messaggio, mentre ha comunicato la sua identità di genere ai suoi due fratelli e alle sue amiche su Instagram: “Tutti hanno reagito bene”, spiega. Ha iniziato quindi la terapia ormonale e ha cambiato il suo nome in Andréa, un omaggio alla protagonista del libro “Il diavolo veste Prada” di Lauren Weisberger.

Fin da piccola Andréa sognava di fare l’attrice e nel 2020 si è iscritta nuovamente al Cours Florent e all’Università Sorbona per gli studi teatrali. L’inizio della sua carriera, infatti, risale a prima dell’inizio della sua transizione, tanto che risultava accreditata con il suo dead name. Nel 2013 è apparsa per la prima volta in televisione, nel film TV La valle delle bugie di Stanislas Graziani e nel 2019, ha interpretato il personaggio di Victor Belmont nella serie Trauma.

Andrea Furet
L’attrice è molto conosciuta per il suo ruolo di Juju nel film televisivo “Il est Elle”, in cui interpreta una ragazza nata nel corpo di un ragazzo

Un anno dopo, nel luglio 2020, viene annunciato che Andréa Furet avrà il suo primo ruolo con questo nome: si tratta del personaggio di Juju, una ragazza nata nel corpo di un ragazzo, nel dramma televisivo “Il est elle“ di Clément Michel, che ha come tema principale proprio il percorso di transizione di genere. È stato il suo primo ruolo importante in televisione (trasmesso su TF1, il primo canale di Stato) e grazie a questo la giovane attrice ha ricevuto il premio per l’interpretazione femminile al Festival delle creazioni televisive di Luchon. Seguita da quasi 20mila follower su Instagram, è stata lei stessa a raccontare il percorso che l’ha portata a diventare donna appena maggiorenne, poco prima dell’inizio delle riprese: “Spero che il film possa aiutare tutti i tipi di persone, informarle sulla transizione quando si è minorenni, sugli ormoni… e soprattutto mostrare che non c’è nulla di anormale nell’essere se stessi“, ha detto.

Il volto della rivoluzione

Furet potrebbe diventare il volto di una vera rivoluzione, visto che l’attrice 19enne è attualmente in lizza –tra le 12 finaliste tra 158 partecipanti– per il concorso che eleggerà la candidata della capitale, la cui serata finale si terrà il prossimo 19 giugno. Se vincerà questa selezione regionale, potrà concorrere per il titolo di Miss Île-de-France e, se venisse eletta, reclamare la corona di Miss Francia 2023. Potrebbe così diventare la prima candidata transgender a partecipare alla kermesse che si terrà alla fine di dicembre. La nuova presidente di Miss Francia, Alexia Laroche-Joubert, ha già chiarito che queste candidate sarebbero state le benvenute nel concorso: “Se ci sono donne transgender che sono passate al genere femminile e che hanno una carta d’identità femminile, non c’è alcun problema. Non ci sono dubbi”. La notizia ha comunque destato scalpore in Francia, dove il dibattito sulla sua partecipazione è più acceso che mai, nonostante la strada verso il titolo, per Andréa, sia ancora lunga e per nulla scontata.

Andrea Furet
Andréa Furet è attualmente tra le 12 finaliste al concorso Miss Parigi

Il dibattito

Negli ultimi anni i concorsi di bellezza si stanno sempre più aprendo ad una pluralità variegata di donne. Nel 2018, la spagnola Angela Ponce è diventata la prima donna transgender a partecipare al concorso di Miss Universo. L’anno scorso una donna transgender ha partecipato al concorso di Miss USA, mentre in Sudafrica il concorso ha aperto ufficialmente le porte alle candidate trans. In Italia, nell’ultima edizione della kermesse nazionale Giulia Talia è stata la prima aspirante Miss dichiaratamente omosessuale e Erika Mattina, anche lei orgogliosamente lesbica è arrivata tra le 25 finaliste per la fascia di Miss Mondo Italia.

Nel 2019, Sylvie Tellier, allora direttrice generale di Miss Francia è stata più riservata sulla questione: “Non credo che i francesi siano pronti a eleggere una Miss transgender. E se i cittadini non sono pronti, non ci sarà nessuna Miss Transessuale”. Fatto sta che l’annuncio della partecipazione di Andréa Furet a Miss Parigi è andato subito in tendenza su Twitter, suscitando oltre 10mila commenti da parte degli utenti, tra cui, come c’era da immaginarsi, anche offese e polemiche. Tellier aveva ragione, quindi? Non del tutto, perché anche queste interazioni dimostrano comunque un’attenzione verso il tema e non sono pochi, per fortuna, gli utenti del web che, al contrario, evocavano un “progresso” e denunciano regole d’altri tempi. Lo scorso autunno, anche l’ormai ex ministro per le Pari opportunità del governo francese, Elisabeth Moreno, ha definito le regole di Miss Francia “completamente superate”: tra queste l’altezza minima di 170 centimetri e lo status di single delle partecipanti. Requisiti desueti per il governo, a cui fanno eco le critiche delle femministe che considerano la kermesse un’inutile esibizione del corpo femminile.

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Si chiama Andréa Furet, ha 19 anni, e potrebbe presto diventare la prima candidata transgender al titolo di Miss Francia. Alexia Laroche-Joubert lo ha annunciato a dicembre ai microfoni di Sud Radio, poco dopo aver assunto la presidenza della società che organizza la kermesse da Sylvie Tellier: "Non c'è alcun problema" se una persona "di stato civile femminile" vuole partecipare. Il concorso di bellezza ha aperto così la strada a una maggiore pluralità di candidate, dimostrandosi all'avanguardia sull'inclusione. Questo è almeno ciò che suggerisce intanto la partecipazione dell'attrice a Miss Parigi 2022. Dalla sua creazione nel 1920, il famoso "concorso di bellezza" non ha mai accolto una candidata transgender. Ma quest'anno le cose potrebbero cambiare.
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Andréa Furet, 19 anni, potrebbe essere la prima candidata transgender al concorso di bellezza Miss Francia

Chi è Andréa Furet

Andréa Furet è nata l'11 giugno 2002, come maschio. Intorno ai 13-14 anni, interrogandosi sulla sua sessualità racconta che si sentiva "più attratta dagli uomini ma non si identificava affatto con un omosessuale". A 15 anni scoprì la parola “transidentità”: "È stato come un click", un risveglio, una rivelazione, che però ha tenuto nascosta per oltre un anno e mezzo. Nel 2019, a 17 anni, ha fatto coming out con sua madre e suo padre tramite messaggio, mentre ha comunicato la sua identità di genere ai suoi due fratelli e alle sue amiche su Instagram: “Tutti hanno reagito bene”, spiega. Ha iniziato quindi la terapia ormonale e ha cambiato il suo nome in Andréa, un omaggio alla protagonista del libro "Il diavolo veste Prada" di Lauren Weisberger. Fin da piccola Andréa sognava di fare l'attrice e nel 2020 si è iscritta nuovamente al Cours Florent e all'Università Sorbona per gli studi teatrali. L'inizio della sua carriera, infatti, risale a prima dell'inizio della sua transizione, tanto che risultava accreditata con il suo dead name. Nel 2013 è apparsa per la prima volta in televisione, nel film TV La valle delle bugie di Stanislas Graziani e nel 2019, ha interpretato il personaggio di Victor Belmont nella serie Trauma.
Andrea Furet
L'attrice è molto conosciuta per il suo ruolo di Juju nel film televisivo "Il est Elle", in cui interpreta una ragazza nata nel corpo di un ragazzo
Un anno dopo, nel luglio 2020, viene annunciato che Andréa Furet avrà il suo primo ruolo con questo nome: si tratta del personaggio di Juju, una ragazza nata nel corpo di un ragazzo, nel dramma televisivo "Il est elle" di Clément Michel, che ha come tema principale proprio il percorso di transizione di genere. È stato il suo primo ruolo importante in televisione (trasmesso su TF1, il primo canale di Stato) e grazie a questo la giovane attrice ha ricevuto il premio per l'interpretazione femminile al Festival delle creazioni televisive di Luchon. Seguita da quasi 20mila follower su Instagram, è stata lei stessa a raccontare il percorso che l'ha portata a diventare donna appena maggiorenne, poco prima dell'inizio delle riprese: "Spero che il film possa aiutare tutti i tipi di persone, informarle sulla transizione quando si è minorenni, sugli ormoni... e soprattutto mostrare che non c'è nulla di anormale nell'essere se stessi", ha detto.

Il volto della rivoluzione

Furet potrebbe diventare il volto di una vera rivoluzione, visto che l'attrice 19enne è attualmente in lizza –tra le 12 finaliste tra 158 partecipanti– per il concorso che eleggerà la candidata della capitale, la cui serata finale si terrà il prossimo 19 giugno. Se vincerà questa selezione regionale, potrà concorrere per il titolo di Miss Île-de-France e, se venisse eletta, reclamare la corona di Miss Francia 2023. Potrebbe così diventare la prima candidata transgender a partecipare alla kermesse che si terrà alla fine di dicembre. La nuova presidente di Miss Francia, Alexia Laroche-Joubert, ha già chiarito che queste candidate sarebbero state le benvenute nel concorso: "Se ci sono donne transgender che sono passate al genere femminile e che hanno una carta d'identità femminile, non c'è alcun problema. Non ci sono dubbi". La notizia ha comunque destato scalpore in Francia, dove il dibattito sulla sua partecipazione è più acceso che mai, nonostante la strada verso il titolo, per Andréa, sia ancora lunga e per nulla scontata.
Andrea Furet
Andréa Furet è attualmente tra le 12 finaliste al concorso Miss Parigi

Il dibattito

Negli ultimi anni i concorsi di bellezza si stanno sempre più aprendo ad una pluralità variegata di donne. Nel 2018, la spagnola Angela Ponce è diventata la prima donna transgender a partecipare al concorso di Miss Universo. L'anno scorso una donna transgender ha partecipato al concorso di Miss USA, mentre in Sudafrica il concorso ha aperto ufficialmente le porte alle candidate trans. In Italia, nell'ultima edizione della kermesse nazionale Giulia Talia è stata la prima aspirante Miss dichiaratamente omosessuale e Erika Mattina, anche lei orgogliosamente lesbica è arrivata tra le 25 finaliste per la fascia di Miss Mondo Italia. Nel 2019, Sylvie Tellier, allora direttrice generale di Miss Francia è stata più riservata sulla questione: "Non credo che i francesi siano pronti a eleggere una Miss transgender. E se i cittadini non sono pronti, non ci sarà nessuna Miss Transessuale". Fatto sta che l'annuncio della partecipazione di Andréa Furet a Miss Parigi è andato subito in tendenza su Twitter, suscitando oltre 10mila commenti da parte degli utenti, tra cui, come c'era da immaginarsi, anche offese e polemiche. Tellier aveva ragione, quindi? Non del tutto, perché anche queste interazioni dimostrano comunque un'attenzione verso il tema e non sono pochi, per fortuna, gli utenti del web che, al contrario, evocavano un "progresso" e denunciano regole d'altri tempi. Lo scorso autunno, anche l'ormai ex ministro per le Pari opportunità del governo francese, Elisabeth Moreno, ha definito le regole di Miss Francia "completamente superate": tra queste l'altezza minima di 170 centimetri e lo status di single delle partecipanti. Requisiti desueti per il governo, a cui fanno eco le critiche delle femministe che considerano la kermesse un'inutile esibizione del corpo femminile.
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