Ventiquattro medaglie d’oro, 15 d’argento e 32 di bronzo, per un totale di 71 podi. Si è posizionata al sesto posto l’Italia alle Paralimpiadi che si sono appena concluse, un’edizione storica. Gli azzurri sono rientrati da Parigi con successi per ben 11 discipline. Un esempio di forza, coraggio e determinazione per tanti giovani sportivi che sono stati incollati alla tv sperando un giorno di poter gareggiare dimostrando il loro valore. Nonostante le barriere. Nonostante le difficoltà. Tra chi ha seguito in tv con entusiasmo i giochi francesi, anche due promesse della danza sportiva.
Ora che la breakdance è diventata disciplina olimpica a tutti gli effetti, il sogno per Pietro e Filippo Plaia sembra più vicino. Nulla è impossibile. Lo sanno bene i gemelli di Gambassi Terme. Studenti dell’Enriques di Castelfiorentino, i due diciassettenni dalle abilità diverse stanno lavorando sodo per raggiungere l’obiettivo... Intanto una medaglia appesa al collo ce l’hanno già.
A giugno dell’anno scorso hanno vinto un titolo nazionale al festival italiano della danza sportiva di Rimini. Filippo si è aggiudicato l’oro, Pietro è salito sul secondo gradino del podio. Ci sono arrivati dopo qualche anno di lavoro. Galeotto è stato l’incontro con Roberto Girolami (tecnico federale Fids – responsabile dei non vedenti per la Federazione italiana danza sportiva), durante un’esibizione di ballo all’istituto Gonnelli. In terza media infatti, i gemelli sono stati coinvolti in un progetto ideato dal professor Marco Catone volto a sensibilizzare i giovani sul tema della diversità attraverso l’arte, lo sport paralimpico e la cultura in generale. Nello spettacolo finale di teatro-danza in collaborazione con l’associazione di danza sportiva paralimpica di Siena ’Se mi aiuti ballo anch’io’ fondata da Girolami e diretta da Simone Cellesi, ecco la magia. I tecnici dell’associazione notarono l’attitudine dei Plaia per la breakdance e si adoperarono per trovare loro un allenatore (che li segue tutt’ora).
"Da quello spettacolo – ricorda Catone – i gemelli, sotto l’ala del comitato paralimpico, iniziarono ad allenarsi gratuitamente una volta alla settimana alla palestra di Gambassi e a partecipare alle prime gare con soddisfazione. Un successo culminato con la vittoria ai campionati nazionali di Rimini”.
“Per loro - racconta Cellesi - il traguardo è aver partecipato a una gara in un palazzetto dove in silenzio tutti hanno ammirato le loro abilità. Hanno trovato un loro campo di eccellenza che spero possano continuare a portare avanti. Mai nessuno aveva creduto in loro. Noi siamo orgogliosi di averlo fatto, è una rivalsa”.
Danza per integrarsi, per abbattere il disagio. Affetti da una disabilità psichica progressiva, i Plaia si esprimono al meglio proprio grazie alla passione per la breakdance; gli allenamenti sono ripresi dopo la pausa estiva in vista della prossima competizione dell’8 dicembre. E ora chissà. Calato il sipario su Parigi, il maxi obiettivo potrebbe essere l’appuntamento di Los Angeles 2028. Mai smettere di sognare.