Una balenottera nel cuore del Tirreno, il cambiamento climatico colpisce ancora

Il gigante dei mari si avvicina alla terra ferma di Porto Santo Stefabo: meraviglia e preoccupazione a Monte Argentario

di ELEONORA ROSI -
23 luglio 2024

Una balenottera tra le barche attraccate di Porto Santo Stefano a Monte Argentario, sulla costa Toscana, a pochi metri dalla banchina, non si ha memoria di un altro evento simile. Inizialmente a qualcuno il video ha fatto pensare ad un fotomontaggio, gli stessi portuali di Santo Stefano hanno stentato a credere a quello che hanno visto con i loro occhi, ma è tutto vero: il gigante dei mari si è spinto quasi a terra.

È successo nel primo pomeriggio del 23 luglio, un video è diventato subito virale sulle pagine social della zona, le immagini parlano chiaro: la balenottera era a pochi metri dalla banchina, quando il traffico portuale era anche molto attivo, suscitando un misto di meraviglia e preoccupazione tra residenti e turisti. La presenza di un cetaceo così grande in un'area portuale è un fenomeno estremamente raro, che solleva interrogativi sulle cause di tale avvistamento.

Il cambiamento climatico è ovviamente additato come uno dei principali fattori. Il riscaldamento globale sta alterando drasticamente gli equilibri degli ecosistemi marini, modificando le rotte migratorie e gli habitat naturali di molte specie. Le balenottere, come altri grandi cetacei, sono particolarmente sensibili ai cambiamenti della temperatura dell'acqua e alla disponibilità di cibo, fattori che potrebbero spingerle verso nuove aree, compresi i porti e le coste frequentate dall'uomo.

Dal granchio blu al vermocane: gli effetti del cambiamento climatico

Non è la prima volta che il Mediterraneo da segni di mutamento negli ultimi anni: noto il problema dei granchi blu emerso la scorsa estate, una specie invasiva originaria delle coste americane, che ha iniziato a proliferare nel Mediterraneo a causa dell'aumento delle temperature marine e che si è rivelato particolarmente grave anche per l’area lagunare di Orbetello, attigua all’Argentario. Anche il vermocane, un altro visitatore inaspettato, sta facendo parlare molto di sé per i suoi effetti distruttivi sul resto della fauna marina.

La comparsa della balenottera nel porto di Porto Santo Stefano non solo sottolinea l'urgenza di comprendere meglio gli effetti del cambiamento climatico sui nostri mari, ma anche la necessità di adottare misure concrete per proteggere la biodiversità marina.

Questo evento straordinario deve servire da monito sulla fragilità del nostro ambiente e sull'importanza di agire rapidamente per affrontare le sfide ecologiche del nostro tempo. Solo attraverso un impegno collettivo e una maggiore consapevolezza possiamo sperare di proteggere le meraviglie naturali che popolano i nostri mari, garantendo un futuro sostenibile per tutte le specie che vi abitano.